I browsers: opinioni e confronti.

[Huck Finn]

Personalmente non installerò mai alcunché prodotto da Google, a meno di non avere alternative/essere costretto: secondo me già con la semplice ricerca+maps sanno molto di più di me di quanto vorrei, non vedo perché facilitargli la vita.

Come si dice: "se ti offrono un prodotto/servizio gratis allora la merce sei TU".

Suddividendo questa vendita di noi stessi tra più enti/imprese si riduce il rischio.

[cts]

Concordo con te, Huck Finn.
Come ho già scritto altrove, Google sa già tutto delle nostre foto (Picasa), dei nostri video (YouTube), delle nostre ricerche (Google), delle nostre chat (GTalk), delle nostre ubicazioni (Maps), della nostra posta (Gmail), della nostra navigazione (Chrome), dei nostri file (GDrive), della nostra vita (Google+)...
Infatti io utilizzo solo l'abbinata Gmail (il miglior servizio di posta elettronica, occorre ammetterlo)+ GTalk e Maps, oltre alla ricerca (ma mai col mio account Gmail per non essere tracciato).
Per tutto il resto ci sono valide alternative: Thunderbird, Firefox, Dropbox, Yahoo Mail...

[Raffo_Style]

Io uso Google chrome, tanto anche se mi traccia non ho motivo di essere nascosto, o meglio, se sa dove sono non è che mi cambi più di tanto!

[cts]

Raffo_Style, attento. I progetti futuri di Google (azienda che non va demonizzata ma neppure sottovalutata) sono così avanzati che nessuno inizialmente riesce mai a capire dove mirano.
Google Maps è un bel servizio, ma solo in seguito abbiamo scoperto che se un'azienda vuol essere inserita nelle mappe deve pagare.
Gmail monitora (orrenda parola! Ma rende l'idea!) continuamente la tua posta per proporti l'appropriata pubblicità.
E così per ogni servizio di Google.
Chrome non è sicuramente da meno ed avrà altri obiettivi, scusami ma viviamo in un mondo dove - senza essere paranoici - basta poco per "incastrarti" in qualche brutto affare, figuriamoci se poi navighiamo regalando a un'azienda tutte le nostre abitudini (a quelle ci pensano già i providers...).

Oggi i servizi di Google (Maps, Translate, etc.) sono fruibili da tutti i browser e quindi da tutti i sistemi operativi.
Ma domani?
Domani se Google cambia le carte in tavola ("Solo con il nostro Chrome si potranno vedere i video di YouTube o scaricare le applicazioni per Android") tu che cosa farai? Accetterai passivamente questa cosa? E allora vuol dire che il monopolio di Microsoft (cioè gli anni bui di Internet Explorer 6 con i suoi pop-up infiniti e le sue home page cambiate e le sue toolbar che nascevano come funghi e i suoi cookie-spia ingestibili) non ti avrà insegnato niente...

Senza polemica, ma per aprirti gli occhi... su un Forum (Tom's Hardware) un utente ha scritto questo:

Per chi parla di privacy: oggi il web è pieno di gente che scrive "vado al cesso" su facebook. Questi sono ben poco interessati alla privacy.
Io VOGLIO che google si faccia i fatti miei. In questo modo ho ricerche più precise (se sono loggato e googlo k2 il primo risultato è getk2.org) e avere tutto sincronizzato (su vari pc, tablet e smartphone è comodissimo).

Lo trovo inquietante, non comodissimo...

[MarioG75]

Facebook non è da meno, riesce a carpire (o almeno ci prova con risultati a volte stravaganti) anche credo religioso e/o gusti sessuali e/o ...
Qualcuno potrebbe obbiettare e chi se ne frega..

SBAGLIATISSIMO!!!

Poniamo che debba fare un colloquio di lavoro o richiedere un mutuo e l'azienda che analizza la mia pratica utilizzi alcuni parametri discriminatori verso chi è etero o verso gli omosessuali, verso chi è di religione islamica o induista ecc.

Fantascienza?? Già ho qualche esempio vivente di una persona che non è stata assunta e fra le righe gli è stato detto (a voce) che per il suo credo politico non era gradito all'azienda, pur essendo un ingegnere nautico molto capace.
E' questo il futuro???

[Motta]

Già ho qualche esempio vivente di una persona che non è stata assunta.....

Se una persona è capace, è capace; se non è capace, non è capace; punto. Una azienda dovrebbe assumere persone capaci perchè in sostanza, per l'azienda, fanno profitto; ragionare a quel modo è come tirarsi la zappa sui piedi......auguro a quell'azienda di naufragare!.....sono OT, lo so, ma quando ce vò, ce vò (non sono romano ma rende l'idea).......

[MarioG75]

..Una azienda dovrebbe...

Il punto è questo...
Cercando di tornare sull'argomento, con i megadati si possono fare tante cose buone, il problema è che non sempre la loro gestione è trasparente.
Se la vicina di casa origlia le vostre conversazioni cosa ne pensate? Bhè, ultimamente Big G è stata anche accusata di tracciare telefonata e sms dei telefonini android, qualcuno ne sa qualcosa in più?

[cts]

Sta a noi, Mario, difendere la nostra privacy con i mezzi che abbiamo a disposizione (prime delle leggi, il nostro buonsenso).

Io su Internet ad esempio non esisto, non ho un profilo Facebook rintracciabile, non c'è un sito che parli di me.
In altro topic (Amministrazione) mi sono meravigliato per come stanno circolando i dati sensibili (facce delle mogli comprese) di ciascuno di noi, ma mi meraviglio ancora di più che ormai siamo in pochi - rispetto alla maggioranza - a pensarla così.

Se vi va, comunque, leggetevi anche questa notizia di Punto Informatico e diteci se siamo paranoici io e Huck Finn...

[cts]

Ho trovato in Rete questo interessante articolo, molto istruttivo da leggere. È smaccatamante pro-Mozilla, ma ci sta tutto, anche perché sottolinea i rischi connessi al cieco utilizzo dell'emergente mondo dei sistemi operativi per gli smartphone con relative app "chiuse" (un argomento che, come Mix sa bene, mi sta molto a cuore).

Un decennio di vera scelta - Non c'è prezzo per questo.
È facile da capire, come bere un bicchier d'acqua. Adesso è 'difficile da credere, ma non molto tempo fa il web era pericolosamente vicino ad essere di proprietà di una sola azienda: Microsoft.

Non appena gli utenti medi hanno incominciato a scambiare il logo di Internet Explorer per il Web, Microsoft ha incominciato a sfruttare questo a suo vantaggio introducendo tecnologie sempre più proprietarie come ActiveX . E sicuramente avrebbe continuato a farlo se non fosse nato, l'apparentemente inutile browser di Mozilla, Firefox. Nato dalle ceneri del fallimentare progetto commerciale Netscape 10 anni fa in questo stesso mese col nome di Phoenix, Firefox 1.0 è senza dubbio la più importante tecnologia sviluppata negli ultimi 50 anni.

Proprio perché è molto più di pura tecnologia.

Sì, proprio quel Firefox, quello che per anni ha eroso la quota di mercato del 95% di IE, e che è finito per essere in gran parte soppiantato nei cuori e nelle menti dell'elite geek da Google Chrome ( anche se non della quota di mercato attuale ).

Nell'analisi di questa tecnologia, guardando solo ai grandi progressi fatti recentemente, è facile dimenticare che gran parte di questi grandi passi non sarebbero mai stati possibili senza il lavoro svolto negli anni da Mozilla su Firefox. O che Mozilla non ha mai avuto come obiettivo quello di dominare il mercato dei browser con Firefox.

Per quanto possa sembrare una guerra ai mulini a vento, lo scopo di Firefox è stato sempre quello di diffondere la libertà sul Web.

In questo Firefox è stato molto bravo, come Bob Lisbonne, amministratore delegato di Luminate e l'uomo d'affari Netscape che ha sostenuto l'idea di rilasciare il codice di Netscape come codice libero, mi ha fatto presente in una email:

Quando Mozilla ha rilasciato il browser Firefox, gli utenti hanno lodato la velocità di Firefox, le dimensioni, il layout del motore, la sicurezza, e il supporto degli standard, e gli intenditori del Web lo hanno scelto come loro browser preferito. Nel corso del tempo, Firefox ha conquistato quote di mercato sufficienti per poter negare a Microsoft Internet Explorer qualsiasi stato standard de facto. In pratica, questo ha permesso agli web designer di poter sviluppare gli standard w3C, piuttosto che ActiveX e altre tecnologie Microsoft.
In effetti, Firefox ha difeso il Web dal dominio di IE e dalle sue tecnologie sempre più proprietarie. Provate ad immaginare applicazioni web senza CSS, AJAX o HTML5. Per gran parte, dobbiamo ringraziare Firefox per aver mantenuto il Web aperto.

Può essere difficile da ricordare, ma Greylock general partner ed ex CEO di Mozilla, John Lilly, mi ha ricordato in una email che a un certo punto il dominio nel mercato dei browser di Microsoft è stato così totale che ha addirittura accantonato lo sviluppo di IE. La squadra del browser è stata sciolta e fu messa a lavorare su Silverlight. Poi è arrivato Firefox e l'egemonia di Microsoft è andata a farsi friggere.

Tutto ciò rende un po 'sconcertante che sembriamo ansiosi di voler nuovamente commettere gli stessi errori del passato.

Guardiamo al mobile, ad esempio. Per quanto si può pensare che possediamo il nostro iPhone o un dispositivo Android in verità siamo noi a essere posseduti. Sì, è facile aspettare due anni per terminare il nostro contratto con AT & T o Vodafone e passare a una piattaforma della concorrenza, ma non potremmo portare le loro app o la musica con noi. Non facilmente, comunque. Quando ho comprato RogueTouch tramite App Store di Apple che non l'ho comprata da ChronoSoft, lo sviluppatore. Ho comprato da Apple, e se dovessi passare a Android avrei dovuto comprare di nuovo ... da Google. Musica e altri contenuti sono più facili da spostare, ma è ancora un calvario.

Come nota Lilly:

La storia di Firefox vs IE può insegnare molto all'odierna guerra sul mercato mobile. Apple contro Google è una battaglia incredibile di giganti - ma è chiaro che abbiamo bisogno che si inserisca un concorrente che pensi al pubblico beneficio per mantenere entrambi i giocatori più onesti e concentrati a fare ciò che è giusto per gli utenti. Firefox OS è un primo passo in questa direzione.

Una app alla volta, ci stiamo costruendo una gabbia con le nostre piattaforme mobili, proprio come quando siamo stati felici di accogliere l'ingresso di Microsoft sul Web. Questo ha grandi conseguenze, come suggerisce Lilly, ma anche più piccole, ma pur sempre negative.

Si consideri, ad esempio, la localizzazione. Firefox è stato a lungo rilasciato in più di 70 lingue. Questa democratizzazione è un fenomeno di origine decisamente aperto, e non è qualcosa che ci si aspetta da Apple, Microsoft, Google, o da altri fornitori. Non perché sono le aziende del male, ma perché sono le aziende. Loro fanno ciò che è finanziariamente conveniente, e il rilascio di una versione localizzata in Ligure probabilmente non ha razionalità economica.

Firefox, al contrario, è un vero ecosistema opensource, ed esiste al solo scopo di servire la comunità, così come è stato servito dalla comunità che ha contribuito al suo sviluppo. Come Lilly sottolinea:

Più che altro, Mozilla e Firefox hanno dimostrato al mondo intero che è possibile creare una comunità altamente inclusiva e partecipativa in grado di sviluppare una tecnologia importante, sullo stesso livello, o anche migliore, della stessa fornita dalle solite Microsoft o Apple.. Il messaggio è che non dobbiamo per forza aspettare che gli dei della tecnologia si degnino di regalarci l'ultimo gadget quando fa comodo a loro, ma possiamo crearlo da noi e rendere il mondo migliore.

Questa è l'eredità di Firefox, ed è troppo spesso oscurata dal saliscendi del numero di quote di mercato. Così oggi, quando usiamo Chrome, Opera o Safari, dobbiamo ringraziare Mozilla e la comunità che ha reso possibile effettuare questa scelta. Quando si visita una pagina web o web app e vengono caricati i magnifici contenuti che sfruttano tecnologie come HTML5 e CSS, dovremmo soprattutto ricordarci di Firefox.

E forse, solo forse, la prossima volta che useremo il nostro smartphone, daremo il backup dei dati personali on-line o in-app, o ci abboneremo ai servizi cloud, dovremmo riflettere attentamente sull'eredità di Firefox e e aspettarci giardini recintati, e strutture dati chiuse e proprietarie. Forse è il momento di pensare in modo diverso.

[Mix]

Questo articolo e' troppo dettagliato e ben fatto per essere una semplice sviolinata verso Netscape & nipoti.
Nel contempo, non credo rappresenti un'incondizionata posizione contrapposta ai prodotti informatici proprietari, commerciali e chiusi.

Nonostante cio' e' difficile rinunciare alle app gratuite e al backup dei nostri normali contenuti, dal valore intrinseco sostanzialmente nullo.

Forse è il momento di pensare in modo diverso.

Senza dubbio.