Quanti tipi di moto esistono?

Sezione dedicata ai possessori di motocicli non fabbricati da Peugeot.
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Twins / BOtT/ Supertwins - pag. 7

Messaggioda cts » 12 gen 2025 00:20

Twins / BOtT/ Supertwins
Le Supertwins sono motociclette bicilindriche da competizione, solitamente in versione con motore a V, spinte da motori di serie profondamente elaborati per gareggiare.

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Suzuki SV 650 2019: impiegata nel MotoAmerica Twins Cup Championship.

Nella seconda metà degli anni '80 del 1900, il predominio in pista delle moto spinte da motori plurifrazionati spinse gli organizzatori di gare motociclistiche statunitensi alla creazione di una categoria riservata alle moto bicilindriche di elevata cubatura, oramai tagliate fuori dalla vittoria assoluta. Essa fu battezzata "Battle Of the Twins" e si diffuse rapidamente in Europa, specialmente nei paesi centro-settentrionali,
In Italia, dapprima fu quindi "BOT", poi "Supertwins". Un trofeo nato quasi per scherzo, che seppe attirare preparatori e piloti di grido, crescendo negli anni, arrivando in seguito a esprimere prestazioni incredibili per costi di gestione folli.
Fino quasi a morire. Perché il destino dei campionati motociclistici su pista è sempre lo stesso: partono per essere economici, poi tutti iniziano a investire per essere più competitivi, il livello sale e alla fine si supera il livello di sostenibilità delle spese, facendo scemare l’interesse.

Il trofeo vide combattere Ducati 749, Harley Davidson 1200, Moto Guzzi MSG 01 Corsa, Suzuki SV 650 e persino Buell XB12R (sotto, mentre precede una pletora di scatenate bicilindriche).

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Re: Quanti tipi di moto esistono?

Messaggioda cts » 07 ago 2025 20:10

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Varie

Messaggioda cts » 07 ago 2025 20:11

Varie

Bicimotore / Velomotore
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Motore Ducati Cucciolo montato su una bicicletta, anni '50 del 1900. Altrettanto celebre fu il Velosolex, con motore sulla ruota anteriore.
https://it.wikipedia.org/wiki/Bicimotore

Ciclomotore / Moped
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Piaggio Ciao versione SC: quando con un mollone sotto il tubo reggisella ci si poteva fregiare di essere "Super Confort"!
https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclomotore

Commuter
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Altra deliziosa definizione che significa tutto e non significa niente.
Generalmente, una moto commuter è una motocicletta progettata specificamente per il pendolarismo urbano, ossia per gli spostamenti quotidiani in città. Queste moto sono generalmente compatte, agili, spesso sono modelli naked o con una posizione di guida eretta, che garantisce comfort anche negli spostamenti quotidiani e hanno un'ottima manovrabilità per muoversi agilmente nel traffico, affrontare strade strette e facilitare il parcheggio in spazi ridotti. Hanno un motore adeguato per il pendolarismo, non eccessivamente potente ma con buona accelerazione. Il loro scopo è offrire efficienza e praticità per chi deve affrontare il traffico cittadino e la carenza di parcheggi.
Ognuno, quindi, può interpretare come "commuter" qualsiasi modello in base a delle esigenze personali (o a delle caratteristiche specifiche del mezzo).
In alto, la Honda NC 750 X 2025: universalmente riconosciuta - per le sue caratteristiche, tra le quali il serbatoio vero sotto la sella e il serbatoio anteriore che è in realtà un portabagagli - come una moto commuter, soprattutto se dotata di cambio automatico digitale DGT.
Commuter? Eppure ha ingombri e soprattutto un peso non indifferente...

Fun Bike
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Honda Dax 125

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Honda Monkey

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Honda MSX
Ognuno dà una propria interpretazione della categoria "fun bike". Per noi sono quelle che una volta si chiamavano "moto da barca", "moto da camper" o semplicemente "moto da spiaggia". Compatte e "cartoonesche", tanto da sembrare giocattoli, le fun-bike sono economiche, piccole, ma vere e proprie motociclette.
Un tempo popolari e presenti nella gamma di molte case costruttrici, erano l’alternativa simpatica e comoda al semplice ciclomotore (una delle più famose era la Suzuki RV 90). Un filone andato in crisi all’inizio degli anni ’90 del 1900 con l’avvento degli scooter per i quattordicenni, sparendo dalla circolazione e facendo perdere quasi completamente le proprie tracce. Alcune marche hanno continuato a produrre ancora qualche modello e nel pieno del disinteresse che gli adolescenti nutrono nei confronti di motorini e simili, sono ritornate in auge come divertimento o semplice mezzo di trasporto alternativo a partire dal 2010 (anno di diffusione dei monopattini elettrici).
Sono delle fun bike le Honda Dax, Monkey e MSX. Anche la piccola Suzuki Van Van 125, scrambler in vendita dal 2003 al 2016, è stata una fun bike.
Oggi per fun bike si intendono motociclette particolarmente divertenti da guidare di qualsiasi dimensione e cilindrata, ma noi non siamo d'accordo con questa veduta.

Hard race (ora denominato Enduro country)
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Questa tipologia di competizione consiste in una gara di resistenza su circuito chiuso con la presenza o meno di ostacoli naturali o artificiali della durata di 4-6-8-12 ore, da eseguire in squadre a coppie ("hard race a coppie") o in solitaria ("hard race Marathon"). "Coppie" e "marathon" partecipano contemporaneamente negli stessi eventi, ma per la categoria marathon la durata di ogni singola gara equivale alla metà del tempo complessivo imposto alle coppie (quindi 2 ore sulle gare di 4 ore, 3 ore sulle gare da 6 ore, eccetera).

Monomarca / Trofeo / Coppa / Cup
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Questa tipologia di competizione italiana su pista riguarda modelli strettamente derivati da quelli di serie ma dotati di un kit per le gare, proprio come le Sport Production, ma tutti della stessa marca e dello stesso modello; quindi in questa competizione i piloti gareggiano tutti con la stessa moto, il cui campionato ("Trofeo") è generalmente organizzato direttamente dalla casa costruttrice.
In Italia, il primo trofeo monomarca fu il famosissimo "Criterium Aspes Yuma", disputatosi dal 1977 al 1979 (sulla scia di un'analoga esperienza francese iniziata nel 1975), fucina di giovani talenti come Maurizio Vitali (vincitore nel 1978), Loris Reggiani (vincitore nel 1979), Fausto Gresini e Davide Tardozzi. Il modello si fece notare anche nelle gare in salita e all'estero, specialmente in Francia, dove grazie all'importatore BPS, le Yuma si dimostrarono pressoché imbattibili nella Coupe Promosport, campionato riservato a piloti debuttanti e moto di serie, che dominarono tra il 1976 e il 1983.
Altri trofei monomarca furono in seguito: Yamaha Ténéré Challenge, Suzuki GSX-8R Cup, Yamaha R3 Cup, Trofeo Aprilia RS 457, CBR Cuop Edition con le Honda CBR 600 RR, KTM Red Bull Rookies Cup.

Motoalpinismo
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KTM Freeride 2023: incarna perfettamente lo spirito del motoalpinismo.
Il "motoalpinismo" è una disciplina motociclistica simile al trial. Rispetto a quest’ultimo non ha carattere agonistico e per questo spesso si parla di "escursioni motoalpinistiche" o di "mulatrial". Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche di questo sport e quali sono le moto più adatte.
Il motoalpinismo non è uno sport, almeno non nel senso stretto del termine. In altre parole, non esistono gare o competizioni ufficiali o riconosciute come tali a livello nazionale o internazionali, a differenza del trial, per il quale la Federazione Motociclistica Italiana pubblica ogni anno il calendario delle gare nazionali e internazionali oltre al regolamento aggiornato di anno in anno.
Fatta questa premessa, è possibile definire il motoalpinismo come una disciplina non agonistica, a metà strada tra l’enduro e il trial, che si svolge prevalentemente su percorsi fuoristrada (off-road) in aree montane. Il fatto che non esista alcun riferimento normativo "ufficiale" non vuol dire che il motoalpinismo possa essere praticato in maniera indisciplinata. I motoalpinisti, infatti, devono rispettare diverse norme di sicurezza, incluse quelle relative alla normale circolazione stradale dei veicoli a motore: per quanto "particolari", le moto da trial utilizzabili lungo i percorsi di mulatrial devono essere in regola con le prescrizioni del Codice della Strada (vedere più sotto).
Naturalmente, esistono aree e percorsi autorizzati, dove è possibile effettuare escursioni in tutta sicurezza. Le zone che meglio si adattano al motoalpinismo sono i percorsi fuoristrada, sterrati ed impervi, poco battuti anche da pedoni, escursionisti o amanti del trekking e della mountain bike. Trattandosi a conti fatti di un passatempo, seppur impegnativo, il mulatrial non prevede alcuna regola di assegnazione per voti e punteggi, né specifici riferimenti di tempo per il completamento del percorso.
Le aree e i percorsi deputati al trial tradizionale o al mulatrial sono molte, dalle più facili alle più difficili; in generale, se le autorità locali si occupano dell’allestimento di aree e percorsi utilizzabili anche da chi vuole fare pratica di motoalpinismo, è consigliabile reperire i contatti dei referenti per ottenere tutte le informazioni necessarie. Qualora, invece, si intraprendano percorsi non prestabiliti, è bene non allontanarsi troppo dai centri abitati e dalle principali arterie viarie.
I modelli di moto più adatti al motoalpinismo presentano alcune caratteristiche in comune sia con quelle da enduro che con quelle da trial. In generale, come già accennato in precedenza, il mezzo deve essere in regola con tutti gli adempimenti necessari alla circolazione su strada; per tanto, a prescindere dalle specifiche tecniche, una motocicletta per motoalpinismo o mulatrial deve essere:
- targata e immatricolata;
- in regola con la copertura assicurativa;
- in regola con il pagamento della tassa di possesso ("bollo");
- in regola con le revisioni periodiche.
Anche per il motociclista sono previsti obblighi specifici, in particolare egli deve essere in possesso della patente di guida di categoria adeguata alla conduzione del mezzo.

Dal punto di vista tecnico, le moto da motoalpinismo devono avere una buona autonomia e una sella comoda (proprio il contrario del trial agonistico). La prima è necessaria perché i percorsi sono generalmente lontani dai centri abitati e dalle stazioni di rifornimento mentre la seduta confortevole è consigliabile per via delle asperità dei percorsi. Tipiche delle due ruote da trial sono invece altre caratteristiche, come ad esempio i consumi ridotti e le emissioni sonore contenute: in genere, il mulatrial si pone come una pratica in armonia con la natura e l’ambiente circostante: per questo motivo, il passaggio della moto deve essere il meno invasivo possibile. Non meno importanti sono il peso – circa 100 kg al massimo – e le dimensioni, oltre all’erogazione della potenza. Poiché questa particolare pratica non richiede lo sviluppo di velocità particolarmente elevate, non è necessario che la moto eroghi un elevato numero di cavalli (ne bastano circa 30) ma è di fondamentale importanza che la coppia motrice venga erogata con regolarità, così da permette al mezzo di non arenarsi in presenza di ostacoli o asperità di vario genere.
Dal momento che questo tipo di moto deve affrontare percorsi accidentati, è importante che la parte posteriore (in particolare gli organi del motore e i leveraggi) sia adeguatamente protetta, così da evitare danni che potrebbero causare guasti e malfunzionamenti lungo il tragitto.

Per quello che riguarda i modelli di motoalpinismo, le principali opzioni disponibili sul mercato italiano sono state: Beta Alp 200, Gas Gas Pampera 250, HM Locusta 200, KTM Freeride, Ossa 280 Explorer, Scorpa T-Ride 290, Sherco X-Ride 290.

Motociclo
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Gilera 200 T4 1.a serie: una motocicletta classica, anno 1979.
https://it.wikipedia.org/wiki/Motociclo

Motoleggera
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Gilera 5V Arcore 150: una motoleggera prodotta dal 1972 al 1975, antenata della 200 T4 vista sopra.
Le motoleggere sono in contrapposizione alle Maxi moto, Moto pesanti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Motoleggera

Moto Rally
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Delle moto rally ne abbiamo già parlato. Ma la categoria chiamata anche "Cross Country Rallye" o, in italiano "Rally tutto terreno", consiste in una competizione enduro in "navigazione". La gara si svolge su un territorio aperto e segue lo schema della classica gara di enduro, ovvero Partenza-CO1-CO2-...-CO-ultimo-arrivo. Ogni partecipante deve giungere al punto di controllo successivo coprendo un certo percorso solamente aiutato dal proprio orientamento e dal roadbook consegnato ad inizio gara. L'abilità del pilota sta proprio nel coprire il percorso nel minor tempo possibile seguendo le indicazioni del roadbook senza perdersi. Le moto utilizzate in questa specialità sono spesso diverse da quelle utilizzate nelle normali gare di enduro anche a causa delle grandi distanze da percorrere. Sono quindi dotate di serbatoi supplementari e kit di primo soccorso.

Motoslitta
https://it.wikipedia.org/wiki/Motoslitta

Moto totale
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Honda XL 600V Transalp 1987, prima foto: tante moto aspirarono al ruolo di "moto totale", come Yamaha XJ 600 Diversion (1991), Suzuki DL 650 V-Strom (2004, nella seconda foto c'è una versione 2023 pluriaccessoriata) o Ducati Multistrada 1200 (2012), ma la Transalp dal 1987 al 2013 ebbe un ruolo di successo come "moto totale" che nessuno riuscirà poi a replicare, neppure Honda stessa con la nuova Transalp del 2023.
La "moto totale" è una chimera spalleggiata più dai giornalisti che dagli uffici marketing verso la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90 del 1900. Corrispondeva a quella che in campo automobilistico si definiva la "world car": un mezzo adatto a tutti i popoli, a tutti i vari utilizzatori, capace di fare tutto e di andare dappertutto, in cui la versatilità era tutto.
In poche parole: la moto PERFETTA!
https://www.inmoto.it/news/curiosita/20 ... be_essere_

Quad / Quadster / ATV / AATV / Trike / SSV (side-by-side) / UTV (Utility Task Vehicle)
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Can-Am ATV (a sei ruote) e SSV: manubrio e sterzo dell'uno e dell'altro fanno capire subito come distinguerli.
Il "quad" è la versione a quattro ruote della enduro, rivisitata per l’occasione a essere un comodo mezzo (posizione di seduta a cavalcioni) per affrontare qualunque tipo di percorso, in strada e fuoristrada, caratterizzate da grandi ruote (in genere quattro, ma ce ne sono anche da sei) che rendono comodo l’approccio allo sterrato.
Possono chiamarsi anche "ATV", abbreviazione di "All-Terrain Vehicle".
Quindi gli "ATV" a quattro ruote in Europa vengono comunemente definiti "Quad", mentre in Nord America sono chiamati "quad" o "four-wheelers", invece in altri paesi di lingua anglosassone sono chiamati "quad bikes" ("moto quad"), infine in Australia vengono chiamati "forbys".

Invece i modelli a tre ruote, nati negli anni '70/'80 del 1900, sono conosciuti con il nome di "three-wheelers" o "trikes".

Gli "AATV" sono invece degli ATV anfibi (infatti significano proprio "Amphibious All-Terrain Vehicle – veicolo anfibio fuoristrada"), ma è una tipologia scomparsa negli anni '90 del 1900.

Invece un veicolo "side-by-side" ("SSV") è un veicolo fuoristrada che si distingue per il suo design a 4-6 ruote, per l’esclusiva configurazione con sedili affiancati (da cui il nome) e per il sistema di guida con volante e pedali. Spesso è dotato di caratteristiche simili a quelle di un'automobile, come un roll bar o un roll cage e una protezione dal vento che crea un aspetto semi chiuso.
Per questo motivo vengono chiamati anche "UTV" ("Utility Task Vehicle") e sono tecnicamente progettati per svolgere attività lavorative.

https://www.moto4.it/cosa-sono-quad-e-a ... -completa/

Rat bike
https://it.wikipedia.org/wiki/Rat_Bike

Scooter
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Piaggio Vespa PX 150 E: la Vespa è lo scooter per eccellenza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Scooter_(veicolo)

Sidecar / Motocarrozzetta
https://it.wikipedia.org/wiki/Motocarrozzetta

Softail
Il termine è un marchio registrato nel 1984, di proprietà della Harley-Davidson. Nel corso del tempo è entrato nell’uso comune per definire un particolare modello di moto, la cui caratteristica distintiva è rappresentata dalla sospensione posteriore "nascosta" rispetto a quella a vista dei modelli cosiddetti "hard-tail". La prima softail venne progettata da Bill Davis, ingegnere della Harley-Davidson, nei primi anni '70 del 1900.

Superenduro
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Termine coniato dalla Federazione Internazionale di Motociclismo sul finire del 2011 per indicare le competizioni di enduro indoor, cioè le gare di enduro da svolgersi in luoghi chiusi (come arene o altri impianti sportivi). Tali gare consistono essenzialmente in una sorta di prova speciale sul circuito disseminato di ostacoli artificiali.
Dal 2008 la FIM organizza il campionato del mondo di superenduro, dedicato appunto a questa specialità.

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Re: Quanti tipi di moto esistono?

Messaggioda cts » 11 set 2025 08:28

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