2 ruote ed energie alternative

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Triumph TE-1: la svolta elettrica!

Messaggioda cts » 14 lug 2022 05:42

Triumph TE-1: la svolta elettrica!
I risultati dei test del prototipo finale della prima Triumph elettrica superano gli obiettivi iniziali: 20 minuti per la ricarica fino all'80%, 161 km di autonomia, 177 cavalli, 220 kg. Dimensioni da Street Triple ed ergonomia come la Speed Triple. Ce n'è abbastanza per attendere il rilascio del futuro modello di serie con una certa frenesia...

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Se vi raccontassimo di una moto da 177 cavalli e 220 kg di peso ma senza svelarvi il modello né la marca, probabilmente le prime motociclette che vi verrebbero in mente sarebbero delle hypernaked di oltre 1000 cm³.
Se poi aggiungessimo che questa moto passa da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi e da 0 a 160 km/h in 6,2 secondi avremmo certamente solleticato la vostra curiosità, che potrebbe anche diventare sorpresa se vi svelassimo che questi dati appartengono a una moto elettrica non lontanissima dal vedere le sue caratteristiche trasfigurate in un futuro modello in normale vendita: è la Triumph TE-1, la prima moto elettrica sviluppata da Triumph nei sui 120 anni di storia (la Casa di Hinckley è stata fondata nel 1902), un progetto di mobilità elettrica del quale Triumph annuncia il completamento attraverso il rilascio dei risultati dei test del prototipo dimostrativo finale, risultati che superano gli obiettivi iniziali.

Sin dal suo design la TE-1 appare come immediatamente riconoscibile come Triumph: l'alluminio a vista per il telaio che riprende le forme delle nude di Hinckley e il doppio faro che contraddistingue le Speed e le Street Triple sono soltanto alcuni degli elementi che pongono - a nostro avviso - la TE-1 molto vicina nel design alle Triumph endotermiche, con dimensioni complessive che almeno in foto sembrano contenute. Convenzionale, se vogliamo, la ciclistica con sospensioni Öhlins e un forcellone monobraccio, quasi presa in prestito dalle Speed Triple RS e RR che certo non difettano in termini di qualità dinamica della guida e, inoltre, spiccano sui due lati della carenatura i radiatori che provvedono - immaginiamo - al raffreddamento della batteria. Mancano, ovviamente, la leva della frizione e il pedale del cambio.

Il progettoTE-1 nasce dalla collaborazione di Triumph con altri partner specializzati nell'elettrificazione: nomi importanti come Williams Advanced Engineering che ha fornito una batteria ultraleggera e il suo sistema di controllo, Integral Powertrain il cui dipartimento e-Drive ha curato lo sviluppo di un propulsore scalabile ad alta densità energetica e inverter a carburo di silicio, il Warwick Manufacturing Group dell’Università di Warwick ha offerto la sua competenza per tradurre le innovazioni sviluppate in prodotti commercializzabili attraverso modellizzazioni e simulazioni basate sulle future esigenze di mercato e, sul lato più istituzionale, si è avuto il sostegno dell'Ufficio per veicoli a emissioni zero (OZEV) del governo britannico - il cui compito è supportare la transizione verso i veicoli a emissioni zero e finanziare l’ampliamento delle stazioni di ricarica nel Regno Unito favorendo la crescita economica - e di Innovate UK, l’agenzia governativa di ricerca e innovazione che[b] finanzia le attività di sviluppo e la crescita economica nel Regno Unito.

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Il progetto che ha portato alla TE-1 è stato orientato a sviluppare una moto elettrica capace di fornire una direzione più chiara per lo sviluppo futuro della produzione Triumph, guidando l’innovazione e aumentando credibilità nell’industria e design britannico. Nello specifico, è stato organizzato in quattro fasi principali con l’obiettivo principale di raggiungere un’integrazione perfetta tra tutte le componenti sviluppate autonomamente e ottimizzate per integrarle al meglio con l'obiettivo di realizzare una motocicletta elettrica di peso ridotto e minore complessità possibile, con uno sguardo a tutte le innovazioni e gli sviluppi ottenuti che saranno utili anche per la strategia futura di Triumph nell’ambito dei veicoli elettrici ma che nel caso della TE-1 ha avuto come focus la possibilità di creare un progetto unico in grado di integrare al meglio il design con la tecnologia.
Si è appena superata la quarta fase del progetto e il prototipo ha potuto mostrare le proprie qualità e i risultati raggiunti, risultati - come detto sopra - che hanno superato gli obiettivi che ci si era prefissi in sede di definizione del progetto.

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Autonomia: 160 km - 20 minuti per l'80% della carica
Grazie alla densità energetica della batteria sviluppata e progettata da Williams, la TE-1 è in grado di percorrere 161 km (100 miglia) con una singola ricarica sulla base di prove svolte in condizioni equiparabili ad un utilizzo reale. Concorre a questo risultato anche la frenata rigenerativa aprendo sviluppi ulteriori e affinamenti sulla futura gamma di moto elettriche Triumph.
Il tempo di ricarica dichiarato per raggiungere l'80% della carica della batteria è di 20 minuti: questi risultati sono stati ottenuti grazie anche alla collaborazione con Williams Advanced Engineering, riuscendo così a raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati da Innovate UK (l’agenzia governativa per la ricerca e l’innovazione).

Come la Speed Triple ma con un'accelerazione più rapida: 0-100 km/ in 3,7 secondi. 220 kg di peso.
Il livello di performance è simile a quello dell’attuale Speed Triple 1200. La TE-1 è in grado di sviluppare una potenza di picco di 130 kW (177 CV/175 bhp) e un picco di coppia di 109 Nm erogati in maniera istantanea, come normale per un motore elettrico. La trasmissione finale, almeno in questa fase, è a cinghia dentata in gomma.
Il motore della TE-1 ha una potenza di picco e una continuità di erogazione rispettivamente di 13 kW/kg e 9 kW/kg, prestazioni ottenute utilizzando materiali e processi compatibili con la produzione automobilistica di serie e su una piattaforma motore scalabile, come dichiarato da Andrew Cross, Chief Technology Manager, Integral Powertrain Ltd. che ha stressato il concetto di scalabilità del motore implementato sulla TE-1: "sarà il trampolino di lancio per una nuova architettura che sarà annunciata entro la fine dell'anno e che fornirà livelli di prestazioni simili ma ad una scala di produzione maggiore rispetto al passato".
La TE-1 garantisce un’accelerazione da 0-60 mph (96 km/h) in 3,6 secondi e brucia i 0-100 mph (160 km/h) in 6,2 secondi. Performance non si traduce soltanto in prestazioni motoristiche ma anche in dinamica di guida: su questo tema Triumph dichiara che le future implementazioni del prototipo TE-1 avranno la possibilità di migliorare la risposta del controllo di trazione e il controllo del sollevamento della ruota anteriore. Il team responsabile dello sviluppo del progetto prevede un incremento delle prestazioni sfruttando, in futuro, il potenziale di coppia del motore elettrico.

Il peso della TE-1 è dichiarato in 220 kg,
un risultato che potrebbe essere determinante a risolvere alcuni dei dubbi più resistenti quando si tratta di passare dalle moto a motore termico a quelle elettriche che subiscono il notevole peso delle batterie, le cui dimensioni e massa sono direttamente correlate all'autonomia e alla potenza erogata dal motore. Triumph inoltre dichiara per la TE-1 dimensioni e dinamiche di guida paragonabili a quelle di una Street Triple ma con l’ergonomia, la geometria, la distribuzione del peso, la dinamica di guida e l'accelerazione paragonabili a quelli di una Speed Triple 1200 RS e, cosa parecchio importante per molti, con un sound caratteristico, coinvolgente ed emozionante in grado di aumentare la sua intensità in base all’aumento della velocità. Presso l’impianto di misurazione del rumore esterno di Mira, sono stati inoltre condotti i test sulla TE-1 che ha raggiunto i livelli standard di rumore previsti dai test di omologazione R41 in fase di accelerazione, crociera e in ambito urbano.

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A riassumere i risultati dinamici della TE-1 è stato chiamato Brandon Paasch, ventenne pilota statunitense fresco vincitore - per la seconda volta consecutiva - della 200 miglia di Daytona in sella a una Triumph 675; Brandon ha partecipato alla fase finale dei test, sia nella valutazione delle prestazioni della componente elettrica che nella messa a punto finale del prototipo attraverso numerose prove condotte in pista: “La risposta dell’acceleratore sulla TE-1 è incredibile, quando si tocca l’acceleratore la spinta propulsiva viene erogata in maniera istantanea che è ovviamente ciò che amo come pilota di moto. Adoro l’erogazione della coppia.” Ha detto Brandon. “Ho avuto modo di provare su strada il prototipo in diverse situazioni, ed è incredibilmente veloce”, aggiungendo una considerazione anche riguardo l'handling e prestazioni complessive: "Vorrei aver avuto questo prototipo a Daytona, con questa accelerazione e quel telaio, incredibile!" ha detto Brandon Paasch. "Penso che questa sarà una moto davvero bella da guidare sulla strada, grazie alla sua agilità”.

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Steve Sargent, Chief Product Officer, Triumph Motorcycles, ha commentato: “Abbiamo notato una reazione positiva alla TE 1 a livello globale, per la prima volta le persone ci dicono che finalmente vedono una moto elettrica come un prodotto desiderabile e che vorrebbero possedere. Essendo questo il nostro prima passo in un viaggio verso lo sviluppo future di un powertrain elettrico, il prototipo TE 1 ha raggiunto degli incredibili risultati e ci ha fornito delle informazioni fondamentali che ci guideranno ne i prossimi passi . Naturalmente la moto di produzione non sarà esattamente quella che vedete qui oggi, ma state tranquilli che i modelli che svilupperemo avranno lo stesso spirito dinamico ed emozionante”, mentre lo stesso Nick Bloor, CEO di Triumph Motorcycles ha aggiunto: "Siamo orgogliosi di poter condividere con voi questi risultati positivi sul progetto TE-1 in cui il prototipo dimostrativo ha superato molti dei nostri obiettivi iniziali. Tutti i membri del team sono entusiasti dei risultati che abbiamo raggiunto con i nostri partner e di come i risultati del progetto confluiranno nel futuro elettrico di Triumph".

Dopo questi iniziali due anni che hanno portato al completamento della quarta fase e alla TE-1 così come la vediamo adesso, il progetto sta per entrare nello step di collaudo e sviluppo, che sarà condotto da Triumph che nelle fasi precedenti ha avuto il compito di guida durante le fasi di collaborazione nel progetto, fornendo il suo know-how nella progettazione di telai, la sua precisione nei processi produttivi e la sua competenza nello sviluppo dei sistemi di sicurezza. Triumph ha inoltre sviluppato il sistema di controllo dell’erogazione del propulsore, definendone il carattere, e continuerà con la messa a punto dell’handling e del propulsore sul prototipo dimostrativo. Il collaudo e lo sviluppo dureranno durerà sei mesi e saranno orientati ad affinare le soluzioni già individuate e ottimizzare le prestazioni del veicolo.

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Batterie. Si torna indietro, arrivano quelle al sodio

Messaggioda cts » 12 ago 2022 12:45

Batterie. Si torna indietro, arrivano quelle al sodio
Il prezzo delle batterie agli ioni di litio è aumentato così tanto che presto le case adotteranno batterie al sodio che, anche se pesano un po' di più, costano molto meno

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Scooter elettrici. Ci mancavano i brevetti della NASA

Messaggioda cts » 13 ago 2022 06:24

Scooter elettrici. Ci mancavano i brevetti della NASA
TVS ha depositato alcuni brevetti di uno scooter con celle combustibili all'idrogeno. Una tecnologia più da stazione spaziale che da stazione di servizio

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Se pensiamo alle celle combustibili ad idrogeno immaginiamo scenari spaziali piuttosto lontani dal benzinaio sotto casa. Ma se così non fosse? Con l'elettrico quando si parla di futuro ognuno ha le sue teorie e da anni le case stanno battendo davvero tutte le strade possibili. L'idrogeno non fa eccezione, ma per ora nessuno è andato molto lontano in questa direzione. Ora ci prova anche l'indiano TVS che ha depositato interessantissimi brevetti proprio per uno scooter elettrico alimentato ad idrogeno.

Il principale vantaggio dell'idrogeno è la velocità di rifornimento. Se per uno scooter elettrico servono infatti 4-5 ore di ricarica per fare il pieno di idrogeno bastano un paio di minuti. Ma poi cosa succede? La tecnologia delle celle a combustione ha alcune decine di anni e si basa sulla trasformazione dell'idrogeno che nell'anodo reagisce con l'ossigeno presente nell'aria pompata nel catodo. Le molecole di idrogeno si dividono in elettroni e protoni. Solo questi ultimi però possono passare attraverso la membrana dell'elettrolita e passare al catodo. Gli elettroni devono invece attraversare il circuito elettrico per raggiungere il catodo. In questo modo si crea la corrente. I gas di scarico sono... purissima acqua!

Tornando al brevetto TVS, si vede come i serbatoi siano stati collocati all'interno dello scudo mentre la cella combustibile vera e propria è nel sottosella. E' sicuramente un progetto molto interessante ma ad oggi mancano le infrastrutture di ricarica per l'idrogeno e quindi per ora più che un progetto pare essere un "esercizio di stile".

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Ryvid Anthem: l’elettrica californiana senza fronzoli

Messaggioda cts » 15 ago 2022 05:55

Ryvid Anthem: l’elettrica californiana senza fronzoli
Una nuova moto “zero emission” firmata da un giovane e ambizioso costruttore californiano: design baldanzoso, sella regolabile elettricamente (era ora!), peso contenuto e prezzo interessante …

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La start-up californiana Ryvid ha da poco presentato il suo primo prodotto, la Anthem, una moto elettrica dal design sufficientemente originale e dal prezzo piuttosto interessante.

Il Ryvid Anthem si articola attorno a un telaio in acciaio inox del peso di soli 5,4 kg a cui si appende un pacchetto batteria agli ioni di litio da 4,3 kWh, removibile (con rotelle) e ricaricabile in 3 ore tramite una normale utenza domestica da 220 V e buono per percorrere fino a 120 km in modalità “Eco” e fino a 80 km in modalità “Sport”. E’ stato comprensibilmente posizionato il più in basso possibile per favorire la maneggevolezza, visto che il suo peso di quasi 30 kg contribuisce in maniera non indifferente a portare l’ago della bilancia sui 109 kg per l’intero veicolo.

https://youtu.be/OdqPzmbQNzw

Il motore elettrico brushless da 72 V raffreddato ad aria è invece piazzato direttamente nella ruota posteriore e con i suoi 10 CV di potenza e 72 Nm di coppia può spingere la Anthem fino alla velocità massima di 120 km/h, almeno secondo quanto dichiarato dalla casa. Il reparto freni conta su un freno a disco da 310 mm davanti, con pinza a 4 pistoncini, e uno da 240 mm dietro, morso da una pinza a 2 pistoncini, mentre alla voce sospensioni rispondono una forcella rovesciata con 100 mm di corsa e un mono completamente regolabile.

Tra gli highlights del modello ci sono anche la sofisticata strumentazione con display TFT da 4,9 pollici e il sistema Ergo-Easy della coda, che permette di cambiare l’altezza sella a piacere su un arco di circa 10 cm (più precisamente dai 762 agli 864 mm).

https://cdn.autoblog.it/Grs1odK3bvaXmk-urkUxonGjgWc=/640x0/smart/https://www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2022/08/ryvid-anthem-2022-10.jpg

Ryvid ha comunicato che l’edizione iniziale della Anthem sarà limitata a 1.000 unità disponibili solo negli Stati uniti proposte a un prezzo di 7.800 dollari cadauna (circa 7.600 euro agli attuali tassi di cambio). Le prenotazioni sono già aperte sul sito web ufficiale dell’azienda e le prime consegne sono previste per l’estate del 2023.

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Yadea M6L, il nuovo scooter elettrico

Messaggioda cts » 05 set 2022 13:51

Yadea M6L, il nuovo scooter elettrico

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Yadea M6 L pesa 64 kg, raggiunge i 45 km/h e ha un’autonomia di 40 km. La batteria si carica on board o a casa. Troviamo anche un sistema antifurto.

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Standard batterie. Quali case moto aderiscono?

Messaggioda cts » 17 set 2022 11:25

Standard batterie. Quali case moto aderiscono?
In un anno dalla creazione Consorzio Motociclistico Batterie Intercambiabili sono già 21 i produttori che aderiscono

A settembre del 2021 KTM, Honda, Piaggio e Yamaha (vedere nostra notizia qui) hanno dato vita al Consorzio Motociclistico Batterie Intercambiabili (SBMC). A distanza di un anno di distanza sono 21 le case che hanno già aderito. Lo scopo è quello di accelerare lo sviluppo e la diffusione di sistemi di batterie intercambiabili. Per farlo bisogna ingegnerizzare specifiche tecniche comuni che puntino a una standardizzazione globale e aperta. Lo scopo è garantire la piena interoperabilità delle batterie intercambiabili per facilitarne l'applicazione e promuovere la mobilità sostenibile.

A luglio, nel SBMC Summit, 40 rappresentanti sono stati convocati ed è stata concordata una serie di specifiche tecniche. Inoltre continua a crescere il numero di case moto che si aggiungono al consorzio.
Ad oggi sono 21: AVL, Ciklo, FIVE, Forsee Power, Hioki, Honda, Hyba, JAMA, Kawasaki, KTM, Kymco, Niu, Piaggio, Polaris, Roki, Samsung, Sinbon, Sumitomo Electric, Suzuki, Swobbee, Vitesco, VeNetWork, Yamaha. Recentemente si sono aggiunti due nomi di spicco come NIU e FIVE.

“Siamo molto orgogliosi
– ha detto Fabio Giatti, CEO di FIVE – di far parte del Consorzio SBMC. In 4 anni abbiamo prodotto più di 15.000 batterie per le nostre bici elettriche. Abbiamo deciso di espandere la nostra attività come produttori di batterie per motocicli elettrici”.

"Ci impegniamo a migliorare l'accesso alla mobilità elettrica urbana attraverso la creazione di standard comuni per le batterie intercambiabili - ha dichiarato Yan Li, CEO di NIU Technologies -. Riteniamo che questa tecnologia sia fondamentale per l'adozione di soluzioni sostenibili a 2 ruote per la città riducendo i tempi di ricarica, estendendo l'autonomia del veicolo, diminuendo i costi per gli utenti finali".

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Honda EM1 e: destinato al successo

Messaggioda cts » 28 nov 2022 06:18

Honda EM1 e: destinato al successo
Honda ha recentemente presentato il suo primo scooter elettrico per l’Europa, atteso nelle concessionarie nel secondo semestre 2023.

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Honda ha da poco presentato il suo primo scooter elettrico per l’Europa, denominato EM1 e, che inizierà a popolare la rete vendita della casa giapponese nell’estate del 2023. Questo è il primo modello elettrico della gamma EV recentemente annunciata da Honda, che prevede l’introduzione di oltre 10 nuovi modelli a propulsione elettrica per il mercato globale entro il 2025.

Il nuovo EM1 e mira al pubblico più giovane, più sensibile alle tematiche ambientali, proponendosi come un mezzo facile e divertente per muoversi in città. È decisamente compatto, con un design convincente e che non pare troppo legato ad altri prodotti della casa di Tokyo. Si fa apprezzare per la pedana piatta, che compensa in parte il poco spazio sotto la sella, ma non offre spunti di particolare rilievo in termini di estetica.

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Il nuovo scooter elettrico di casa Honda è alimentato dal sistema a batteria asportabile Honda Mobile Power Pack e, progettato con particolare attenzione ad aspetti quali durata, affidabilità e qualità. Il costruttore ha anticipato che una ricarica singola completa permetterà all’EM1 e di superare i 40 km di autonomia mantenendo un livello prestazionale costante, senza alcuna riduzione per sbalzi di temperatura, umidità o per impatti e vibrazioni. Come già si intuisce dal nome, il Mobile Power Pack è removibile e quindi ricaricabile comodamente a casa.

La sigla “EM” sta per Electric Moped, ma con questo si esauriscono le informazioni per ora disponibili su questo scooter. Quello che sappiamo e che l’Em1 e rappresenta il primo significante passo di Honda verso il raggiungimento del dichiarato obiettivo della carbon neutrality per tutta la sua gamma di moto e scooter entro il decennio 2040-2050. Non sarà troppo eccitante a vedersi, ma questo modello potrebbe rappresentare l’alba di una nuova era per il più grande costruttore di moto al mondo.

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Moto elettriche: ecco Tromox UKKO S lite

Messaggioda cts » 21 feb 2023 05:35

Moto elettriche: ecco Tromox UKKO S lite
Moto elettriche, gli esemplari a emissione zero del marchio cinese saranno distribuiti dal Gruppo FIVE di Bologna da maggio

Le moto elettriche accolgono un nuovo protagonista. Il gruppo FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) ha infatti annunciato l’accordo per la distribuzione dei prodotti del marchio Tromox.

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Sarà in particolare l’UKKO S, disponibile anche in versione UKKO S lite, il modello di punta che, dal maggio prossimo, arriverà nella rete vendita della società bolognese composta da oltre sessanta rivenditori nel segmento moto e scooter.

Il produttore cinese rilancia così la sua presenza sul territorio nazionale e lo fa con una moto di chiara ispirazione sportiva e dal look aggressivo. Forte di motore montato in posizione da 4 kw nominali, che raggiunge gli 8 kw di picco, l’UKKO S raggiunge una velocità massima di 90 km/h e può arrivare fino a 130 km di autonomia.

Le dimensioni compatte, le ruote da 14 pollici e la ciclistica di stampo racing assicurano poi maneggevolezza e divertimento in città. Completano la ricca dotazione il cruscotto digitale e il GPS, con il quale è possibile connettersi alla moto dalla specifica APP disponibile per iOS e Android.

UKKO S sarà proposto a un prezzo franco concessionario di euro 6.659,00, mentre la versione lite costerà 5.979,00 euro. Infine, l’accordo tra Tromox e FIVE, che produce e commercializza un’ampia gamma di prodotti per la mobilità elettrica, prevede la distribuzione dei prodotti anche in Albania, Croazia e Malta oltre che in Italia. Fabio Giatti, Amministratore delegato del gruppo FIVE, ha sottolineato la “soddisfazione di potere portare queste innovative moto elettriche in Italia, che ci completano in un segmento di mercato che sta crescendo significativamente e nel quale non eravamo presenti”.

“Con la nostra offerta di mercato – ha aggiunto Giatti – ci poniamo come il principale punto di riferimento di veicoli elettrici, dalla e-bike alle minicar passando per scooter e moto elettriche”.

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Noi di PSC siamo stati tra i primi...

Messaggioda cts » 28 feb 2023 17:32

Noi di PSC siamo stati tra i primi...
...a credere, discutere e diffondere dei motori elettrici sui motocicli.

Eppure negli ultimi tempi abbiamo rallentato parecchio le nostre azioni in questo topic, visto che altre testate (seguendo l'onda del momento) sono più prolifiche di noi nel presentare le novità con propulsore elettrico che l'industria motociclistica sta sfornando a getto continuo.

Perché abbiamo rallentato parecchio questa nostra diffusione?

Perché non ci piacciono i modi con cui il Parlamento europeo ("Bruxelles", tanto per capirci) sta imponendo la diffusione dei mezzi elettrici in tutta Europa.
I politici europei (e di rimando quelli nostrani) non stanno legiferando per salvaguardare per il nostro ambiente, ma stanno legiferando per salvaguardare le lobby nordiche (industria automobilistica tedesca e norvegese, che poi in realtà è cinese).
I politici europei stanno legiferando per raggiungere degli obiettivi di sterminio del motore endotermico dei quali trarrà vantaggio soltanto la Cina (che ha quasi il monopolio con le sue disponibilità di terre rare, di litio, di gallio e tutti gli altri materiali per le batterie dell'autotrazione) e l'industria automobilistica cinese, incapace di mettere sul mercato motori endotermici "veri", validi, innovativi e non vergognosamente scopiazzati.
Mentre l'industria automobilistica cinese parte col vantaggio di avere tutto il know-how elettrico già in casa, l'industria motociclistica cinese è pronta a seguirla, anche se in realtà molto prima di quella motociclistica ha fatto piazza pulita dei suoi concorrenti nel campo endotermico acquisendo il marchio di quelle case europee in crisi, dopo che già la cieca e stolta delocalizzazione aveva servito loro su un piatto d'argento maestranze e conoscenze.

Quindi i politici europei non si sono chiesti come faranno i maggiori produttori di batterie al mondo a produrle (appunto), quanto inquinamento ci sarà dietro la loro produzione "green", quanto sfruttamento di risorse ambientali e di esseri umani (lavoratori) ci sarà dietro la svolta verde, quanto patrimonio tecnologico andrà disperso solo perché essi hanno deciso di renderlo improvvisamente obsoleto.

Noi di PeugeotScootersClub.it vorremmo sì delle auto e delle moto che inquinino meno, ma non alle condizioni che lo stolto Parlamento europeo sta dettandoci.
Qualsiasi rivista o sito "serio" sta affrontando da mesi questa problematica, addirittura l'autorevole Quattroruote (che è stata la prima rivista a credere nell'auto elettrica) in ogni editoriale sta mettendo in evidenza tutti i rischi di come sono state fatte (male) le leggi a Bruxelles!
Una transizione epocale richiede sempre vittime, dal carbon fossile al disco di vinile, dalla diligenza coi cavalli ai postini con annessi, connessi e affini... ma stavolta si rischia di consegnare nelle rapaci mani straniere TUTTA la nostra industria (non solo quella automobilistica, visto che quella ormai è già nelle mani francesi).
Non perderanno lavoro soltanto gli operai che fabbricano impianti di scarico o gli autotrasportatori che trasportano le cisterne di benzina dalle raffinerie al distributore, perderanno lavoro migliaia e migliaia di persone perché la transizione è troppo vasta e troppo profonda, più di quello che immaginiamo, mentre la conversione non è sempre possibile.

Altro problema sarà quello della produzione di energia elettrica, ma anche qui ci saranno scontri tra chi ha interesse ad affossare al più presto l'industria dei motori a combustione interna e chi invece non riesce a capacitarsi di come non si sia tenuto conto che prima di legiferare occorre fare sì che le condizioni permettano di rispettare la legge!
Non parliamo delle solite leggi del tipo "da oggi qui in centro è vietato parcheggiare per mantenere l'aria più salubre", quando poi in centro chi legifera ha tutti i suoi uffici e non ha mai costruito dei validi parcheggi alternativi... non delle solite leggi del tipo "dal 2035 stop alle auto a benzina, diesel e ibride", quando chi legifera tutto fa tranne che rendere più semplice e meno burocratico tutto l'iter per impiantare colonnine elettriche, pannelli solari e quant'altro...
No, parliamo proprio di produzione di energia elettrica vera e propria, quella che non si ottiene con una semplice legge scritta ma con procedimenti che sono sempre più costosi e interconnessi. E la soluzione a questa enorme fame di energia elettrica non potrà mai essere l'energia atomica, come svela Milena Gabanelli nell'articolo Ritorno al nucleare «pulito e sicuro». Cosa vuol dire?.

Le conclusioni di quell'articolo valgono cento volte quelle de "L'avvocato dell'atomo" o di altri esperti mediatici sorti numerosi nel sottobosco social di Internet.
Le conclusioni dicono di non farci illudere, l'energia atomica per noi non sarà possibile perché:
- le centrali "pulite" (centrali di quarta generazione) esistono solo sulla carta; sono costosissime e per l'Italia sono irrealizzabili;
- le materie prime delle centrali nucleari sono costosissime ma soprattutto tra 120 anni, come il "succo di dinosauro" (petrolio), anche l'uranio sarà esaurito;
- in Italia non abbiamo ancora smantellato le vecchie centrali nucleari (abbiamo iniziato nel 2001!), i lavori sono appena al 30%. Inoltre, dopo tanti anni, il deposito dove custodire i rifiuti radioattivi non è ancora operativo. Di fronte a questa totale incapacità di gestione è complicato far digerire una nuova eventuale stagione nucleare ai nostri compatrioti (e giustamente!). Inoltre la sicurezza intrinseca può essere anche elevata, ma se si lascia gestire la parte informatica ai colossi come Microsoft allora ci si lega mani e piedi a un altro monopolista che tra l'altro non è mica famoso per la sua affidabilità e per la sua sicurezza. Per non parlare, poi, di mazzette (tangenti), controlli all'italiana, immancabili compromessi vari, preventivi non rispettati, aumenti in corso d'opera eccetera ;
- la promettente fusione nucleare (che non c’entra nulla con la fissione) non potrà coprire il fabbisogno energetico globale;
- alla fine, è sempre meglio puntare con serietà sulle energie rinnovabili (sole, vento, acqua, terra).

Ed eccoci quindi a noi, convinti sostenitori dell'ecologia (non per niente sappiamo che una motocicletta inquina molto di meno di un'automobile, per dimensioni e scarichi e permanenza nel traffico).
Siamo a favore del motore elettrico, siamo a favore delle energie rinnovabili, siamo a favore di una transizione graduale e non brutale.
E siamo a favore di motociclette elettriche che siano VERE alternative a quelle attuali con motore a scoppio a benzina, il fumo negli occhi non ci incanta.
Che si inizi a proporre scooter piccoli elettrici e pratici in città, laddove serve maggiormente la lotta all'inquinamento atmosferico e sonoro ma che si lasci in pace la motocicletta come la conosciamo, visto che le alternative elettriche sono più pesanti (e il peso inquina), più costose, hanno meno autonomia, hanno MOLTO meno prestazioni velocistiche, generalmente sono più ingombranti e riescono ad essere competitive soltanto sotto l'aspetto dei costi (meno sono i pezzi, meno c'è il rischio che si rompa qualcosa. Ma il peso influisce molto, visto che comunque richiedono maggiore usura di pneumatici e di freni).
In poche parole, la motocicletta così come la conosciamo oggi è già un modello di altissima efficienza (pur col suo rendimento termodinamico discutibile, visto che trasforma l'energia in calore) grazie alla sua tecnologia, al suo peso, ai suoi ingombri.
Desidereremmo motociclette più curate sotto l'aspetto dell'inquinamento, questo sì, sotto l'aspetto della capacità di carico, della protezione da intemperie, della protezione da furti.

Le automobili sono una cosa, le motociclette sono un'altra. Per le prime l'elettrificazione ha un senso, per le seconde ancora no.
Quindi noi di PeugeotScootersClub.it daremo sempre più spazio a quelle novità elettriche che non siano solo di facciata e che non siano la cassa di risonanza dei costruttori di automobili che devono abbassare le loro quote di inquinamento tramite una gamma di veicoli elettrici.

Vogliamo le motociclette a benzina più efficienti e vogliamo le motociclette a propulsione elettrica più competitive di quelle attuali.
Attendiamo con ansia la nostra benedetta "Honda CBR 750 F elettrica", per capirci.
Sarà una Honda a colpirci nel cuore? Sarà una Kawasaki? Sarà una Ducati? Non lo sappiamo, questi costruttori citati sono impegnati a creare per noi un sogno che rivoluzionerà daccapo il settore; non ci interessa la marca, ci interessa la praticità di questo prodotto.
Non possiamo quindi dare spazio alle varie moto elettriche proposte da Seat, BMW, Zero o Energica: non hanno senso per la praticità e se sono pratiche non hanno senso per i loro alti costi.

Vogliamo moto elettriche che ci emozionano!

Non vogliamo elettrodomestici e non vogliamo diffondere, in questo topic, gli elettrodomestici.

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cts

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Noi di PSC siamo stati tra i primi...

Messaggioda cts » 28 feb 2023 17:48

Nuove moto elettriche a confronto con vecchi modelli di motociclette.
Chiedete a un gruppo di appassionati motociclisti quali moto proposte vorrebbero guidare.
Vinceranno le moto di sinistra o quelle di destra?


Due piccoli scooter economici europei
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Seat Mò vs. Piaggio Vespa P 150 X

Due scooteroni d'elite tedeschi
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BMW CE 04 vs. BMW C 400 X

Due moto nude, una americana e l'altra giapponese
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Zero SR F vs. Yamaha MT 07

Due moto sportivissime carenate, entrambe italiane
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Energica Ego vs. Ducati 916


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