Autovelox: contravvenzione nulla se la strada urbana principale è stretta, piccola e non ha la banchina di almeno un metro.
Multe: Autovelox, tutte le novità sull'argomento
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Autovelox: se non è segnalato la multa è illegittima
Sempre su questo argomento.
Autovelox: se non è segnalato la multa è illegittima
La sentenza della Cassazione "invalida" così gli Scout Speed. I dispositivi per rendere le multe valide devono sempre essere visibili
La regola c'è, e va rispettata: l'Autovelox od un qualsiasi altro dispositivo di controllo della velocità devono essere preventivamente segnalati, punto. Se non è così, la multa è da considerarsi nulla. Fin qui... tutto bene, ma come la mettiamo con i dispositivi mobili montati sulle pattuglie delle Forze dell'ordine? A fare chiarezza è la Cassazione che ha ora stabilito che la regola vale anche per questi dispositivi. Non vi sono dunque deroghe all'obbligo di segnalazione di tali apparecchi previsto per legge, questo quanto espresso dagli Ermellini.
> Il fatto
La Cassazione è intervenuta su un ricorso presentato dal Comune di Feltre, rigettandoli con un'ordinanza della seconda sezione civile.
La Suprema Corte ha così confermato la decisione del Tribunale di Belluno che aveva giustamente accolto l'opposizione di un automobilista. Quest'ultimo viaggiava a 85 km/h in un punto dove la velocità massima consentita era di 70 km/h. Questo crea un bel problema alle auto della Polizia, poiché le auto, se in movimento, non potranno segnalare con il giusto anticipo la presenza dell'autovelox a bordo.
La soluzione? Se in movimento, dietro dovrebbe esserci un'altra auto con un cartello che segnali la presenza dell'apparecchio.
Bisogna poi fare chiarezza su altro, poiché la legge cita che ".. .il segnale dell'autovelox deve essere posto a una ragionevole distanza dalla postazione di controllò'"/i]. Benissimo, ma qual è la distanza?
Interviene nuovamente la Cassazione in merito, stabilendo che tutto dipende dalle strade e dalle condizioni. Nei centri abitati ad esempio, la distanza tra autovelox e cartello dovrà essere più breve (si parla di 200 metri) viste le velocità basse. Al contrario, sulle strade a rapido scorrimento serviranno distanze superiori.
> Scout Speed sotto osservazione
E' lo Scout Speed ora ad essere sotto osservazione, poiché è proprio il caso di Feltre. Il ricorso era stato accolto sia dal Giudice di Pace che dal Tribunale, ma il Comune di Feltre aveva presentato comunque ricorso in Cassazione.
La Corte ha così giustificato l'annullamento del verbale: [i]"In attuazione del generale obbligo di preventiva e ben visibile segnalazione, contempla la possibilità di installare sulla autovetture dotate del dispositivo Scout speed messaggi luminosi contenenti l'iscrizione 'controllo velocità' o 'rilevamento della velocità', visibili sia frontalmente che da tergo".
Le "molteplici possibilità di impiego e segnalazione -precisa e conclude la Cassazione - sono correlate alle caratteristiche della postazione, fissa o mobile, sicché non può dedursi alcuna interferenza negativa che possa giustificare, avuto riguardo alle caratteristiche tecniche della strumentazione impiegata nella postazione di controllo mobile, l'esonero dall'obbligo della preventiva segnalazione'.
Autovelox: se non è segnalato la multa è illegittima
La sentenza della Cassazione "invalida" così gli Scout Speed. I dispositivi per rendere le multe valide devono sempre essere visibili
La regola c'è, e va rispettata: l'Autovelox od un qualsiasi altro dispositivo di controllo della velocità devono essere preventivamente segnalati, punto. Se non è così, la multa è da considerarsi nulla. Fin qui... tutto bene, ma come la mettiamo con i dispositivi mobili montati sulle pattuglie delle Forze dell'ordine? A fare chiarezza è la Cassazione che ha ora stabilito che la regola vale anche per questi dispositivi. Non vi sono dunque deroghe all'obbligo di segnalazione di tali apparecchi previsto per legge, questo quanto espresso dagli Ermellini.
> Il fatto
La Cassazione è intervenuta su un ricorso presentato dal Comune di Feltre, rigettandoli con un'ordinanza della seconda sezione civile.
La Suprema Corte ha così confermato la decisione del Tribunale di Belluno che aveva giustamente accolto l'opposizione di un automobilista. Quest'ultimo viaggiava a 85 km/h in un punto dove la velocità massima consentita era di 70 km/h. Questo crea un bel problema alle auto della Polizia, poiché le auto, se in movimento, non potranno segnalare con il giusto anticipo la presenza dell'autovelox a bordo.
La soluzione? Se in movimento, dietro dovrebbe esserci un'altra auto con un cartello che segnali la presenza dell'apparecchio.
Bisogna poi fare chiarezza su altro, poiché la legge cita che ".. .il segnale dell'autovelox deve essere posto a una ragionevole distanza dalla postazione di controllò'"/i]. Benissimo, ma qual è la distanza?
Interviene nuovamente la Cassazione in merito, stabilendo che tutto dipende dalle strade e dalle condizioni. Nei centri abitati ad esempio, la distanza tra autovelox e cartello dovrà essere più breve (si parla di 200 metri) viste le velocità basse. Al contrario, sulle strade a rapido scorrimento serviranno distanze superiori.
> Scout Speed sotto osservazione
E' lo Scout Speed ora ad essere sotto osservazione, poiché è proprio il caso di Feltre. Il ricorso era stato accolto sia dal Giudice di Pace che dal Tribunale, ma il Comune di Feltre aveva presentato comunque ricorso in Cassazione.
La Corte ha così giustificato l'annullamento del verbale: [i]"In attuazione del generale obbligo di preventiva e ben visibile segnalazione, contempla la possibilità di installare sulla autovetture dotate del dispositivo Scout speed messaggi luminosi contenenti l'iscrizione 'controllo velocità' o 'rilevamento della velocità', visibili sia frontalmente che da tergo".
Le "molteplici possibilità di impiego e segnalazione -precisa e conclude la Cassazione - sono correlate alle caratteristiche della postazione, fissa o mobile, sicché non può dedursi alcuna interferenza negativa che possa giustificare, avuto riguardo alle caratteristiche tecniche della strumentazione impiegata nella postazione di controllo mobile, l'esonero dall'obbligo della preventiva segnalazione'.
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Multe: Autovelox, tutte le novità sull'argomento
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Re: Multe: Autovelox annullato se la postazione non è visibile
Sempre su questo argomento.
Autovelox nascosti? Multe annullate
Nel caso in cui la postazione autovelox non sia chiaramente riconoscibile la multa viene annullata. A ribadirlo è la Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, cassando una sentenza del Tribunale di Vicenza, apre la strada per una serie di ricorsi in tutta Italia. L'argomento del discutere sono gli autovelox.
Nello specifico, nell'Ordinanza 4002 dell'8 febbraio 2022 della Corte chiarisce che "L'articolo 142, co. 6-bis, del Codice della Strada, che dispone che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, va interpretato nel senso che, tanto per le postazioni fisse quanto per quelle mobili, il requisito della preventiva segnalazione della postazione ed il requisito della visibilità della stessa sono distinti ed autonomi e devono essere entrambi soddisfatti ai fini della legittimità della rilevazione della velocità effettuata tramite la postazione".
In parole povere, non sarà sufficiente segnalare preventivamente la presenza di una postazione di controllo, ma l'autovelox stesso dovrà essere ben visibile. La specifica interpretazione nasce dopo il ricorso di un automobilista che aveva chiesto l'annullamento della multa per eccesso di velocità visto che l'apparecchio autovelox era all'interno di un'auto civetta priva dei colori istituzionali. Il Giudice di Pace di Thiene e il Tribunale di Vicenza hanno respinto il ricorso.
L'uomo, che viaggiava a 62 km/h in un tratto dove vige il limite dei 50, non ha mollato e si è rivolto allora alla Corte di Cassazione che invece ha accolto la sua richiesta di annullamento.
Gli ermellini hanno anche ricordato come una circolare del Ministero dell'Interno del 14/08/2009, la Direttiva Maroni, avesse già chiarito che: "le postazioni di controllo mobili possono essere rese ben individuabili ricorrendo, ove possibile, all'impiego di autoveicoli di servizio con colori istituzionali. In alternativa, quando si ha utilizzato un veicolo di serie nella disponibilità della pubblica amministrazione, la visibilità della postazione può essere garantita con la collocazione sul veicolo o in corrispondenza di esso di un segnale conforme a quello previsto per le postazioni fisse, ovvero facendo uso di un dispositivo supplementare a luce lampeggiante blu di tipo mobile".
Autovelox nascosti? Multe annullate
Nel caso in cui la postazione autovelox non sia chiaramente riconoscibile la multa viene annullata. A ribadirlo è la Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, cassando una sentenza del Tribunale di Vicenza, apre la strada per una serie di ricorsi in tutta Italia. L'argomento del discutere sono gli autovelox.
Nello specifico, nell'Ordinanza 4002 dell'8 febbraio 2022 della Corte chiarisce che "L'articolo 142, co. 6-bis, del Codice della Strada, che dispone che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, va interpretato nel senso che, tanto per le postazioni fisse quanto per quelle mobili, il requisito della preventiva segnalazione della postazione ed il requisito della visibilità della stessa sono distinti ed autonomi e devono essere entrambi soddisfatti ai fini della legittimità della rilevazione della velocità effettuata tramite la postazione".
In parole povere, non sarà sufficiente segnalare preventivamente la presenza di una postazione di controllo, ma l'autovelox stesso dovrà essere ben visibile. La specifica interpretazione nasce dopo il ricorso di un automobilista che aveva chiesto l'annullamento della multa per eccesso di velocità visto che l'apparecchio autovelox era all'interno di un'auto civetta priva dei colori istituzionali. Il Giudice di Pace di Thiene e il Tribunale di Vicenza hanno respinto il ricorso.
L'uomo, che viaggiava a 62 km/h in un tratto dove vige il limite dei 50, non ha mollato e si è rivolto allora alla Corte di Cassazione che invece ha accolto la sua richiesta di annullamento.
Gli ermellini hanno anche ricordato come una circolare del Ministero dell'Interno del 14/08/2009, la Direttiva Maroni, avesse già chiarito che: "le postazioni di controllo mobili possono essere rese ben individuabili ricorrendo, ove possibile, all'impiego di autoveicoli di servizio con colori istituzionali. In alternativa, quando si ha utilizzato un veicolo di serie nella disponibilità della pubblica amministrazione, la visibilità della postazione può essere garantita con la collocazione sul veicolo o in corrispondenza di esso di un segnale conforme a quello previsto per le postazioni fisse, ovvero facendo uso di un dispositivo supplementare a luce lampeggiante blu di tipo mobile".
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Multe: Autovelox, nessuna foto? Nessuna multa!
Multe: Autovelox, nessuna foto? Nessuna multa!azione non è visibile
Se il comune non mostra la foto scattata dall’autovelox alla vettura, il verbale è nullo: così vari giudici di pace e la stessa Cassazione
Il giudice di pace di Cassino bacchetta i comuni che usano in modo improprio gli autovelox: la sentenza 2430/2021 conferma, infatti, quelle di tanti altri magistrati onorari e si allinea a un principio già stabilito dalla Cassazione nel 2008 (con altre due sentenze, la 1889/2008 e la 14097/2008).
Parliamo degli autovelox fissi che non necessitano di agenti sul posto (funzionano in automatico) e prevedono l'invio della sanzione a casa del proprietario della vettura. Se, su richiesta di quest'ultimo, l'ente non mostra la foto scattata dal dispositivo, il verbale è nullo.
> Fuori le prove
Proprio perché le forze dell'ordine non hanno assistito alla violazione commessa dall'automobilista, secondo i giudici, l'infrazione è dimostrata dall'immagine della vettura, scattata mentre supera il limite. Una prova decisiva, senza la quale la contravvenzione non può reggere, e che l'automobilista ha il diritto di esaminare.
> Con gli agenti cambia tutto
Ben diversa la questione in uno di questi due casi.
Primo: un autovelox con forze dell'ordine in loco.
Secondo: l'immediata contestazione dell'eccesso di velocità, col guidatore che viene fermato sul posto.
In queste situazioni, pur in assenza della foto scattata dall'apparecchio, la multa è valida.
> Quattro passi per vincere
1) Il proprietario dell'auto che ha superato il limite di velocità di meno di 10 km/h e riceve a casa il verbale, non deve comunicare alle forze dell'ordine il nome di chi era al volante; oltre i 10 km/h, sì: al guidatore verranno tolti i punti-patente.
2) Il titolare del mezzo deve capire se l'infrazione sia stata rilevata in automatico.
Lo è se nella contravvenzione figura l'espressione "autovelox collocato in postazione fissa". In tal caso, ecco il punto tre.
3) Sempre più spesso, i comuni mettono a disposizione degli utenti una pagina web dove visionare la foto scattata dall'autovelox.
In sua assenza, o se la foto non c'è, il multato può chiedere (al telefono, via email o attraverso il sito internet dell'ente locale) di esaminare l'immagine entro cinque giorni lavorativi. La fotografia non c'è ancora? Si arriva al passaggio finale.
4) Entro 60 giorni dalla notifica, si può fare ricorso al prefetto competente per il luogo in cui la (presunta) infrazione è avvenuta: è gratuito, mentre quello al giudice di pace prevede una tassa di € 43.
Nella lettera, evidenziare sia la recente sentenza del giudice di pace sia le due della Cassazione.
Il prefetto annullerà il verbale (con l'eventuale taglio di punti) al 100%.
Ma il mancato accoglimento del ricorso prevede il raddoppio dell'ammenda.
Se il comune non mostra la foto scattata dall’autovelox alla vettura, il verbale è nullo: così vari giudici di pace e la stessa Cassazione
Il giudice di pace di Cassino bacchetta i comuni che usano in modo improprio gli autovelox: la sentenza 2430/2021 conferma, infatti, quelle di tanti altri magistrati onorari e si allinea a un principio già stabilito dalla Cassazione nel 2008 (con altre due sentenze, la 1889/2008 e la 14097/2008).
Parliamo degli autovelox fissi che non necessitano di agenti sul posto (funzionano in automatico) e prevedono l'invio della sanzione a casa del proprietario della vettura. Se, su richiesta di quest'ultimo, l'ente non mostra la foto scattata dal dispositivo, il verbale è nullo.
> Fuori le prove
Proprio perché le forze dell'ordine non hanno assistito alla violazione commessa dall'automobilista, secondo i giudici, l'infrazione è dimostrata dall'immagine della vettura, scattata mentre supera il limite. Una prova decisiva, senza la quale la contravvenzione non può reggere, e che l'automobilista ha il diritto di esaminare.
> Con gli agenti cambia tutto
Ben diversa la questione in uno di questi due casi.
Primo: un autovelox con forze dell'ordine in loco.
Secondo: l'immediata contestazione dell'eccesso di velocità, col guidatore che viene fermato sul posto.
In queste situazioni, pur in assenza della foto scattata dall'apparecchio, la multa è valida.
> Quattro passi per vincere
1) Il proprietario dell'auto che ha superato il limite di velocità di meno di 10 km/h e riceve a casa il verbale, non deve comunicare alle forze dell'ordine il nome di chi era al volante; oltre i 10 km/h, sì: al guidatore verranno tolti i punti-patente.
2) Il titolare del mezzo deve capire se l'infrazione sia stata rilevata in automatico.
Lo è se nella contravvenzione figura l'espressione "autovelox collocato in postazione fissa". In tal caso, ecco il punto tre.
3) Sempre più spesso, i comuni mettono a disposizione degli utenti una pagina web dove visionare la foto scattata dall'autovelox.
In sua assenza, o se la foto non c'è, il multato può chiedere (al telefono, via email o attraverso il sito internet dell'ente locale) di esaminare l'immagine entro cinque giorni lavorativi. La fotografia non c'è ancora? Si arriva al passaggio finale.
4) Entro 60 giorni dalla notifica, si può fare ricorso al prefetto competente per il luogo in cui la (presunta) infrazione è avvenuta: è gratuito, mentre quello al giudice di pace prevede una tassa di € 43.
Nella lettera, evidenziare sia la recente sentenza del giudice di pace sia le due della Cassazione.
Il prefetto annullerà il verbale (con l'eventuale taglio di punti) al 100%.
Ma il mancato accoglimento del ricorso prevede il raddoppio dell'ammenda.
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Multe: Autovelox, ecco come fare ricorso in caso di multe seriali
Multe: Autovelox, ecco come fare ricorso in caso di multe seriali
Nel caso di multe seriali o di più violazioni dello stesso tipo accertate a breve distanza di tempo (per esempio, mediante telecamere), è possibile opporre un unico ricorso? Sì!
Capita, e con maggior frequenza di quanto si potrebbe pensare: si riceve una multa, poi un'altra, poi un'intera raffica. E tutte senza aver commesso alcuna infrazione. Sono frutto di violazioni commesse dal precedente proprietario dell'auto o da quello al quale si è venduta la vettura: oppure di un errore di trascrizione o di lettura elettronica della targa; o, ancora, perché quest'ultima è stata clonata. Come ci si difende, in questi casi di palese ingiustizia?
La prima possibilità è quella di chiedere al comando di polizia che ha rilevato le violazioni l'annullamento in autotutela dei verbali ingiustamente ricevuti. La richiesta dev'essere inoltrata per raccomandata o PEC e va redatta nel modo più formale possibile, riportando tutti i dati necessari (del mittente e del veicolo, più i numeri dei verbali, allegando le relative copie, e le circostanze delle violazioni) insieme con i motivi per i quali si chiede l'annullamento. Bisogna tenere presente, però, che la richiesta non interrompe per il destinatario dei verbali i cosiddetti termini amministrativi: quest'ultimi, quindi, continuano a decorrere dal momento della notifica, cioè da quando la raccomandata è stata consegnata dal portalettere o è stata ritirata dal destinatario all'ufficio postale.
In questa seconda ipotesi entro dieci giorni dal primo tentativo di notifica (oppure, trascorso tale lasso temporale, a partire dal decimo giorno). Se la richiesta di annullamento viene respinta o se non si riceve una risposta prima che scadano i termini di legge, è necessario presentare un ricorso formale al prefetto o al giudice di pace competente rispetto al luogo in cui è stata commessa la violazione, con le seguenti modalità.
A CHI RIVOLGERSI: GIUDICE O PREFETTO?
Il ricorso al giudice di pace contro un verbale che si ritiene frutto di un errore dev'essere depositato in cancelleria o spedito con una raccomandata con ricevuta di ritorno entro 30 giorni dalla notifica, allegando il contributo unificato di 43 euro.
Quello al prefetto, che è preferibile nel caso di errori evidenti e ripetuti in una pluralità di verbali, non costa invece nulla e va presentato o spedito (anche tramite PEC), entro 60 giorni, alla Prefettura o al comando di polizia che lo ha inviato.
Con il ricorso al prefetto, inoltre, è possibile impugnare in una sola volta più multe; e se un verbale riguarda più violazioni, si può ricorrere soltanto contro alcune di esse, così come contro tutte.
La regola generale prevede, invece, che al giudice di pace si debba presentare un ricorso per ogni infrazione contestata; tuttavia, nel caso di multe seriali o di più violazioni dello stesso tipo accertate a breve distanza di tempo (per esempio, mediante telecamere), è possibile opporre un unico ricorso, sempre rispettando il termine di 30 giorni dalla notifica del primo verbale ricevuto.
Nel caso di multe seriali o di più violazioni dello stesso tipo accertate a breve distanza di tempo (per esempio, mediante telecamere), è possibile opporre un unico ricorso? Sì!
Capita, e con maggior frequenza di quanto si potrebbe pensare: si riceve una multa, poi un'altra, poi un'intera raffica. E tutte senza aver commesso alcuna infrazione. Sono frutto di violazioni commesse dal precedente proprietario dell'auto o da quello al quale si è venduta la vettura: oppure di un errore di trascrizione o di lettura elettronica della targa; o, ancora, perché quest'ultima è stata clonata. Come ci si difende, in questi casi di palese ingiustizia?
La prima possibilità è quella di chiedere al comando di polizia che ha rilevato le violazioni l'annullamento in autotutela dei verbali ingiustamente ricevuti. La richiesta dev'essere inoltrata per raccomandata o PEC e va redatta nel modo più formale possibile, riportando tutti i dati necessari (del mittente e del veicolo, più i numeri dei verbali, allegando le relative copie, e le circostanze delle violazioni) insieme con i motivi per i quali si chiede l'annullamento. Bisogna tenere presente, però, che la richiesta non interrompe per il destinatario dei verbali i cosiddetti termini amministrativi: quest'ultimi, quindi, continuano a decorrere dal momento della notifica, cioè da quando la raccomandata è stata consegnata dal portalettere o è stata ritirata dal destinatario all'ufficio postale.
In questa seconda ipotesi entro dieci giorni dal primo tentativo di notifica (oppure, trascorso tale lasso temporale, a partire dal decimo giorno). Se la richiesta di annullamento viene respinta o se non si riceve una risposta prima che scadano i termini di legge, è necessario presentare un ricorso formale al prefetto o al giudice di pace competente rispetto al luogo in cui è stata commessa la violazione, con le seguenti modalità.
A CHI RIVOLGERSI: GIUDICE O PREFETTO?
Il ricorso al giudice di pace contro un verbale che si ritiene frutto di un errore dev'essere depositato in cancelleria o spedito con una raccomandata con ricevuta di ritorno entro 30 giorni dalla notifica, allegando il contributo unificato di 43 euro.
Quello al prefetto, che è preferibile nel caso di errori evidenti e ripetuti in una pluralità di verbali, non costa invece nulla e va presentato o spedito (anche tramite PEC), entro 60 giorni, alla Prefettura o al comando di polizia che lo ha inviato.
Con il ricorso al prefetto, inoltre, è possibile impugnare in una sola volta più multe; e se un verbale riguarda più violazioni, si può ricorrere soltanto contro alcune di esse, così come contro tutte.
La regola generale prevede, invece, che al giudice di pace si debba presentare un ricorso per ogni infrazione contestata; tuttavia, nel caso di multe seriali o di più violazioni dello stesso tipo accertate a breve distanza di tempo (per esempio, mediante telecamere), è possibile opporre un unico ricorso, sempre rispettando il termine di 30 giorni dalla notifica del primo verbale ricevuto.
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Multe: Autovelox, sono omologati?
Le multe degli autovelox sono legittime? La questione omologazione
Carlo Spaziani, ex ufficiale dei Vigili di Roma, ci dice addirittura che sarebbero tutti illegali. Torniamo a parlarvi degli autovelox con Alessandro De Giuseppe, che ha vinto da poco un ricorso proprio su questo come succede in altre sentenze. Il problema sarebbe quello della mancata omologazione, e non solo
Carlo Spaziani, ex ufficiale dei Vigili di Roma, ci dice addirittura che sarebbero tutti illegali. Torniamo a parlarvi degli autovelox con Alessandro De Giuseppe, che ha vinto da poco un ricorso proprio su questo come succede in altre sentenze. Il problema sarebbe quello della mancata omologazione, e non solo
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Re: Multe: Autovelox, sono omologati?
Autovelox a Gambolò: per la sicurezza o un modo per fare cassa?
Un autovelox avrebbe fatto 25mila multe in tre mesi in un paese, Gambolò in provincia di Pavia. In molti, visto il contemporaneo abbassamento dei limiti di velocità, sospettano che sia anche un modo per fare cassa. Risultato: tanti cittadini tartassati da decine di sanzioni.
Un autovelox avrebbe fatto 25mila multe in tre mesi in un paese, Gambolò in provincia di Pavia. In molti, visto il contemporaneo abbassamento dei limiti di velocità, sospettano che sia anche un modo per fare cassa. Risultato: tanti cittadini tartassati da decine di sanzioni.
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Re: Multe: Autovelox, tutte le novità sull'argomento
Se partisse un indagine nazionale su "facciamo una verifica su quante, delle migliaia di multe, sono stati degli incidenti"...se il risultato fosse "pochi o nessuno"...allora si che sarebbero da denuncia, perché se anche superando i limiti la "sicurezza" rimane sostanzialmente la stessa, è palese che sia solo cassa!
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Re: Multe: Autovelox, tutte le novità sull'argomento
Eh sì, sarebbe una bella inchiesta!
Mi fa pensare molto il fatto che, in nome della sicurezza, si invocano gli autovelox e invece non si fa una adeguata manutenzione del fondo stradale e della segnaletica orizzontale e verticale della stessa strada. Eh no, è molto più facile ed economico prima abbassare i limiti di velocità (per rimediare a eventuali problemi assicurativi che dovessero sorgere nei contenziosi causati da incidenti stradali) e poi magari piazzarci pure un autovelox, giusto per fare solo cassa con facilità e basta. Sappiamo tutti che la presenza di un autovelox viene giustificata nel nome della "sicurezza" ma è solo fumo negli occhi, viste le condizioni delle strade coinvolte (o adiacenti) e visto che spesso questi autovelox sono mal segnalati se non proprio occultati (se si vuole che si corra di meno, è più efficiente segnalarli a chi percorre la strada in modo che il timore di multe possa farli rallentare e non invece occultarli!). Questa è pura demagogia, pura ipocrisia.
Mi fa pensare molto il fatto che, in nome della sicurezza, si invocano gli autovelox e invece non si fa una adeguata manutenzione del fondo stradale e della segnaletica orizzontale e verticale della stessa strada. Eh no, è molto più facile ed economico prima abbassare i limiti di velocità (per rimediare a eventuali problemi assicurativi che dovessero sorgere nei contenziosi causati da incidenti stradali) e poi magari piazzarci pure un autovelox, giusto per fare solo cassa con facilità e basta. Sappiamo tutti che la presenza di un autovelox viene giustificata nel nome della "sicurezza" ma è solo fumo negli occhi, viste le condizioni delle strade coinvolte (o adiacenti) e visto che spesso questi autovelox sono mal segnalati se non proprio occultati (se si vuole che si corra di meno, è più efficiente segnalarli a chi percorre la strada in modo che il timore di multe possa farli rallentare e non invece occultarli!). Questa è pura demagogia, pura ipocrisia.
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