Ragazzi, intervengo sul video di Doohan, che ha terminato la sua gloriosa carriera con un incidente non privo di conseguenze...
Gli oggetti sono messi lì con uso di computer grafica, ad indicare che solo in pista si può correre e cercare il limite. In nessun tracciato del motomondiale troverete panchine, autobus, ma in città sì. E' questo il punto del video.
Alla fine Doohan dice "Se io avessi incontrato in pista gli ostacoli che voi incontrate sulla strada, probabilmente sarei morto".
Non so voi, ma io adoro la scuola anglo-sassone sulla sensibilizzazione del "pilota de nojartri" che c'è in ognuno di noi. Penso che dovrei mostrare questi video ai ragazzini immortali di SportcityClub.com.
La strada non è un posto per correre
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emanuele ha scritto:Non so voi, ma io adoro la scuola anglo-sassone sulla sensibilizzazione del "pilota de nojartri"
Anche io! Adoro chi fa vedere le cose crude, come sono, senza veli.
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Ragazzi.. mi sono fatto una bella risata con questo articolo http://glossynews.com/society/201001070305/activists-missing-after-declaring-war-on-leather-at-motorcycle-rally/
se avete bisogno di traduzione usate google translate.. e mi raccomando.. se dovete protestare contro le giacche di pelle dei motociclisti americani, fatelo ad una distanza di sicurezza :D
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BHAAHAHHAAH ! é anche nastro adesivo di buona qualità
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Sconfortante i dati di una ricerca ACI relativa agli incidenti che hanno coinvolto i motocicli nel comune di Roma nel periodo 2003-2007. :(
-Popolazione di Roma: oltre 2,5 milioni di abitanti.
-Parco circolante: 2,4 milioni di veicoli (324.000 motocicli, 330.000 ciclomotori).
-Crescita del numero di motocicli dal 2003 al 2007: +38%.
-Totale media incidenti a Roma dal 2003 al 2007: 21.375 (totale media morti all'anno 219, totale media feriti all'anno 28.011).
Fin qui i dati di autoveicoli e motoveicoli. Ma andiamo a scoprire qualcosa di davvero preoccupante.
-Su quei 21.375 incidenti di media all'anno, ben il 53,014% vedono coinvolti i motocicli/ciclomotori.
-Su quei 219 morti di media all'anno, ben il 44,790% sono guidatori di motocicli/ciclomotori.
-Su quei 28.011 feriti di media all'anno, ben il 47,256% sono guidatori di motocicli/ciclomotori.
Su un campione di 750 conducenti (2/3 uomini, 1/3 donne), si è avuta la dichiarazione che:
- solo il 44,5% non ha mai subito incidenti;
- il 34,8% è scivolato sull'asfalto;
- il 20,8% ha subito uno scontro laterale, tali scontri avvengono più spesso su lunghi rettilinei (48,8%) e non - come ci si aspetterebbe - in prossimità di incroci (27,4%).
Come mai la maggior parte degli incidenti avviene su lunghi rettilinei?
La risposta dei centauri romani è stata lampante:
- l'87% dei centauri ha dichiarato di incunearsi tra i veicoli durante la loro sosta nel traffico che marcia;
- l'82,7% dei centauri ha dichiarato di zigzagare tra i veicoli in marcia;
- il 78,3% dei centauri ha dichiarato di oltrepassare al linea continua;
- diffusi poi tra i centauri romani cattive abitudini come l'inosservanza della distanza di sicurezza (25,6% degli incidenti rilevati nel quinquennio), la mancanza del rispetto del diritto di precedenza (17,7%), la guida distratta (15,5%), l'eccesso di velocità (12,8%), la mancanza del rispetto dello stop (10,3%) anche al semaforo giallo, la guida nella corsia riservata agli autobus e - in percentuali minori - anche la poca dimestichezza con il mezzo guidato.
Altra causa di mortalità è anche l'abbigliamento inadeguato: ad esempio solo il 29% dei romani preferiscono il casco integrale, gli altri il jet.
A Barcellona - tanto per fare un esempio con un'altra città europea simile per numero di abitanti e parco circolante - invece (dati forniti dal Reale Automobil Club della Catalogna) l'integrale è utilizzato dal 76,2% dei conducenti di motoveicoli.
E infatti se a Roma si registrano 4 morti ogni 100.00 abitanti, a Barcellona i decessi sono meno di 2 ogni 100.000 abitanti.
Ma la colpa non è tutta dei comportamenti (ai quale spesso sono costretti) dei centauri romani, sia ben chiaro.
Le situazioni ambientali romane sono fonte di pericolo:
- il 95% degli intervistati giudica pericolose le buche di Roma;
- l'84% degli intervistati giudica pericolose i tombini di Roma;
- il 63% degli intervistati giudica pericoloso il comportamento degli automobilistici di Roma;
- il 55% degli intervistati giudica pericoloso il comportamento camionisti e autisti di bus di Roma;
- il 51% degli intervistati giudica pericoloso il comportamento degli altri veicoli a due ruote (sigh!) di Roma.
Prudenza, ragazzi!
-Popolazione di Roma: oltre 2,5 milioni di abitanti.
-Parco circolante: 2,4 milioni di veicoli (324.000 motocicli, 330.000 ciclomotori).
-Crescita del numero di motocicli dal 2003 al 2007: +38%.
-Totale media incidenti a Roma dal 2003 al 2007: 21.375 (totale media morti all'anno 219, totale media feriti all'anno 28.011).
Fin qui i dati di autoveicoli e motoveicoli. Ma andiamo a scoprire qualcosa di davvero preoccupante.
-Su quei 21.375 incidenti di media all'anno, ben il 53,014% vedono coinvolti i motocicli/ciclomotori.
-Su quei 219 morti di media all'anno, ben il 44,790% sono guidatori di motocicli/ciclomotori.
-Su quei 28.011 feriti di media all'anno, ben il 47,256% sono guidatori di motocicli/ciclomotori.
Su un campione di 750 conducenti (2/3 uomini, 1/3 donne), si è avuta la dichiarazione che:
- solo il 44,5% non ha mai subito incidenti;
- il 34,8% è scivolato sull'asfalto;
- il 20,8% ha subito uno scontro laterale, tali scontri avvengono più spesso su lunghi rettilinei (48,8%) e non - come ci si aspetterebbe - in prossimità di incroci (27,4%).
Come mai la maggior parte degli incidenti avviene su lunghi rettilinei?
La risposta dei centauri romani è stata lampante:
- l'87% dei centauri ha dichiarato di incunearsi tra i veicoli durante la loro sosta nel traffico che marcia;
- l'82,7% dei centauri ha dichiarato di zigzagare tra i veicoli in marcia;
- il 78,3% dei centauri ha dichiarato di oltrepassare al linea continua;
- diffusi poi tra i centauri romani cattive abitudini come l'inosservanza della distanza di sicurezza (25,6% degli incidenti rilevati nel quinquennio), la mancanza del rispetto del diritto di precedenza (17,7%), la guida distratta (15,5%), l'eccesso di velocità (12,8%), la mancanza del rispetto dello stop (10,3%) anche al semaforo giallo, la guida nella corsia riservata agli autobus e - in percentuali minori - anche la poca dimestichezza con il mezzo guidato.
Altra causa di mortalità è anche l'abbigliamento inadeguato: ad esempio solo il 29% dei romani preferiscono il casco integrale, gli altri il jet.
A Barcellona - tanto per fare un esempio con un'altra città europea simile per numero di abitanti e parco circolante - invece (dati forniti dal Reale Automobil Club della Catalogna) l'integrale è utilizzato dal 76,2% dei conducenti di motoveicoli.
E infatti se a Roma si registrano 4 morti ogni 100.00 abitanti, a Barcellona i decessi sono meno di 2 ogni 100.000 abitanti.
Ma la colpa non è tutta dei comportamenti (ai quale spesso sono costretti) dei centauri romani, sia ben chiaro.
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- il 95% degli intervistati giudica pericolose le buche di Roma;
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Cts ha scritto:Su quei 219 morti di media all'anno, ben il 44,790% sono guidatori di motocicli/ciclomotori.
Su quei 28.011 feriti di media all'anno, ben il 47,256% sono guidatori di motocicli/ciclomotori.
Il parco circolante delle due ruote e' di molte volte inferiore a quello delle autovetture, ma le percentuali indicate sono dell'ordine del 50%.
Viaggiare in moto o scooter e' una troppa pericolosa forma di rischio, nei confronti dell'auto le masse in movimento sono notevolmente piu' basse, i baricentri poggiano su aree troppo limitate ma le velocita' sono praticamente uguali.
Un gran bel post, Cts.
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La strada non è un posto per correre
Quando impareranno gli automobilisti a vederci nel traffico?
Il link è cliccabile perché non credo sia particolarmente cruento.
http://www.youtube.com/watch?v=IbB9Y4E_ ... re=related
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La strada non è un posto per correre
In Italia il 23% delle vittime in incidenti stradali sono motociclisti
In Italia, su un totale di 4.731 vittime della strada, il 23% sono motociclisti, in Europa i motorbikers hanno una probabilità significativamente superiore di incorrere in incidente rispetto ai colleghi su quattro ruote; tra il 1997 e il 2006 il trend dei decessi su strada ha subito un lieve decremento, eccezion fatta per i motociclisti che registrano un +13% (in particolare nel sud dell’Europa). Si può e si deve fare di più.
Il 3 novembre prossimo all’Eicma di Milano, l’amministratore delegato di DEKRA Italia Holding, Marco Mauri presenterà alla Stampa il Rapporto DEKRA sulla sicurezza stradale in moto 2010. Il documento, raccolta di oltre un decennio di statistiche e studi, descrive minuziosamente lo stato dell’arte e offre spunti di riflessione su possibili sviluppi nell’ambito della sicurezza per i motobikers; questa iniziativa rientra negli obiettivi descritti dalla “Carta europea sulla Sicurezza stradale” di cui DEKRA è firmataria.
Secondo gli esperti DEKRA tanto si può e si deve ancora fare per garantire maggiore sicurezza ai motociclisti. Alcuni consigli:
- promuovere l’uso di abbigliamento di protezione, meglio se riflettenti, uso del casco integrale conforme al regolamento ECE R 22 e di protezioni toraciche e diffondere la cultura dell’airbag e dell’ABS di serie.
- Uno studio DEKRA sulla ricerca e sulla simulazione degli incidenti, - conclude la nota - dimostra infatti che il 25-35% degli incidenti gravi, analizzati in Germania, poteva essere evitato se le moto fossero state dotate di ABS (combinando opportunamente ABS con un freno integrale o con un assistente tecnico di frenata si avrebbe addirittura un beneficio del 50-60%).
- Le infrastrutture, dal manto stradale ai guardrail.
- I difetti tecnici delle moto, corresponsabili degli incidenti stradali: il 23,6 % delle moto esaminate in Germania a seguito di incidenti tra il 2002 al 2009 presentava infatti dei difetti, di cui il 33,9% causa determinante.
Maggiori approfondimenti saranno forniti dopo l’incontro previsto al Salone di Milano.
L’incontro, cui presiederà l’on. Giuseppe Reina, Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, prevede l’intervento del Direttore settore moto di Confindustria-ANCMA dott. Claudio De Viti, del responsabile della Scuola Superiore DEKRA per la sicurezza stradale Andrea Pullè, del prof. Gianpiero Mastinu, ordinario di costruzione di veicoli al Politecnico di Milano e la testimonianza dell’ex campione di motociclismo Marco Lucchinelli.
In Italia, su un totale di 4.731 vittime della strada, il 23% sono motociclisti, in Europa i motorbikers hanno una probabilità significativamente superiore di incorrere in incidente rispetto ai colleghi su quattro ruote; tra il 1997 e il 2006 il trend dei decessi su strada ha subito un lieve decremento, eccezion fatta per i motociclisti che registrano un +13% (in particolare nel sud dell’Europa). Si può e si deve fare di più.
Il 3 novembre prossimo all’Eicma di Milano, l’amministratore delegato di DEKRA Italia Holding, Marco Mauri presenterà alla Stampa il Rapporto DEKRA sulla sicurezza stradale in moto 2010. Il documento, raccolta di oltre un decennio di statistiche e studi, descrive minuziosamente lo stato dell’arte e offre spunti di riflessione su possibili sviluppi nell’ambito della sicurezza per i motobikers; questa iniziativa rientra negli obiettivi descritti dalla “Carta europea sulla Sicurezza stradale” di cui DEKRA è firmataria.
Secondo gli esperti DEKRA tanto si può e si deve ancora fare per garantire maggiore sicurezza ai motociclisti. Alcuni consigli:
- promuovere l’uso di abbigliamento di protezione, meglio se riflettenti, uso del casco integrale conforme al regolamento ECE R 22 e di protezioni toraciche e diffondere la cultura dell’airbag e dell’ABS di serie.
- Uno studio DEKRA sulla ricerca e sulla simulazione degli incidenti, - conclude la nota - dimostra infatti che il 25-35% degli incidenti gravi, analizzati in Germania, poteva essere evitato se le moto fossero state dotate di ABS (combinando opportunamente ABS con un freno integrale o con un assistente tecnico di frenata si avrebbe addirittura un beneficio del 50-60%).
- Le infrastrutture, dal manto stradale ai guardrail.
- I difetti tecnici delle moto, corresponsabili degli incidenti stradali: il 23,6 % delle moto esaminate in Germania a seguito di incidenti tra il 2002 al 2009 presentava infatti dei difetti, di cui il 33,9% causa determinante.
Maggiori approfondimenti saranno forniti dopo l’incontro previsto al Salone di Milano.
L’incontro, cui presiederà l’on. Giuseppe Reina, Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, prevede l’intervento del Direttore settore moto di Confindustria-ANCMA dott. Claudio De Viti, del responsabile della Scuola Superiore DEKRA per la sicurezza stradale Andrea Pullè, del prof. Gianpiero Mastinu, ordinario di costruzione di veicoli al Politecnico di Milano e la testimonianza dell’ex campione di motociclismo Marco Lucchinelli.
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Penso che una causa per questo e il fatto che in Italia ci sono piu motociclista che in Germania.
Diverso come in Germania, in Italia la velocità sulle autosrade è limitata. Si penserebbe guidare in Italia sarebbe meno pericoloso.
Per me il ABS è irrinunciabile!
Diverso come in Germania, in Italia la velocità sulle autosrade è limitata. Si penserebbe guidare in Italia sarebbe meno pericoloso.
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Ho sempre pensate che bisognerebbe far parte anche "dell'altra categoria" per capire come gli altri ti trattano (ma anche tu stesso tratti gli altri...) , cioè, siamo tutti automobilisti, ma a volte possiamo essere anche pedoni, ciclisti, motociclisti, camperisti, ecc.
Ho già rischiato di essere investito in moto pur avendo ragione (bassa velocità, freccia, ecc.)......ma comunque ho visto che ci sono tanti motociclisti "scapestrati" che credono che la strada sia tutta loro e che fanno sorpassi dove non devono e dove neanch'io sorpasserei........e lo dico da motociclista.......
Ho già rischiato di essere investito in moto pur avendo ragione (bassa velocità, freccia, ecc.)......ma comunque ho visto che ci sono tanti motociclisti "scapestrati" che credono che la strada sia tutta loro e che fanno sorpassi dove non devono e dove neanch'io sorpasserei........e lo dico da motociclista.......
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