Ho letto questo articolo.
Almeno si ha una direttiva per conoscere gli originali.
http://motori.ilgiornale.it/brembo-nel- ... ella-moda/
Freni Brembo contraffatti
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Re: Freni Brembo contraffatti
Link interessantissimo, grazie.
Una curiosità che lessi tempo fa online.
Com'è nata la fama di Brembo?
Pare che sia nata da un incidente di un autocarro!
Infatti nel 1961 la Brembo è solo una piccola officina meccanica nell’Italia del boom; il sogno di Emilio Bombassei e del cognato Italo Breda.
Gli affari ingranano e nel ’64 l’azienda conta 28 dipendenti. È l’anno della svolta: quando si ribalta un camion carico di dischi freno Dunlop in transito davanti alla fabbrica della allora sconosciuta OMdS, l’Alfa Romeo, destinataria della fornitura, incarica Bombassei di verificare l’intero carico che presumibilmente aveva subito un forte danneggiamento.
Far recuperare il materiale dagli operai di quella piccola fabbrica è un colpo di fortuna e non un ripiego: il risultato delle riparazioni delle maestranze della Brembo è talmente eccellente e inaspettato che addirittura l’Alfa Romeo cambia fornitore, seguita poi dalla Moto Guzzi (ormai i due marchi orbitavano nella galassia delle partecipazioni statali fallimentari rilevate da De Tomaso in seguito).
Il figlio di Emilio, Alberto, fiuta l’affare: si cambia il nome in Brembo e nel ‘72 l’azienda inizia a produrre freni per moto mentre l’anno successivo fornisce per la prima volta alla Scuderia Ferrari pinze e dischi. Nel ‘75 i dipendenti sono 146; due decenni dopo, quando l’azienda viene quotata in Borsa, dieci volte tanto. Oggi la Brembo è un colosso da oltre 9 mila dipendenti, sparsi in 15 paesi del mondo, fonderie in Europa, Asia e America, una fabbrica “ciber-fisica” in Messico e uffici commerciali praticamente ovunque.
Una curiosità che lessi tempo fa online.
Com'è nata la fama di Brembo?
Pare che sia nata da un incidente di un autocarro!
Infatti nel 1961 la Brembo è solo una piccola officina meccanica nell’Italia del boom; il sogno di Emilio Bombassei e del cognato Italo Breda.
Gli affari ingranano e nel ’64 l’azienda conta 28 dipendenti. È l’anno della svolta: quando si ribalta un camion carico di dischi freno Dunlop in transito davanti alla fabbrica della allora sconosciuta OMdS, l’Alfa Romeo, destinataria della fornitura, incarica Bombassei di verificare l’intero carico che presumibilmente aveva subito un forte danneggiamento.
Far recuperare il materiale dagli operai di quella piccola fabbrica è un colpo di fortuna e non un ripiego: il risultato delle riparazioni delle maestranze della Brembo è talmente eccellente e inaspettato che addirittura l’Alfa Romeo cambia fornitore, seguita poi dalla Moto Guzzi (ormai i due marchi orbitavano nella galassia delle partecipazioni statali fallimentari rilevate da De Tomaso in seguito).
Il figlio di Emilio, Alberto, fiuta l’affare: si cambia il nome in Brembo e nel ‘72 l’azienda inizia a produrre freni per moto mentre l’anno successivo fornisce per la prima volta alla Scuderia Ferrari pinze e dischi. Nel ‘75 i dipendenti sono 146; due decenni dopo, quando l’azienda viene quotata in Borsa, dieci volte tanto. Oggi la Brembo è un colosso da oltre 9 mila dipendenti, sparsi in 15 paesi del mondo, fonderie in Europa, Asia e America, una fabbrica “ciber-fisica” in Messico e uffici commerciali praticamente ovunque.
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