Antifurto: una guida utile

Consigli per chi si accinge a sostituire un particolare o ha deciso di dotare lo scooter di un nuovo accessorio.
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Avviamento keyless (senza chiavi): una comodità o un pericolo di furto?

Messaggioda cts » 28 apr 2022 12:32

Avviamento keyless (senza chiavi): una comodità o un pericolo di furto?

Guardate questo video.
Sconcerta l'arroganza dei ladri e la facilità con la quale essi rubano l'automobile.

Come hanno fatto a rubarla così facilmente?
Un lestofante armeggia qualcosa sul paraurti anteriore: praticamente da lì passa un cavo della linea collegato al radar anticollisione e da lì da tale cavo egli riesce a collegarsi alla centralina e clonare la chiave. Una bella falla nel sistema! E quella Alfa Romeo Stelvio (mi pare che sia quello il modello) non costa nemmeno poco... I produttori mettono sulle vetture 100.000 fesserie elettroniche per renderle più "sicure" e poi alla fine tutte queste cose rendono l'auto più vulnerabile ai furti o agli imprevisti come la batteria a terra....
Manco l'hanno forzata nella portiera o nel portellone! I malviventi hanno agito dall'esterno, dal paraurti, pochi istanti, aperta ed avviata e addio ai sacrifici del povero proprietario!

Guardate poi quest'altro video.
A causa dell'apertura keyless, non servono neppure i fili. E con la "comodità" dell'avviamento a pulsante (senza chiave) i ladri partono senza nessuno sforzo!

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KOMOBI City e Pro: non solo un antifurto moto

Messaggioda cts » 18 dic 2023 15:24

KOMOBI City e Pro: non solo un antifurto moto
Simile al Tracting, KOMOBI è un innovativo sistema antifurto con localizzazione GPS per moto e scooter. Lo abbiamo testato in due versioni: il KOMOBI City e il KOMOBI Pro, entrambe con caratteristiche uniche

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Sopra: la centralina

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Sopra: il portachiavi di riconoscimento

Komobi, una emergente azienda spagnola, ha realizzato un efficace sistema di geo-localizzazione senza però perdere l’occasione di offrire qualcosa in più.
In questo video, Maurizio Vettor ci illustra i due modelli disponibili: Komobi City, offerto a euro 161,00 euro completo di abbonamento per un anno di servizio con SIM integrata, (il più interessante)è il localizzatore satellitare con funzione antifurto che ci avverte con una pronta notifica sul cellulare attraverso l’app (70 Mb) dedicata in caso di movimento della moto o dello scooter e attraverso la telefonata che riceviamo se la moto è stata rimossa.
App che si sincronizza, dopo essere stata scaricata e installata sul telefono, con un QR code presente sul libretto delle istruzioni.
Non manca una interessante funzione in caso di incidente, grazie infatti a un giroscopio interno il sistema si accorge della caduta e offre la possibilità di chiamare soccorsi. Infine la funzione garage tiene nota di tutti gli interventi periodici che dobbiamo eseguire sulla moto come per esempio il cambio olio o altri interventi periodici.

Il modello Komobi Pro Premium, offerto ad un prezzo di 219,00 euro completo di abbonamento per un anno di servizio, aggiunge a tutto questo anche una completissima telemetria che ci indica i percorsi effettuati e i dati relativi al comportamento della moto durante il nostro tragitto.
Sarà un gioco da ragazzi conoscere la velocità media, quella massima, l’angolo di piega, non manca davvero nulla.

Ha una batteria interna integrata che garantisce 30 giorni di autonomia comunque si appoggia per il funzionamento anche alla batteria della moto (ed ha comunque un apprezzabile cavo molto lungo).
Ha un portachiavi ricaricabile - che comunica con la centralina (dimensioni: cm 4,7 x 7,8 x 2,4 - nastro biadesivo sulla base - peso 130 gr) - con la funzione di identificare il proprietario onde evitare falsi allarmi. L'allarme arriva sull'app in circa 20 secondi dopo che la moto subisce un urto o uno spostamento o comunque esce dall'area impostata.

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Reso gratuito dopo 15 giorni.
Assistenza clienti 24 ore, 7 giorni su 7.

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Il lucchetto antifurto per la bici inventato da una startup francese: emana «puzza di cadavere» e fa scappare i ladri

Messaggioda cts » 21 ago 2025 18:54

Il lucchetto antifurto per la bici inventato da una startup francese: emana «puzza di cadavere» e fa scappare i ladri
La definizione è stata scelta proprio dalla startup che ha brevettato questo innovativo metodo per dissuadere i delinquenti: un gas putrescente che può anche causare irritazione agli occhi e temporanei problemi respiratori


Quand'è che il furto di una bici (ma volendo, anche di una moto) diventa impossibile, anzi insopportabile, per il ladro? Quando si trova ad avere a che fare con questo particolare lucchetto «ad arco» esteticamente simile a quelli tradizionali che assicurano il mezzo legandolo ad una struttura come una cancellata o una rastrelliera. I ladri che aggrediscono la bici parcheggiata sono in genere armati di un seghetto circolare a batteria o una smerigliatrice, dotati di un disco adatto a incidere gli anelli di una catena o il braccetto di acciaio temperato di un lucchetto ad arco. Bastano pochi attimi.
Quando invece la lama intacca l’ultimo strato di metallo entrando per circa un centimetro in questo CactUs Lock, il gas fuoriesce e si disperde creando una nube di olezzo sgradevolissimo che raggiunge i tre metri di distanza.
Il malcapitato delinquente si vedrà inevitabilmente obbligato a rinunciare al tentativo essendo ricoperto di putrescina, il composto organico a base di molecole amminiche che si forma durante la putrefazione dei cadaveri e che per sua natura si attacca a capelli, ciglia e barba persistendo per diversi giorni sulla persona. Un malintenzionato se la potrebbe cavare solo indossando una maschera antigas militare (una FFP2 non servirebbe a nulla).

Profumi francesi
La CactUs Lock, società francese con base nella zona di Lione che produce solo questo articolo, pressurizza il gas all’interno della struttura cava del lucchetto e avverte della sua pericolosità con evidenti segnalazioni.
Non si era ancora visto sul mercato un dispositivo antifurto che facesse leva sulla psicologia del ladro e non solo sulla sua resistenza effettiva e tangibile.
Il cattivo odore è solo intimidatorio e non rappresenta alcun rischio per chi lo possiede.
Il CactUs ha comunque una elevata resistenza meccanica: è stato realizzato con uno spesso strato di metallo ad alta resistenza (misura 30 cm di lunghezza e 13 di larghezza per 2,2 kg di peso) rinforzato da carburi tanto da essere certificabile e riconosciuto dalle principali assicurazioni del settore bike.
Il gas non è presente ovunque ma solo nel tubo a U e si mantiene nel tempo senza fuoriuscire, protetto da una valvola di iniezione, una valvola di sicurezza e un tappo di sicurezza sigillato in resina.


Diamo i numeri
Negli ambienti della bicicletta – fiere internazionali, negozi specializzati, bike influencer, distributori e atleti – se ne parlava da qualche settimana ma questi lucchetti sui generis al momento sono solo ordinabili sul sito della Cactus Lock alla faticosa cifra di 199,99 euro, adeguata a biciclette del costo di 1.500/2.000 euro.
Il prezzo originale online di 259,99 euro subisce continuamente fluttuazioni e differenti sconti: quest’estate, la prima serie è andata esaurita in pochissimi giorni e la seconda è disponibile in magazzino in quantità limitate.
La commercializzazione su larga scala è prevista per i primi mesi del 2026.
Mentre vi scriviamo, è ancora attiva la proposta ai clienti di diventare dei beta-tester per fornire all’azienda dei feedback che la aiuteranno a perfezionare i futuri sviluppi del prodotto.
Secondo i dati raccolti dalla startup, in Francia vengono rubate 580.000 biciclette ogni anno, ovvero più di un furto al minuto e 9 tentativi di furto su 10 vengono conclusi con successo: bastano 35 secondi per portare a termine il colpaccio. E tenendo conto che il prezzo medio delle bici – soprattutto delle elettriche - cresce di anno in anno, va da sé che si debba necessariamente adeguare anche i lucchetti.


Le alternative sensoriali
L'idea di scoraggiare il furto di biciclette con un lucchetto che agisca direttamente sul ladro non è nuova: l'Oxford Alarm-D Pro è dotato di un allarme da 120 decibel che si attiva con il movimento per spaventare i potenziali ladri.
L'azienda americana Skunklock produce invece un lucchetto che contiene sostanze chimiche «che provocano il vomito», che vengono spruzzate quando qualcuno cerca di tagliarlo tali che il marchio ha riscontrato «difficoltà nella vendita in alcuni paesi».

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Antifurto: Yamaha blocca le moto via app, ladri in difficoltà

Messaggioda cts » 02 ott 2025 12:48

Antifurto: Yamaha blocca le moto via app, ladri in difficoltà
Yamaha presenta il blocco ECU attivabile con l'app Power Tuner sulle moto da fuoristrada della gamma 2026: immobilizzazione via Wi‑Fi, protezione anti‑furto e funzioni di mappatura e log per piloti.

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Nel panorama della sicurezza motociclistica, Yamaha compie un passo decisivo verso la protezione dei veicoli off-road, annunciando un’innovazione che promette di cambiare radicalmente il modo in cui i proprietari difendono le proprie moto dai furti. Dal 2026, infatti, il celebre costruttore giapponese introdurrà su alcuni modelli un sistema avanzato che consente il blocco ECU direttamente tramite smartphone, elevando così il livello di sicurezza a standard mai visti prima nel settore delle due ruote.

Un nuovo approccio alla sicurezza
Come spiegato da Leon Oosterhof, Product Manager di Yamaha, questa soluzione rappresenta “un ulteriore livello di protezione, particolarmente efficace contro i ladri opportunisti”. Il sistema sarà installato di serie su modelli di punta come YZ250F, YZ450F, WR250F e WR450F, offrendo ai motociclisti off-road uno scudo tecnologico in più, pensato per rendere i furti molto più complessi e meno attraenti per i malintenzionati.

Alla base di questa innovazione si trova la Communication Control Unit (CCU), alloggiata strategicamente dietro la carena sinistra. Questo modulo funge da ponte tra la centralina di controllo motore e il dispositivo mobile del proprietario, creando una connessione Wi-Fi diretta e stabile. Una soluzione efficace anche in quelle aree dove la copertura di rete è limitata o assente, assicurando così la funzionalità del sistema in ogni contesto d’uso.

Come funziona il blocco ECU via smartphone
L’attivazione del blocco ECU è stata studiata per essere intuitiva e accessibile a tutti. È sufficiente scaricare l’applicazione Power Tuner di Yamaha, associare il proprio smartphone al modulo ECU inserendo il codice univoco fornito e impostare una password personale. Quando il sistema è attivo, un LED blu lampeggiante posizionato sul manubrio sinistro segnala visivamente lo stato di protezione, scoraggiando potenziali tentativi di furto già a colpo d’occhio.

Anche se la moto può essere accesa elettricamente, il motore resta bloccato: senza l’autorizzazione digitale, l’avviamento risulta impossibile. Questo dettaglio, apparentemente semplice, rappresenta un ostacolo concreto per i ladri, che si trovano di fronte a una barriera difficile da superare senza gli strumenti e le conoscenze adeguate.

Controllo totale per il proprietario
Un aspetto particolarmente rilevante di questo nuovo antifurto moto è l’attenzione riservata alla sicurezza informatica. Yamaha ha scelto di non archiviare le password degli utenti sui propri server, lasciando il pieno controllo dell’accesso nelle mani del proprietario. Questo approccio riduce sensibilmente il rischio di intrusioni o accessi non autorizzati, offrendo una protezione aggiuntiva contro i sempre più sofisticati attacchi digitali.

Ma la protezione non è l’unico punto di forza dell’app Power Tuner. Oltre alla funzione antifurto, l’applicazione offre strumenti di personalizzazione avanzata, in passato riservati esclusivamente ai team professionistici. Gli utenti possono regolare in autonomia parametri come l’erogazione della potenza, l’iniezione, l’anticipo di accensione e persino il controllo di trazione. A queste funzioni si aggiungono strumenti per il monitoraggio della manutenzione e l’analisi in tempo reale dei dati di guida, trasformando ogni uscita in un’esperienza altamente personalizzabile e sicura.

Una reale esigenza di mercato
La scelta di Yamaha arriva in un contesto in cui, nonostante una diminuzione del 7,9% nei furti di motociclette nel Regno Unito tra il 2023 e il 2024, le moto off-road continuano a essere particolarmente esposte, soprattutto quando parcheggiate in spazi aperti o durante il trasporto su rimorchi. Gli esperti sottolineano che, sebbene nessun sistema possa garantire la totale immunità dai furti, soluzioni tecnologiche di questo tipo possono rappresentare un deterrente molto efficace, rendendo il furto meno conveniente e più rischioso per i malintenzionati.

Resta la possibilità che ladri professionisti tentino di aggirare il sistema sostituendo le componenti elettroniche con parti rubate, ma il vero obiettivo di Yamaha è quello di rendere ogni tentativo di furto un’operazione lunga, complessa e poco redditizia. In questo modo, la casa giapponese non solo protegge i propri clienti, ma lancia anche un messaggio forte all’intero settore motociclistico, invitando altri costruttori ad adottare soluzioni simili per una maggiore protezione collettiva.


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