2 ruote ed energie alternative

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Flying Flea FF-C6: il capolavoro elettrico di Royal Enfield che sfida il tempo

Messaggioda cts » 02 feb 2025 05:50

Flying Flea FF-C6: il capolavoro elettrico di Royal Enfield che sfida il tempo
Flying Flea FF-C6 di Royal Enfield: moto elettrica innovativa con Snapdragon SoC, ride modes personalizzabili e stile rétro unico.

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“Il passato incontra il futuro su due ruote.” Questo è il mantra che ha ispirato Royal Enfield nella creazione della sua ultima innovazione: la Flying Flea FF-C6, una rivoluzionaria moto elettrica che combina il fascino del design rétro con le più avanzate soluzioni tecnologiche.

Questa straordinaria due ruote rappresenta una pietra miliare nel settore, grazie all’adozione del sistema SoC Snapdragon QWM2290, sviluppato in collaborazione con Qualcomm Technologies. Questo chip all-in-one integra processore, memoria e interfacce, garantendo prestazioni ottimizzate e consumi ridotti.

Il cuore tecnologico della FF-C6 si avvale dei microcontrollori NXP, che fungono da cervello elettronico della moto. Questi gestiscono tutto, dal cruscotto ai sistemi di sicurezza, assicurando una risposta rapida e precisa ai comandi del pilota.

L’esperienza di guida è altamente personalizzabile grazie alle cinque ride mode: quattro preimpostate e una configurabile secondo le preferenze individuali. Queste modalità consentono di regolare parametri fondamentali come la risposta dell’acceleratore e i sistemi di sicurezza attiva.

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Il cockpit della FF-C6 è un capolavoro di tecnologia moto: un display TFT circolare si combina con controlli tipo joystick, offrendo un’interfaccia intuitiva. La connettività è garantita da moduli 4G, Bluetooth e Wi-Fi, permettendo un’interazione multimodale che include touchscreen e comandi vocali.

La sicurezza digitale è stata una priorità assoluta. Grazie al sistema Car-to-Cloud, integrato con i microcontrollori, la moto è protetta da accessi non autorizzati. Inoltre, lo smartphone diventa una chiave digitale, consentendo l’avviamento in prossimità e inviando notifiche in caso di tentativi di manomissione.

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Dal punto di vista estetico, la Flying Flea FF-C6 celebra la tradizione con un tocco contemporaneo. Tra i dettagli più distintivi troviamo la sospensione anteriore monoshock con forcella a parallelogramma e il posteriore semi-hardtail, che conferiscono un’eleganza senza tempo.

Come un dispositivo smart, la Flying Flea FF-C6 dispone di un sistema operativo aggiornabile, garantendo un’evoluzione costante nel tempo. Sebbene Royal Enfield mantenga il riserbo su prezzi e specifiche tecniche, questa innovazione si preannuncia come un vero punto di svolta nel panorama delle moto elettriche.

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Yamaha rivoluziona il mondo delle moto con la tecnologia ibrida SPHEV

Messaggioda cts » 22 feb 2025 00:50

Yamaha rivoluziona il mondo delle moto con la tecnologia ibrida SPHEV
Il sistema SPHEV di Yamaha: tecnologia ibrida innovativa con ben tre motori per ecologia, economia e prestazioni senza compromessi.

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Il futuro a due ruote è già qui: motore tradizionale ed elettrico si fondono nel rivoluzionario sistema SPHEV di Yamaha, presentato sul concept XMax e destinato a ridefinire gli standard della mobilità sostenibile sulle due ruote.

La casa motociclistica giapponese ha svelato una tecnologia ibrida innovativa che integra tre motori – due motori elettrici e uno a combustione interna – in un’unica soluzione all’avanguardia. Il sistema, denominato SPHEV (veicolo elettrico ibrido serie-parallelo), rappresenta un significativo passo avanti nel settore delle due ruote, promettendo di coniugare prestazioni elevate con consumi ed emissioni ridotte.

La peculiarità del sistema risiede nella disposizione lineare dei propulsori, con il motore termico posizionato strategicamente tra le due unità elettriche. Questa configurazione permette di ottimizzare l’efficienza complessiva del veicolo, gestendo in modo intelligente l’erogazione della potenza secondo le diverse condizioni di guida.

L’elettronica sofisticata che governa il sistema consente diverse modalità operative: dalla guida puramente elettrica per gli spostamenti urbani, alla modalità ibrida per maggiore autonomia, fino alle modalità Dual Boost e Triple Boost che combinano la potenza di tutti i motori per prestazioni superiori. Il sistema include anche la frenata rigenerativa per recuperare energia durante le fasi di decelerazione.

La versatilità del SPHEV apre nuove prospettive nel mercato delle due ruote. Yamaha ha progettato questa tecnologia per essere facilmente implementabile su diversi modelli, mantenendo dimensioni compatibili con le moto tradizionali. Mentre altri costruttori come Honda stanno sviluppando soluzioni simili, Yamaha si distingue per un approccio più integrato e orientato all’utilizzatore finale.

Questa innovazione di Yamaha segna un punto di svolta nell’evoluzione delle due ruote, proponendo una soluzione che non sacrifica il piacere di guida sull’altare della sostenibilità. Il mercato attende ora di vedere quali modelli della gamma Yamaha adotteranno per primi questa promettente tecnologia.

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Fine della corsa per Energica: moto elettriche all’asta, si chiude un’era

Messaggioda cts » 14 mar 2025 17:47

Fine della corsa per Energica: moto elettriche all’asta, si chiude un’era
Energica Motor Company all'asta per 5,7 milioni di euro. Opportunità per investitori nel settore delle moto elettriche e mobilità sostenibile.

Crisi, liquidazione e vendita all’incanto. Energica Motor Company, dopo aver lasciato un segno indelebile nell’evoluzione delle due ruote elettriche, si prepara a chiudere il capitolo finale della sua storia aziendale con un’asta pubblica fissata dal Tribunale di Modena per il prossimo 20 marzo.

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La casa motociclistica modenese, emblema dell’eccellenza italiana nel settore delle moto elettriche ad alte prestazioni, non è riuscita a superare le difficoltà economiche nonostante il prestigioso ruolo di fornitore esclusivo del campionato MotoE dal 2019 al 2022. Con un valore stimato di 5,7 milioni di euro, l’intero patrimonio aziendale sarà messo all’asta: un epilogo amaro per un’azienda che aveva puntato tutto sull’innovazione nel campo della mobilità sostenibile.

Nata nel 2009 come spin-off del gruppo CRP e strutturata definitivamente nel 2014, Energica ha conquistato una posizione di rilievo nel panorama della mobilità elettrica grazie ai suoi modelli innovativi. Il periodo di massimo splendore è coinciso con la fornitura esclusiva per il campionato MotoE, fino alla sostituzione da parte di Ducati nel 2023.

Nonostante un aumento delle vendite tra il 2018 e il 2023, i bilanci aziendali hanno sempre evidenziato un disequilibrio tra costi e ricavi. Le spese per personale specializzato, ricerca tecnologica e materiali hanno superato gli introiti, generando una situazione finanziaria insostenibile. Nemmeno l’acquisizione del 72% delle quote da parte del fondo americano Ideanomics nel 2021, seguita dal delisting dalla borsa Euronext Growth Milan, è riuscita a invertire la tendenza, portando alla chiusura definitiva dell’attività a fine 2023.

All’asta andranno tutti i beni produttivi dell’azienda: motociclette complete e parzialmente assemblate, un magazzino ricambi valutato 154.000 euro e, soprattutto, batterie e componenti stimati 3,4 milioni di euro, con celle al litio dal valore di 726.000 euro. Anche la proprietà intellettuale, inclusi marchi, brevetti e know-how tecnologico, sarà parte del pacchetto, mentre gli immobili in via Scarlatti resteranno esclusi.

Secondo il perito nominato dal tribunale modenese, la struttura produttiva è ancora idonea a proseguire l’attività, rappresentando una potenziale opportunità per investitori interessati a rilanciare il brand o a sfruttarne le tecnologie avanzate.

La liquidazione di Energica segna la fine di un’importante pagina per l’industria motociclistica elettrica italiana. Il futuro del patrimonio tecnologico dipenderà dall’esito delle aste Modena, che determineranno se il marchio potrà rinascere sotto nuova gestione o se le sue innovazioni verranno frammentate tra diversi acquirenti.

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Kawasaki presenta Corleo: un cavallo robot a idrogeno

Messaggioda cts » 10 apr 2025 08:25

[b=https://www.tomshw.it/automotive/kawasaki-presenta-corleo-un-cavallo-robot-a-idrogeno-2025-04-09][url]Kawasaki presenta Corleo: un cavallo robot a idrogeno[/url][/b]
Kawasaki svela Corleo, l'incredibile robot quadrupede a due posti, guidato con i movimenti del corpo e dotato di visione AI per terreni difficili. Ricorda queste creature...

Nonostante l'entusiasmo generato dalla presentazione, è fondamentale sottolineare che il Corleo, nella forma mostrata nei video, è pura computer grafica. Kawasaki ha effettivamente prodotto un prototipo fisico, ma questo è capace solamente di stare in piedi e assumere alcune pose statiche - ben lontano dalle prestazioni dinamiche mostrate nelle simulazioni.



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Presentazione
Kawasaki Heavy Industries ha recentemente presentato un concept che sembra uscito da un film di fantascienza: il Corleo, un robot quadrupede a due posti che promette di rivoluzionare la mobilità in ambienti impervi grazie all'intelligenza artificiale. Questa creazione, che ricorda una sorta di cavallo meccanico alimentato a idrogeno, ha catturato l'attenzione mondiale per il suo design audace e le funzionalità apparentemente rivoluzionarie, anche se la sua realizzazione pratica solleva numerosi interrogativi.

Dubbi
Questo progetto di mobilità è in arrivo nel 2050, una tempistica che solleva dubbi sulla sua concreta realizzabilità e sul fatto di vederlo realmente fra 25 anni. Le capacità mostrate nei video promozionali, come i salti acrobatici su terreni irregolari, appaiono attualmente irrealistiche e potrebbero rappresentare rischi significativi per la sicurezza degli utenti in assenza di sistemi di ritenuta avanzati.

Caratteristiche
Presentato durante l'anteprima dell'Expo di Osaka Kansai il 4 aprile (non il 1° aprile, come molti hanno sospettato), il Corleo si distingue per la sua propulsione a celle a combustibile a idrogeno, in linea con le tendenze innovative giapponesi. Il suo motore a idrogeno da 150 cm³ genera energia pulita, con acqua come unico prodotto di scarto - un vantaggio significativo rispetto ai tradizionali mezzi di trasporto, inclusi i cavalli reali con le loro inevitabili "emissioni" naturali.

La struttura del Corleo presenta caratteristiche sorprendenti: le zampe posteriori sono dotate di un'articolazione supplementare per migliorare la resistenza agli impatti, mentre gli "zoccoli" biforcuti sono rivestiti di gomma antiscivolo.
Il sedile, progettato per accogliere anche un passeggero, si muove indipendentemente dalle articolazioni del robot, offrendo un comfort superiore durante gli spostamenti su terreni accidentati.
Lo schermo antivento suggerisce velocità superiori agli 80 km/h, mentre un piccolo display a colori completa il cruscotto minimalista. Il controllo del veicolo avviene principalmente attraverso il linguaggio corporeo del pilota, con staffe regolabili in lunghezza per adattarsi a diversi utilizzatori.
L'intelligenza artificiale integrata analizza costantemente sia la posizione del robot che quella del pilota, garantendo che quest'ultimo rimanga saldamente in sella durante il movimento. Durante la navigazione notturna, il Corleo visualizza una serie di frecce luminose per indicare il percorso programmato, permettendo al pilota di anticipare le manovre del robot.

I video promozionali mostrano il Corleo impegnato in percorsi off-road estremi, con abilità simili a quelle di un felino nel saltare da una roccia all'altra e attraversare terreni sconnessi. L'AI integrata valuta attentamente i possibili punti d'appoggio e sceglie le opzioni più sicure, rispondendo simultaneamente agli input corporei del pilota.

Precedenti

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Tuttavia, i quadrupedi robotici cavalcabili non sono completamente fuori portata nel futuro prossimo. XPeng, ad esempio, ha già presentato a Bangkok lo scorso anno un "unicorno" robotico cavalcabile per bambini, dotato persino di un braccio robotico a forma di coda capace di sollevare oggetti fino a 3 kg. Con il rapido progresso della robotica quadrupede, veicoli a due posti potrebbero diventare realtà entro il 2030, anche se probabilmente con caratteristiche meno estreme di quelle proposte da Kawasaki.

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Honda WN7: ecco la prima moto elettrica della Casa dell'Ala

Messaggioda cts » 27 set 2025 17:34

Honda WN7: ecco la prima moto elettrica della Casa dell'Ala dorata
Svelati nome, disponibilità e caratteristiche della moto giapponese del futuro!

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Honda annuncia ulteriori dettagli e caratteristiche della sua prima moto elettrica.
Il concept presentato ad EICMA 2024 con la sigla EV FUN Concept viene oggi svelato con il suo nome ufficiale: Honda WN7. Come spesso accade, le sigle delle moto Honda celano un significato legato alla genesi del modello; la lettera "W" prende ispirazione dall'idea alla base dello sviluppo "Be the Wind" ("Essere il vento"), la lettera "N" identifica la natura "Naked" della moto e il numero "7" fa invece riferimento alla classe di potenza (NdR: qui l'autore dell'articolo non si è reso conto che poteva indicare una moto sui 700 centimetri cubici...).

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La cifra stilistica della nuova Honda WN7 conserva fedelmente il design snello e futuristico del concept EV FUN mostrato al pubblico nel 2024. Alle linee avveniristiche, si affianca la capacità di offrire un'autonomia di oltre 130 km grazie alla sua batteria fissa agli ioni di litio.
Inoltre, la Honda WN7 è compatibile con lo standard di ricarica rapida CCS2 di derivazione automotive, che permette un "top up" in grado di caricare la batteria dal 20 all’80% in soli 30 minuti e da 0 a 100% in meno di 3 ore anche con una colonnina domestica ("wallbox") da 6 kW.

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La Honda WN7 assicura prestazioni coinvolgenti grazie a un peso di soli 217 kg (NdR: qui l'autore dell'articolo non si è reso conto della castroneria che ha scritto, 217 kg sono tanti anche per una moto di 600 centimetri cubici...) e al motore elettrico raffreddato a liquido da 18 kW capace di un'erogazione paragonabile a quella di una moto con motore a combustione interna di 600 cm³, ma con un valore di coppia massima di 100 Nm, più simile a quello di un 1000 cm³.


È disponibile anche una versione da 11 kW per possessori di patente A1, pensata per avvicinare i giovani motociclisti al mondo delle moto elettriche.

Con la sua silenziosità, l'incredibile fluidità e l'assenza di vibrazioni, la Honda WN7 ridefinisce il piacere di guida, offrendo un'esperienza in sella unica nel suo genere, lontana dai canoni delle moto tradizionali. La conoscenza e l’esperienza maturate da Honda in oltre 75 anni di sviluppo motociclistico - che le hanno permesso di raggiungere 500 milioni di unità prodotte - sono state interamente riversate nello sviluppo della Honda WN7, che ha ereditato tutte quelle peculiarità e caratteristiche che contraddistinguono da sempre le moto della Casa dell'Aia: equilibrio ciclistico e dinamico, eccellente qualità costruttiva, una sensazione di familiarità in sella e quel piacere di guida unico che solo una Honda può regalare.

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Tutte le caratteristiche tecniche e le specifiche complete della Honda WN7 saranno svelate ad EICMA 2025, ma sono confermati lo schermo TFT da 5" connesso tramite Honda RoadSync con interfaccia utente dedicata agli EV e illuminazione full LED.

La nuova Honda WN7 arriverà nelle Concessionarie Ufficiali Honda a partire da febbraio 2026 ad un prezzo di 15.190,00 euro inclusa franco concessionario (NdR: con una cifra del genere si acquistano il fior fiore di moto con motore endotermico, che non hanno bisogno di una borsa da sella portacavo, leggi oltre).
Inoltre, i clienti interessati alla nuova Honda WN7 possono già effettuare il preordine su Honda.it entrando in contatto con la Concessionaria Ufficiale Honda più vicina. I preordini saranno disponibili fino al 31/12/2025 e grazie a questi i clienti, oltre a dare l'accesso alle primissime unità in arrivo all'inizio del 2026, riceveranno in omaggio la comoda borsa da sella portacavo.

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Il brevetto Yamaha che fa sembrare elettrica una moto a scoppio

Messaggioda cts » 02 ott 2025 12:41

Il brevetto Yamaha che fa sembrare elettrica una moto a scoppio
Yamaha ha brevettato un sistema con pistone lineare che simula vibrazioni e suono motore nelle moto elettriche.

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Il futuro silenzioso delle moto elettriche si scontra con la nostalgia dei classici “rombi” e delle vibrazioni che hanno sempre definito l’esperienza motociclistica. È proprio in questo scenario che Yamaha si inserisce con una proposta rivoluzionaria, capace di riaccendere il dibattito tra innovazione e tradizione: un brevetto inedito pensato per restituire sensazioni autentiche a chi sceglie l’elettrico.

Il cuore dell’innovazione Yamaha
L’azienda giapponese ha recentemente depositato un brevetto che promette di ridefinire l’esperienza di guida sulle moto elettriche. Il progetto, denominato “Saddle-Riding Type Electric Vehicle”, introduce un sistema meccanico in grado di generare vibrazioni reali e riprodurre il suono motore tipico delle moto a combustione interna.

Non si tratta di un semplice trucco acustico affidato a degli altoparlanti, ma di una soluzione ingegneristica raffinata che punta a ricreare il coinvolgimento sensoriale che molti motociclisti temono di perdere con il passaggio all’elettrico. Al centro di questa innovazione troviamo il pistone lineare, un attuatore capace di simulare fedelmente il movimento di un vero motore a scoppio.
Un’esperienza di guida reinventata

Il cuore pulsante di questa tecnologia è proprio il pistone lineare, che replica il tipico movimento alternato dei propulsori tradizionali. Sebbene non contribuisca alle prestazioni o all’autonomia della moto elettrica, questo componente ha un ruolo cruciale nel restituire quell’immediatezza tattile e sonora che ha sempre contraddistinto la guida delle due ruote.

Quando il sistema viene attivato, il telaio trasmette vibrazioni percepibili dal pilota, mentre un sofisticato modulo audio si occupa di riprodurre il classico suono motore.

Tradizione e innovazione a confronto
L’iniziativa di Yamaha solleva interrogativi importanti sul futuro delle due ruote. Da una parte, l’introduzione di un motore finto potrebbe sembrare un ritorno al passato, in apparente contrasto con i principi dell’elettrificazione. Dall’altra, l’attenzione posta sull’esperienza sensoriale dimostra una comprensione profonda delle aspettative e delle passioni degli utenti.
Gli addetti ai lavori si dividono: alcuni considerano questo brevetto un’idea brillante per accompagnare i motociclisti nella transizione all’elettrico, altri invece lo vedono come un elemento superfluo che potrebbe incidere negativamente su peso, costi e consumi energetici delle moto elettriche, la cui efficienza dovrebbe essere massima.

Va sottolineato che Yamaha non è la sola a esplorare soluzioni capaci di restituire sensazioni perdute ai veicoli elettrici. Diversi costruttori hanno già testato sistemi di feedback sonoro o tattile, ma la proposta meccanica giapponese rappresenta una delle implementazioni più sofisticate e ambiziose finora concepite.

Resta da capire se questa tecnologia, per ora allo stadio di brevetto, verrà effettivamente integrata nei modelli di serie. Come spesso accade, potrebbe rimanere un esercizio di stile o trasformarsi in una caratteristica distintiva delle future moto elettriche di Yamaha.

Sostenibilità ed emozione
Il tema si allarga anche alle implicazioni ambientali. Uno dei vantaggi riconosciuti delle moto elettriche è la drastica riduzione dell’inquinamento acustico, un beneficio che rischia di essere ridimensionato da veicoli progettati per produrre suono motore artificiale.

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Ma io se avessi una moto elettrica, non rimpiangerei di una termica mica il rumore o le vibrazioni: rimpiangerei il peso, la velocità del rifornimento e l'autonomia!


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