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Sicurezza: l'ANAS è tenuta a risarcire le vittime dei guard rail pericolosi
Una sentenza della Suprema Corte crea un’importante precedente per quanto riguarda la sicurezza dei guard rail. Le cosiddette “ghigliottine”, da sempre ritenute un dispositivo di sicurezza passiva che evita alle auto di uscire dalla sede stradale, possono causare gravi infortuni e addirittura la morte. In questo caso l’ANAS è responsabile dell’accaduto e quindi tenuto a risarcire la vittima o la famiglia della stessa.
Nel caso analizzato - preso in esame da Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” - il giudice di legittimità ha accolto il ricorso della moglie e del figlio di un uomo che percorreva una strada provinciale, sotto la tutela dell’ANAS, che era rimasto ucciso in un incidente stradale dopo essere finito contro il guard rail che, come una lama, ne aveva provocato la morte.
Dopo due tentativi di risarcimento respinti, la Cassazione ha accolto il ricorso. I giudici hanno dichiarato che “Per un’anomalia relativa agli strumenti di protezione istallati, è comunque configurabile la responsabilità dell’ente pubblico custode, salvo che quest’ultimo non dimostri di non avere potuto far nulla per evitare il danno. La funzione del guard-rail è ontologicamente quella di evitare che qualsiasi condotta di guida non regolare possa portare l’autovettura a pericolose uscite fuori dalla sede stradale”.
Nel frattempo,sempre in tema di sicurezza stradale, la Commissione Trasporti della Camera sta per introdurre un quarto tipo di reato, l’omicidio stradale, con pene più vicine al livello dell’omicidio volontario che non dell’omicidio colposo. Mario Valduccia: “Nelle prossime settimane presenteremo un provvedimento per introdurre nel Codice penale l’omicidio stradale come nuova fattispecie di reato. E’ l’unica ipotesi percorribile per uscire dall’attuale previsione del Codice penale. Ora uno può ammazzare 2-3 persone e stare in galera 4-5 anni e magari neanche questi. Io ritengo che nel momento in cui una persona ubriaca si mette al volante, conosce l’alto rischio a cui va incontro”.
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Sicurezza: incidenti in calo nel primo semestre 2011, in aumento i sinistri mortali fra i motociclisti
L’ultimo rapporto dell’ASAPS sottolinea l’andamento delle statistiche sugli incidentri stradali che hanno coinvolto le due ruote nel primo semestre dell’anno. Il 2011 fa registrare un calo del numero di sinistri rispetto allo stesso periodo del 2010, ma il numero dei morti sulle strade è salito, con un leggero aumento rispetto al 2010.
Entrando nel dettaglio, i dati forniti da Polstrada e Carabinieri parlano di 19.736 incidenti stradali, in calo del -13,7% rispetto ai 22.863 sinistri nei primi sei mesi dell’anno scorso. Positivo anche il dato dei feriti, che sono stati 2.218 in meno, pari al -12,5%: 15.500 contro 17.718 del 2010. Non solo, perché in senso assoluto, abbiamo una diminuzione del -9,4% degli incidenti mortali, che diventano -15,9% nel caso dei giovani sotto i 30 anni.
Non va tanto bene, invece, per la nostra categoria, i motociclisti, che nella prima metà dell’anno hanno registrato 191 decessi contro i 188 del 2010. 3 motociclisti morti in più sulle strade, che sembrano molti di più considerando l’andamento positivo delle statistiche nazionali degli incidenti. Come al solito, la categoria dei dueruotisti continua con il trend negativo, ma escludendo le cause di decesso per velocità elevata, dove sono le istituzioni? io vedo ancora tutti i guard rail ghigliottina e buche grosse come crateri nelle strade.
Sicurezza: incidenti in calo nel primo semestre 2011, in aumento i sinistri mortali fra i motociclisti
L’ultimo rapporto dell’ASAPS sottolinea l’andamento delle statistiche sugli incidentri stradali che hanno coinvolto le due ruote nel primo semestre dell’anno. Il 2011 fa registrare un calo del numero di sinistri rispetto allo stesso periodo del 2010, ma il numero dei morti sulle strade è salito, con un leggero aumento rispetto al 2010.
Entrando nel dettaglio, i dati forniti da Polstrada e Carabinieri parlano di 19.736 incidenti stradali, in calo del -13,7% rispetto ai 22.863 sinistri nei primi sei mesi dell’anno scorso. Positivo anche il dato dei feriti, che sono stati 2.218 in meno, pari al -12,5%: 15.500 contro 17.718 del 2010. Non solo, perché in senso assoluto, abbiamo una diminuzione del -9,4% degli incidenti mortali, che diventano -15,9% nel caso dei giovani sotto i 30 anni.
Non va tanto bene, invece, per la nostra categoria, i motociclisti, che nella prima metà dell’anno hanno registrato 191 decessi contro i 188 del 2010. 3 motociclisti morti in più sulle strade, che sembrano molti di più considerando l’andamento positivo delle statistiche nazionali degli incidenti. Come al solito, la categoria dei dueruotisti continua con il trend negativo, ma escludendo le cause di decesso per velocità elevata, dove sono le istituzioni? io vedo ancora tutti i guard rail ghigliottina e buche grosse come crateri nelle strade.
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Re: La strada non è un posto per correre
Sicurezza: tutti i guard-rail devono essere certificati CE
Fonte: motoblog.it
Un passo avanti nella sicurezza stradale è stato fatto a partire dallo scorso gennaio, ma solo da poco è stata resa pubblica la nota riguardante i guard rail, che ora devono avere certificazione UNI EN ISO, devono dunque essere omologati secondo le direttive contenute nella norma e marchiati con il logo CE. Tutte le installazioni di barriere protettive eseguite dopo il 1° gennaio dell’anno in corso devono essere omologate o bisognerà cambiarle. Una soddisfazione a metà per noi motociclisti, che dobbiamo ancora avere a che fare con i paletti di sostegno a ghigliottina, ma per fortuna non incapperemo in spigoli vivi e difetti di fabbricazione che potrebbero mettere a rischio anche una banale caduta. Il fabbricante di dispositivi di ritenuta stradale, o il suo mandatario stabilito nell’Unione europea, è tenuto a dichiarare le caratteristiche tecniche del prodotto apponendo una idonea marcatura ed etichettatura.
Come scrive Scuolaguida.it, l’installazione, la manutenzione, i controlli e le riparazioni dei dispositivi di ritenuta stradale devono essere eseguiti conformemente alle prescrizioni, alle indicazioni e alle informazioni fornite dal fabbricante o produttore, ovvero dal suo mandatario stabilito nell’Unione europea, e descritte, nel rispetto delle pertinenti istruzioni tecniche di installazione vigenti, nel manuale per l’utilizzo e l’installazione.
Ahinoi, le installazione eseguite prima del 30 dicembre 2010, seppure non omologate, potranno rimanere installate fino ad una prossima sostituzione, che dovrà avvenire con elementi certificati. A questo punto noi, che ci battiamo per la produzione di guard rail salva-motociclisti, dovremmo fare pressione per rendere omologabili soltanto i modelli dotati di copertura dei paletti. Sarà più semplice ora che esiste una normativa europea che omologa questi dispositivi.
Fonte: motoblog.it
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Re: La strada non è un posto per correre
Sempre piano e qui a Napoli le strade fanno paura si passa dal nero drenante al lucido sapone in un secondo...non parliamo di buche e sanpietrini presenti in tutto il centro storico, ne salta uno si apre una voragine.
Grazie ai Sanpitrini che ho rotto il supporto motore, supporti scocche e ogni tanto salta il faro anabagliante
Comunque sempre piano e occhi aperti in città!!!
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Re: La strada non è un posto per correre
La moto è l'ambulanza più efficace che ci sia la mondo perchè il metodo più rapido per prestare soccorso in caso di emergenza è muoversi su due ruote.
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Re: La strada non è un posto per correre
La strada non è un posto per correre...
anche perché ci sono le buche.
Nico Cereghini: “Manuale di sopravvivenza tra le buche”
La strada non è un posto per correre...
anche perché ci sono gli autovelox.
De Vita: «I comuni incassano meno, perciò infieriscono di più»
La strada non è un posto per correre...
anche perché ci sono i guard-rail.
Capelli (Ancma): Bocciate senza motivo le tutele per i motociclisti
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Re: La strada non è un posto per correre
La strada non è un posto per correre...
anche perché ci sono pazzi che impennano su una motocicletta stracolma... (io conto 10 persone, e voi?)
http://www.motoblog.it/post/727017/foll ... moto-video
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Re: La strada non è un posto per correre
...e pure senza casco....
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