Quanti tipi di moto esistono?

Sezione dedicata ai possessori di motocicli non fabbricati da Peugeot.
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Sport / Sportive - pag. 6

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:17

Sport / Sportive
Le moto "Sport" - nel secolo scorso - nascono dopo le turistiche.
La ricetta era quasi sempre la stessa: si prendeva una moto turistica e la si dotava di mezzi manubri e sella più sportiva, quasi monoposto.

Tipico esempio: qui sotto la Moto Morini 3 ½...
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... e qui la Moto Morini 3 ½ Sport.
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Alcune avevano in più un cupolino (esempio, le Moto Guzzi V 35 Imola), altre uno scarico diverso ma comunque poca roba di differenza.

Oggi, invece, per "sportive" intendiamo le moto che sono concepite non per dare il meglio su strada, ma per dare il meglio alla massima velocità, ovvero in pista. Molte di esse non derivano più da modelli più "tranquilli", ma sono concepite apposta per correre. Le sportive sono infatti caratterizzate da una carena che serve proprio a definire tutti i flussi d'aria, a isolare il motore e a dare anche protezione al pilota che viene proprio inglobato all'interno della moto.
D'altronde lo vediamo in Moto GP. L'aerodinamica è sempre più importante e adesso le sportive si stanno evolvendo come quasi delle Formula 1 con ali di diversa grandezza e tipologia, deviatori di flusso e tanto altro ancora (accessori utilissimi in caso di cadute...).
I semimanubri sono attaccati sotto la piastra di sterzo e la posizione di guida è molto più esasperata di quella del passato (il passeggero è quasi sempre bandito): non ci sono riser, non ci sono supporti e questo permette al pilota di avere una posizione che carica molto la ruota anteriore, ma soprattutto di avere la piena gestione e molta sensibilità su ciò che ha davanti ai suoi occhi.

È molto difficile indicare la moto dalla quale sono nate le sportive moderne, visto che rivendicano questo primato diverse motociclette: Honda CB 1100 R, Kawasaki Gpz 900 R ma soprattutto Suzuki GSX/R 750 (link).

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Suzuki GSX/R 750: per molti esperti, è con lei che negli anni '80 del 1900 inizia l'era delle supersportive o Superbike Replica.

Abbiamo seguito quindi l'evoluzione, da "turistica" la moto diventa "sportiva", ma all'orizzonte c'è pure la "gran turismo".

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Sport Production

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:17

Sport Production
Questa tipologia di competizione italiana su pista riguarda modelli strettamente derivati da quelli di serie ma dotati di un kit per le gare.

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La Sport Production vide la sua nascita nel 1984 e in alcune stagioni ci fu la presenza di più categorie di competizione oltre a quella rimasta fino ai giorni nostri. Maggiori informazioni su Wikipedia e su ItaliaCBR250.

Attualmente sono in vendita moto Sport Production con il kit già installato, come per esempio l'Aprilia RS 250 SP2, equipaggiata con un motore 4 tempi di 250 cm³, foto qui sotto.

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Aprilia RS 250 SP2 2025

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Streetfighter

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:17

Streetfighter
Una "streetfighter" (in inglese: "combattente di strada") è una motocicletta sportiva personalizzata, alla quale vengono eliminate le carenature e vengono fatte altre modifiche che portano a un look più aggressivo.
Le principali caratteristiche delle streetfighter sono: rimozione delle carenature, sostituzione dell'impianto di illuminazione, manubrio più alto e largo (stile cross), posteriore generalmente accorciato e riposizionato affinché la coda salga verso l'alto.
Anche se basa le sue radici nella cultura styling delle moto café racer degli anni 1950 e 1960, la streetfighter è ispirata alle nuove moto giapponesi prodotte tra la fine del 1970 e l'inizio del 1980. Il proliferare del genere venne favorito da giovani piloti nel Regno Unito che non potevano permettersi di sostituire le carenature danneggiate dopo impatti ripetuti.
In seguito, sono stati aggiunti i fari più piccoli (per permettere ai freestyler di potersi sedere durante le loro acrobazie), manubrio da cross (per facilitare le evoluzioni effettuate dagli stunt-man), aumento della coppia per aiutare a impennare, coda alta per evitare che toccasse per terra durante le impennate.

Questo tipo di moto ha guadagnato popolarità in tutto il mondo a tal punto che i costruttori hanno cominciato a rispondere alle esigenze del mercato producendo motocicli rassomiglianti (anche se meno estremi come Buell XB, Honda X-11, Kawasaki Z1000, Triumph Speed Triple R) e adottandone perfino la terminologia (Ducati Streetfighter, già vista qui).

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Superbike/ Superbike Replica

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:17

Superbike/ Superbike Replica
La "Superbike" è una categoria di moto da competizione su pista asfaltata, nella quale sono impiegati modelli derivati dalla produzione di serie (cioè le moto vendute anche al pubblico), ma elaborati nel motore, negli scarichi, nelle centraline e con tutti i restanti accorgimenti che li rendono meglio sfruttabili per la competizione.
Al campionato possono partecipare solamente moto che hanno un numero minimo di esemplari prodotti, in modo da poter considerare il modello come una produzione di serie e non come una "special" (per esempio la Ducati Desmosedici RR, prodotta in pochi esemplari, non può essere schierata nel campionato).
Maggiori informazioni sulla competizione qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Superbike

Le superbike da strada in realtà, come detto, sono supersportive - o meglio, Hyper Sport.
Negli ultimi tempi, poi, le moto da gara di superbike sono sì derivate da quelle di serie - quindi pensate per marciare su strade aperte al traffico - ma si è assistito anche alla produzione di moto di serie pensate esclusivamente per essere impiegate nei varl campionati superbike e quindi non omologate su strada (anche, se per complicare le cose, alcune comunque sono state omologate su strada. Ed in più hanno pure dei costosissimi kit a pagamento per renderle ancora più racing!).
Sotto, alcuni esempi.

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Aprilia RSV4 Factory 1100 2025: avete l'impressione di avere già visto questo incredibile missile su due ruote omologato per marciare su strada? Sì, avete visto l'esuberante sorella naked Aprilia Tuono V4 Factory 1100 nella tipologia delle Hyper naked

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Ducati Panigale V4 Bagnaia 2023 World Champion Replica: limitata a 263 esemplari e omologata per marciare su strada. Non se ne vedranno molte su strada...

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Yamaha YZF-R1 Jonathan Rea Replica: Il 2024 è stato l'anno in cui Yamaha ha annunciato lo stop alla produzione della YZF-R1 omologata per strada (una vera icona tra le supersportive). Non scomparirà, ma non sarà più venduta in configurazione stradale, almeno in Europa. Un po' come la YZF-R6. A tal proposito, la R1 Replica di Jonathan Rea, potrebbe essere una tra le ultime R1 omologate da strada.

Tuttavia, se a qualsiasi appassionato - anche sfegatato di moto giapponesi - verrebbe chiesto quale sia la moto superbike che gli piacerebbe possedere, probabilmente non sceglierebbe le ultime versioni viste qui sopra ma un mito ormai classico: una Ducati 916 Superbike F94, vero oggetto del desiderio di tantissimi appassionati anche non in versione pronto gara.

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Ducati 916 Superbike/ F94: il più celebre progetto di Massimo Tamburini, una moto nata per la strada (sopra) ma che ha fatto sognare anche in pista (sotto). L'ultima immagine, dal museo Ducati, è l'originale 916 del campione Carl Fogarty, moto quattro volte campione del mondo.

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Supermotard / Super motard / Supermoto

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:18

Supermotard / Super motard / Supermoto
Abbiamo visto la tipologia motard, orbene questa tipologia per le competizioni prende il nome di "supermotard" o "super motard" o "supermoto" (come da marketing KTM) ed è nata ufficialmente negli anni ’90 del 1900, facendo seguito a una sempre maggiore schiera di appassionati e motociclisti impegnati in questa disciplina agonistica.

I tracciati delle competizioni di supermotard, sono misti. Caratterizzati dal 70% in asfalto e dal restante 30% di sterrato, quelli europei, più bilanciati quelli americani, sono progettati specificamente per questo tipo di moto, creando molte difficoltà ai piloti non esperti su entrambi i terreni. Le gare di supermotard sono sempre molto emozionanti e particolari, soprattutto perché ai piloti è richiesta un’abilità fuori dal comune. Le curve si percorrono in derapata e con un piede poggiato a terra, un tecnica molto impegnativa da saper sfruttare a proprio vantaggio. In generale lo stile di guida riprende quello delle moto da cross, con il piede quasi sempre a terra e curve molto strette, ma con la differenza che sulle piste da cross è molto più naturale visto che l’intero percorso si corre sullo sterrato.
Le curve sull’asfalto dei supermotard sono molto spettacolari, con la moto che ad ogni curva sembra andare in terra per poi riprendere magicamente il controllo.

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Le supermotard sono moto che fanno della leggerezza il loro maggiore punto di forza e che non vogliono assolutamente essere confortevoli ma hanno nella prestazione e nel divertimento i loro maggiori punti di forza: sono monocilindriche proprio perché devono fornire tutta la loro potenza subito, quindi motore estremamente grintoso, ma non necessariamente con un estremo allungo. Sono moto che vanno guidate di coppia, di forza e che necessitano di andare da una curva all'altra nel minor tempo possibile e non parliamo di curve di circuiti da gran premio, come il Mugello o Misano, ma in piste molto più vicine ai kartodromi, quindi con tante curve destra/sinistra, a volte anche salti.

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Supersport / Supersportiva

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:18

Supersport / Supersportiva
Dopo la moto "sportiva", sulla scena appare la tipologia "supersportiva".
Il nome è in circolazione dagli anni '60 del 1900 ed è stato utilizzato per quasi tutte le dimensioni (e cilindrate) di moto nella gamma Honda. Era per lo più riservato alle varianti a 4 cilindri.

Oggi "supersportiva" è un termine piuttosto ampio. La Yamaha R3 degli anni '20 del 2000 è una moto supersportiva, così come la Honda VF 500 F degli anni '80 del 1900 o la Suzuki GSX-R 1000 del 2001.

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Yamaha YZF R3 2025: questa piccola 300 cm³ incarna bene l'idea delle moto supersportiva. Magari non estrema (sport production o racing) ma supersportiva sì.

Negli anni '10 del 2000, la categoria "Supersport" indicava una categoria da competizione su pista, per moto di peso medio, di solito 600 cm³ (le moto da 1000 cm³ erano "Superbike"), che avevano generato una splendida sottocategoria di repliche da corsa omologate per la strada: moto a quattro cilindri come la Honda CBR 600RR, Kawasaki ZX-6R, Suzuki GSX-R 600 e Yamaha R6, rientravano in questa categoria. Fondamentalmente una moto da corsa con alcuni compromessi per renderle omologate (e funzionali) per la strada.

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Turistica / Classic / Vintage / Heritage / Sport Heritage

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:19

Turistica / Classic / Vintage / Heritage / Sport Heritage
Oggi praticamente la tipologia di moto "turistica" non esiste più, o meglio esiste ma non le si dà questa definizione.
Ma nel dopoguerra, questa tipologia indicava tutte le moto "base", cioè tutte quelle non sportive.
Insomma, è la moto che oggi viene definita "classica" e che comunque nel design si ispira alle motociclette degli anni '70 del 1900, quindi faro tondo (ma non ingombrante come quelli dei decenni precedenti), sella amovibile (ma comunque non massiccia come quelli dei decenni precedenti), forcella e due ammortizzatori scoperti e non di disegno antiquato, parafanghi anteriori e posteriori snelli e senza traversini di rinforzo, serbatoio integrato nella linea della moto (e non semplicemente appoggiato sul telaio come in precedenza), marmitta di scarico più elaborata di quelle dei decenni precedenti.

Potete farvi un'idea con questa Moto Guzzi 175, turistica, degli anni '60...
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e questa Moto Guzzi 250 TS, turistica e sua erede, degli anni '70: è questa una moto "classic".
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Per moto "vintage" si intendono le classiche "turismo" anni '70 ma anche '60 (la chiarezza va a farsi benedire...), mentre per "retrò" si intendono le classiche "turismo" anni '60.
Come se non bastasse la confusione, al termine "vintage" l'onnipresente marketing ha sostituito quello "heritage".
Sono sempre motociclette che si ispirano ai "modelli di una volta", ovviamente con tecnologia moderna.
Quella qui sotto è, per BMW, una moto heritage.

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BMW 18 Heritage

Mentre per Yamaha, una moto heritage è questa.

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Yamaha XSR 700: praticamente la riedizione di un suo vecchio modello con la stessa sigla

Sempre per Yamaha, se una moto heritage è (ancora) più sportiva, ecco nascere un'altra tipologia, la "sport heritage"!

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Yamaha XSR 900 GP: praticamente l'erede della Yamaha RD 500 LC a due tempi del 1984.

Comunque questa è la più classica di tutte e per fortuna non ha coniato una nuova tipologia: Moto Guzzi V7.

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Moto Guzzi V7 2025: il nome deriva dal glorioso nome "V7" dei modelli prodotti dal 1965 al 1969, ma il design è da moto anni 1970, , ovviamente con tecnologia moderna.


Come già detto, nel secolo scorso alle moto "turistiche" seguirono quelle sportive e quelle da fuoristrada agonistico, con le trial prima, le scrambler dopo e infine il motocross.

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Re: Quanti tipi di moto esistono?

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:19

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Trial

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:19

Trial
Il "trial" è una affascinante competizione fuoristradistica che nasce intorno agli anni '50 del 1900; il nome deriva dalla dicitura inglese "try all", che significa "prova tutto", dando subito l'idea dello spirito di base di questa disciplina: provare ad affrontare e superare ogni tipo di ostacolo naturale (trial outdoor, classico, all'aperto) o artificiale (trial indoor, al chiuso) senza mai mettere il piede per terra, arretrare o cadere, entro il tempo prefissato.
Il trial è anche l'unico sport motoristico dove l'abilità del pilota è nettamente più importante della bontà del mezzo e dove quindi non conta la velocità.

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Le moto da trial sono mezzi del tutto inadatti per gli spostamenti di lunghe percorrenze, nonostante vengano prodotte anche per circolare sulle strade pubbliche regolamentate.
Le caratteristiche di una classica moto da trial sono:
- peso ridotto, che non supera i 75 kg, ben ripartito in modo da non rovinare i manti erbosi;
- dimensioni ridotte e compatte del corpo e del serbatoio, con baricentro basso, ma un manubrio abbastanza ampio, per garantire maggiore agilità ed equilibrio;
- protezione del sotto-motore, con buona resistenza, per poter appoggiare (anche violentemente) la moto sull'ostacolo, senza subire danni;
- motori di bassa cilindrata, compresa tra 50 e 300 cm³, ma con coppia motrice molto alta e quasi costante al variare del numero di giri (solitamente basso), che è molto più importante della potenza massima (più utile dove è richiesta un'alta velocità);
- rapporti corti;
- impianti di scarico non rumorosi come quelli del motocross o della regolarità;
- pneumatici tassellati non aggressivi (per garantire al massimo la trazione su ogni tipo di terreno hanno una carcassa morbida con una mescola estremamente tenera a pressioni di 0,3 – 0,5 atmosfere, poiché non è necessario ottenere forti velocità e scaricare a terra potenze elevate - massimo 15 o 20 CV - poi la tassellatura degli pneumatici quindi non necessita di elevate spaziature e pertanto essa è ravvicinata - circa mm 13 - per aumentare la superficie di contatto della ruota sul terreno alle pressioni utilizzate. Lo pneumatico posteriore ha un indice di velocità e di carico non superiore a 64M);
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- assenza di una sella (o la sua minimizzazione più spinta), praticamente mai usata dal pilota, che guida per lo più del tempo in piedi, puntellato sulle pedane e sul manubrio, per eseguire i suoi acrobatici salti sugli ostacoli;
- insolita forma a "U" nello spazio del telaio della moto per favorire l'inserimento del pilota nella moto.

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Beta Evo 300 4T 2025 e Montesa Cota 4RT 301RR 2025: due modelli in vendita dai concessionari pronti per le gare che rendono bene l'idea di che cosa sia una moto da trial.

Quindi la disciplina agonistica del trial è caratterizzata da un grande amore per la natura e da motociclette non esasperate, leggere, piccole e maneggevoli. Nonostante sembri una disciplina pericolosa a causa degli ostacoli quasi impossibili da affrontare (alcuni muri scalati in verticale dalla rincorsa di una moto sono spettacolari !), in realtà il trial è sport dove la velocità non conta; questa situazione riduce a zero la pericolosità potenziale del mezzo. Il trial poi si pratica su percorsi fuoristrada o comunque su ostacoli e in aree non aperte alla pubblica circolazione e questo annulla il pericolo di incidenti con le auto o altri mezzi.
Inoltre, visto che questa specialità motociclistica prevede in sostanza il superamento degli ostacoli da parte di un uomo dotato di mezzo meccanico e con l’ausilio di una particolare tecnica di guida, ne deriva che un ragazzino alle prime armi si trova nella maggior parte dei casi ad essere "costretto" a:
– analizzare la tipologia e la difficoltà dell’ostacolo;
– valutare e scegliere la tecnica con cui affrontarlo, la traiettoria più facile per percorrerlo, ecc.
Il trialista imparerà molto presto a coordinare la sua azione, a controllare al meglio i suoi movimenti, a essere insomma il più razionale possibile se vorrà superare indenne l’ostacolo: un esercizio di grande importanza, per un ragazzo il cui carattere è via di formazione. La Federazione Motociclistica Italiana darà ai vostri figlio la possibilità di provare: accompagnateli alle giornate di promozione organizzate di volta in volta su tutto il territorio nazionale e uno staff di esperti li aiuterà a conoscere il trial, utilizzando delle motociclette adatte alla loro età.

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Toni Bou. Se Giacomo Agostini ha vinto titoli mondiali più di tutti nella velocità, con 15 allori, lo spagnolo di titoli mondiali nel trial, fino al 2025, ne ha vinti 38 (19 nel TrialGP, outdoor, e 19 nell’X Trial, indoor).)! È in effetti lui il più titolato recordman dell'intero panorama motociclistico agonistico!

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Re: Quanti tipi di moto esistono?

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:19

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