frankeno ha scritto:Invece penso abbia ragione ctsvevo in quanto in questo modo si disperdono energie per ricerca e miglioramento delle prestazioni (in tutti i sensi, non solo intese come velocità...), quando si portebbe essere più lineari specie nella legiferazione del codice della strada.
Infatti. ma il tutto poi ricade sul malcapitato cliente: ci sono motori (tipo i 150 Piaggio a due tempi della Vespa) che ancora hanno ricambi a sufficienza, mentre motori più moderni (il 180 Yamaha o altri della Malaguti) non si trovano ricambi tanto facilmente (tanto la legge dei 10 anni obbligatori per i ricambi chi la controlla?).
frankeno ha scritto:Come mai il tuo amico avendo la B non può guidare un 150???? A me sembra assurdo. E sicuramente fino a 250 non avrebbe grossi problemi... Potrei capire di non dargli un ducati da 900cc... Se uno ha la testa calda non si ammazzerebbe anche con un 50ino...?
Infatti. Da un 50 a un 200-250 il salto è minimo. Inutile proporre 125-150-250-250-300, facessero un bel 200-250 cittadino e leggero e amen. Ma no, bisogna sempre scovare nicchie e pattume vario per primeggiare.... Razionalizzare i motori no, eh?
Non continui perché mi accorgo di essere OT, scusatemi...
frankeno ha scritto:Lo stesso discorso vale per le assicurazioni. Come mai lo "scarto" in Italia è ai 400cc? In altri paesi è a 500 o 600, è questo il limite dove c'è davvero lo scarto in termini di pericolosità e manegevolezza. La repubblica delle banane... eehhhh
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In effetti 600-650 sarebbe un limite più ragionevole (ma solo se si parla di moto: gli scooter di quella cilindrata sono delle eresie, per me).