Guida: L'utilizzo invernale della moto.

In questa sezione le guide, la manualistica fornita al cliente e molti utili documenti tecnici sui nostri scooters.
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cts

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Guida: L'utilizzo invernale della moto.

Messaggioda cts » 18 dic 2009 22:21

Mini guida sull'utilizzo invernale della moto.

Di questi tempi, di solito i siti motociclistici abbondano di consigli su come preparare la moto per affrontare l’inverno e le lunghe soste (esempi: link 1).
Noi di Peugeotscooter.globalfreeforum.it, però, ancora una volta ci distinguiamo dagli altri e vi diamo i consigli opposti: come affrontare l'inverno in moto!
Ho pensato di raggruppare dei consigli che si trovano in giro su Internet in questo unico topic, utile per chi magari si accinge a passare la prima stagione invernale in moto.

Qui ci metto quel che viene in mente a me.
Siete vivamente pregati di aggiungere tutto quello che mi sfugge.

1- L'abbigliamento.
2- La moto.
3- L'ambiente.

Ovviamente non tratto il pilota: do per scontato che egli percorra i tratti stradali d'inverno con molta prudenza, senza volere dimostrare nulla a nessuno e senza essersi prima imbottito di alcol o farmaci ma di abbondanti informazioni (nell'era di Internet non è difficile) stradali e meteorologiche sulla sua destinazione.


Ringrazio Urano di Er-6 Italia.
Ultima modifica di cts il 20 dic 2009 18:51, modificato 9 volte in totale.

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Messaggioda cts » 19 dic 2009 11:56

1- L'abbigliamento.

Prima del viaggio:
In inverno bisogna coprirsi.
Perché?
Per evitare che delle dita intirizzite non riescano a muoversi con sufficiente rapidità e sensibilità sulla leva del freno, o che un ginocchio bloccato dal freddo non riesca a reggere il peso della moto.
....e poi per evitare i raffreddori ed i reumatismi!
Comunque sull'abbigliamento invernale troverete questo nostro topic specifico.
Tenete sempre la fisica: quando fa molto freddo non basta più "imbacuccarsi" con 100 capi di vestiario addosso (anzi, a volte si ottiene l'effetto contrario perché tra i tessuti non c'è più intercapedine)... meglio pochi ma buoni (leggasi: meglio pochi ma cari che molti e economici)!

Eccovi un veloce riepilogo. Iniziamo dalla testa e finiamo ai piedi.

Casco e sottocasco:
Per l’inverno è indispensabile un casco integrale.
Avete un casco modulare? Ecco, magari questo è il momento di acquistare proprio l'integrale, in modo da avere un casco di riserva (o per il passeggero) quando ci sarà la bella stagione!
Ovviamente non prendo in considerazione caschi demi-jet o jet, tanto comodi (termicamente, non acusticamente) quanto pericolosi (sono insicuri), per non parlare del loro utilizzo in inverno.
L'integrale scelto dev'essere possibilmente dotato di un buon sistema di ventilazione, indispensabile per non far appannare la visiera (problema frequente e fastidioso).
Il punto della presa d'aria da verificare del sistema antiappannamento è quello sul mento).
Per evitare l'appannamento, si può procedere:
a) applicando una visiera interna antiappannamento che forma un’intercapedine di aria che evita l’appannamento (ad oggi è la soluzione migliore).
Per quanto riguarda il sistema pin lock, troverete utile le considerazioni sul link che vi ho fornito del Forum di ER-6 Italia.
b) utilizzando degli spray o delle salviette apposite, facilmente acquistabili nei negozi di accessori per moto (ma non illudetevi: spray e salviette fanno molto, molto, poco).
E’ utile ricordare che, in caso di lunghi tratti sotto la pioggia, è vivamente consigliabile chiudere con del nastro adesivo (ma non di quello tenace per imballaggio, mi raccomando!) le prese d’aria dirette del casco (ripeto: tutte tranne quelle del mento che servono a non farci appannare la visiera).
Ovviamente non comprate il casco di 15 misure più grandi solo per imbottirlo di passamontagna, sottogola e sottocasco di seta pur di stare caldi...

Altro accessorio molto utile è il sottocasco: è studiato solitamente per proteggere non solo la testa, ma soprattutto il collo e la gola dal freddo e dal bagnato, è molto utile perché non disperde l’aria calda che esce dalla bocca, e risulta essere un valido espediente per tenersi caldi.
I migliori sono quelli provvisti di “wind stopper” ma, se non dovesse essere sufficiente, è possibile mettersi anche una bandana per ripararsi ulteriormente dall’aria.
Purtroppo chi vi scrive è allergico a questi sottocaschi pesanti (che lo irritano alquanto) e d'inverno gira con un sottocasco di leggera seta...
...per non parlare del casco modulare, visto che l'integrale non posso proprio utilizzarlo per vari motivi....
Eh sì, predico bene ma razzolo male...
Evitate le sciarpe che si srotolano, possono finire nelle ruote e strozzarvi (una delle morti più stupide di questo mondo) e le cosiddette "golette", quei tubolari che si fissano al casco. I tubolari hanno due effetti indesiderati: fanno appannare la visiera dopo circa duecento metri dalla partenza e fungono da convogliatore per incanalare aria fredda sotto la giacca.


Sottotuta, giacche e pantaloni:
Iniziamo con un paio di consigli banali: evitare di vestirsi al freddo (ma neppure davanti al caminetto perché iniziereste a non sopportare ben presto tutto l'abbigliamento prima e lo shock termico dopo, quando uscirete al freddo) e evitare di indossare abbigliamento che è stato per lungo tempo al freddo (ripostiglio o box esterno, ad esempio... come purtroppo sono costretto a fare io!).
Indossate un buon sottotuta (underwear), però di tipo motociclistico e non quelli da montagna perché non sono fatti per motociclisti.
Il sottotuta ideale dovrebbe avere il collaudato "windstopper" nei punti strategici.
Questo tipo di abbigliamento va indossato a diretto contatto con la pelle ed è studiato per essere anche comodo da portare, con forme adatte a chi sta tante ore con le ginocchia piegate.
Oggi addirittura in commercio ne esistono alcuni modelli riscaldati che si collegano alla batteria e, per mezzo di filamenti all’interno dell’indumento, rimangono caldi.

Passiamo alla tuta o giacca, che in questo caso è il termine esatto.
E' il capo più importante assieme al casco perché protegge la maggior parte del nostro corpo e comunque i nostri punti più sensibili al freddo (mani escluse).
Diffidate dei giubbetti con le maniche staccabili, di quelli con le prese d'aria, prese NACA, soffietti e zip vari o simili... vuol dire che sono da mezza stagione e quindi nell'inverno dell'Elefantentreffen o della Pianura Padana non vanno bene.
In ogni caso, oltre al marchio, badate al peso e al costo: purtroppo devono entrambi essere elevati....
È ormai risaputo che i capi in tessuto (cordura, H2Out, Gore-Tex ecc…) hanno raggiunto livelli di sicurezza ottimi, al pari di quelli in pelle; la differenza però sta nella loro miglior vestibilità, che li rende quindi ideali per affrontare il Generale Inverno (sconfisse Napoleone, figuriamoci voi!).
Generalmente, sono composti da tre strati: una parte esterna, una membrana antiacqua (che può essere estraibile o fissa) ed una membrana termica imbottita all’interno.
Il consiglio dunque è quello di acquistare materiale impermeabile al 100%, evitando di indossare troppi indumenti per non essere successivamente limitati nei movimenti.
Ora penserete: " Beh, io ho visto certe giacche tutte regolabili, col velcro... saranno l'ideale!". No! Vade retro! Meglio le cerniere e i bottoni, anche se ogni volta che ripartite siet costretti a perdere più tempo per chiudervi tutto.
Cerniere lampo e bottoni automatici sono meno peggio del velcro, inefficace quando bagnato e che poi si attacca da tutte le parti imprigionandovi al primo movimento sbagliato. Un vero harakiri.

E poi non dimenticate un paio di particolari: colletto e polsini.
La giacca più pesante non vale niente se lascia colletto e polsini fanno passare gli spifferi.

I POLSINI, allora, devono essere sdoppiati, la parte inferiore deve rimanere aderente al corpo con un elastico mentre quella superiore deve avere una cerniera che chiuda un soffietto.
In questo modo potrete ottenere una tenuta stagna infilando il guanto tra i due strati.

Il COLLETTO, allora, deve essere alto ma non troppo. Perché se poi va a urtare con il casco vi rovina "l’assetto" a ogni frenata.
Per isolarvi ci sarà il sottocasco. L’importante del collo è che sia abbastanza largo (ci deve passare il sottocasco, appunto) e soprattutto facilmente regolabile. Deve fasciare per bene, senza lasciar passare i soliti maledetti spifferi che impatteranno felici sulla vostra cervicale.

Parliamo anche dei nostri poveri RENI.
I reni sono da salvaguardare.
Magari con una giacca lunga che non lasci passare spifferi nemmeno
quando si è reclinati, oppure con una giacca che abbia degli elastici che permettono di fissare la giacca stessa poiché essi passano attorno all'inguine del pilota per poi risalire ed abbottonarsi alla giacca stessa.
Anche una bella fascia elastica fa bene il suo dovere, mentre per il paraschiena non ho esperienze in merito.



Parliamo ora di COSTI dell'abbigliamento e vi svelo alcuni trucchi: quando il freddo non è rigidissimo, anche la calzamaglia di Superpippo e la maglia di lana del nonno alpino vanno bene, mentre il classico foglio di giornale messo a riparare il torace ormai è anacronistico quanto inefficace (se proprio volete provarci, non comprate "la Repubblica" perché è di piccolo formato ma "La Gazzetta dello Sport" che è il giornale più serio che abbiamo in Italia e comunque tratta la pagina dei motori meglio di chiunque altro... quindi unirete l'utile al dilettevole!).
Sempre in tema di costi, buoni affari si fanno agli hard discount tipo Pennymarket o Lidl che vendono abbigliamento motociclistico di provenienza tedesca, visto che in Germania (per quanto gli hard discount vendano abbigliamento di marche semisconosciute) la qualità di tali capi è tradizionalmente molto elevata.
Chi ha la possibilità di recarsi in Germani o in Austria potrebbe approfittare della catena Louis, imbattibile per assortimento e prezzi.
Di solito all'hard discount Lidl è possibile reperire un sottotuta tecnico (poca spesa tanta resa), mentre da Decathlon si trova un pile antivento (30 euro), per il resto meglio un fornito negozio specializzato in abbigliamento motociclistico.
Sempre in tema di costi, provate una maglietta sottile in Tactel da tenere direttamente sulla pelle.
Sembra che ci si debba sudare perché è sintetica, ma in realtà traspira in modo incredibile e mantiene la temperatura corporea senza surriscaldarsi o ghiacciarsi.
Queste magliette si trovano nei negozi specializzati in attrezzatura subacquea, perché in genere si mettono sotto le mute da sub. Prendetela un po' aderente.

Infine, soprattutto nelle ore notturne che arrivano in fretta, PREFERITE ABBIGLIAMENTO AD ALTA VISIBILITA'!
Un topic dove si parla dell'importanza della visibilità (mio pallino, assieme all'ABS) è questo.


Guanti e sottoguanti:
E' sbagliato utilizzare guanti da sci (ma siete tutti sciatori dalle vostre parti o che?): sono caldi, certo, ma in caso di caduta non offrono l’adeguata protezione, poiché sono studiati per la neve e non per l’asfalto.
E mi pare che cadere sull'asfalto non sia così soffice come cadere sulle neve, mi pare...
I guanti da moto, invece, sono strutturati in modo da proteggere adeguatamente la mano in caso di caduta (sono consigliabili quelli con apposita cinghia al polso per stringerli, onde evitare che si sfilino in caso di scivolata). Sono inoltre forniti, come ogni prodotto di qualità, di rinforzi rigidi sulle nocche e sul lato esterno della mano, in grado di offrire un’adeguata protezione in caso di caduta.
Ricordate che i guanti di oggi sono assolutamente impermeabili, ma solo finché non scenderete dalla moto.
Una volta tolti, in un ambiente freddo e umido si inzupperanno da soli per un maligno fenomeno chiamato capillarità, (tsè... e poi dicono che noi motociclisti siamo 'gnuranti) così quando li indosserete per ripartire avrete la sensazione di… andare a funghi.
Per evitare lo spiacevole inconveniente potete dotarvi di copriguanti (vedere voce successiva), o valutare se i soliti paramani (vedere voce successiva) sono abbastanza lunghi da evitare che la pioggia batta direttamente sul guanto.


Contro il freddo, inoltre, è possibile utilizzare un paio di sottoguanti in materiale termico (occhio: quando fa VERAMENTE freddo quelli in seta sono insufficienti), ma attenzione: se troppo spessi, ridurranno la misura del nostro guanto fino a rallentare la circolazione nella mano e nelle dita riportando un danno anziché un beneficio, poiché sentiremo molto più freddo.
Meglio intirizzite o meglio insensibili? Le dita sono importantissime e quindi occorre magari provare prima di un lungo viaggio la soluzione migliore (personalmente, in passato, ho provato con discreto esito come sottoguanti i guanti da elettricista - quelli gialli, per intenderci - o i guanti da cucina, però non ho idea del comfort e della praticità sulle medio/lunghe percorrenze. La sensibilità è buona, ma l'isolamento termico non so).

E le moffole, cts, non ne parli?
Ok, ok, parliamone qui e non nella sezione dedicata alla moto, consideriamole come abbigliamento, ok?
Le moffole, più intuitivamente ribattezzate paramani, sono quegli antiestetici sacchetti da fissare al manubrio. Lì ci infilate le mani con i vostri guantoni e siete a posto col freddo…(non so poi quanto siano pratiche quando dovete togliere la mano dalle manopole per fare il gesto delle corna al solito automobilista che non vi ha visto...).

Ci sono poi due accessori da integrare con le moffole quando la temperatura va sottozero:
- le manopole riscaldate elettricamente;
- i guanti riscaldati elettricamente.
Sono gli unici accessori per cui valga la pena di succhiare preziosa corrente alla batteria.
Personalmente preferisco i secondi: con le manopole riscaldate basta togliere un attimo le dita per sentirsele gelare nel freddo più intenso, mentre questo ovviamente non accade con i guanti.
E poi le manopole riscaldate da sole non bastano, senza paramani il tepore si disperde nell’aria gelida.
Comunque, ecco come costruirsi da sé le manopole riscaldate: link.



Stivali, copristivali e calze:
I piedi solitamente sono la prima cosa che cerchiamo di mettere a terra in una situazione di emergenza e le ossa della caviglia sono molto sporgenti: in caso di scivolata, quindi, è decisamente facile farsi male. Conseguentemente, è bene viaggiare sempre con buoni stivali o, in alternativa, scarpe tecniche con protezioni nei posti giusti (ormai la totalità delle più note marche le producono).
Scordatevi gli stivali da pista, quelli racing con le "saponette" ai lati e puntate sui modelli turistici invernali.
Scordatevi pure i prodotti cinesi ("Ma non ce ne sono, cts!"... no, non preoccupatevi, prima o poi avremo pure gli stivali da mototurismo invernale made in China: lo sapete che questo Forum viene tenuto sotto osservazione a Pechino?).
Se poi vogliamo degli stivali veramente caldi, compriamoli di un numero maggiore al nostro per poter mettere - all’occorrenza - dei calzettoni pesanti o dell’underwear specifico da moto.

Un accessorio che può rivelarsi veramente utile poi è rappresentato dai copristivali: sono ottimi se il freddo si fa sentire anche con gli stivali tecnici, ma diventano indispensabili se non abbiamo delle calzature impermeabili.
Viaggiare con gli stivali inzuppati all'esterno, credetemi, non è confortevole neppure se rimane il piede asciutto all'interno.
Di copristivali ne esistono di vari tipi: in genere, i più comodi sono quelli in tessuto impermeabile molto fine (PVC), che possono anche avere una sottile suola in gomma, utile per non scivolare.
Una cosa che molti non tengono presente è che I COPRISTIVALI DEVONO STARE SOTTO LA TUTA DA PIOGGIA O I PANTALONI IMPERMEABILI, anche se c’è fango o la strada è molto sporca, perché in caso contrario l’acqua, scendendo dalle gambe, riuscirebbe a penetrare negli stivali bagnandoci i piedi…


Le calze. Quando fa un freddo sotto i +4°C un paio non basta più, ma due sono troppi, perché sotto gli stivali non ci stanno e vi bloccano la circolazione.
E allora si ruba l'esperienza agli sciatori (stavolta sì!): calzettina in seta sotto, calzettone in pile (o lana) sopra.



Durante il viaggio:
Consigli banali, questi.
Che cosa prevedete di utilizzare - non in marcia, ovvio! -: il telefonino? Lo scontrino dell'autostrada? Il portafoglio per pagare il pedaggio autostradale? Le chiavi di casa?
Allora sistemateli nelle tasche esterne (quelle con zip, meno ostiche in caso di utilizzo sotto una forte nevicata rispetto ad altri sistemi di chiusura) a "portata di guanto" e non in tasche inaccessibili perché poste in punti difficili da raggiungere - se non contorcendosi al freddo - o quelle interne.




Dopo il viaggio:
Ok, siete giunti a destinazione intirizziti, va bene, va bene.
Ma dopo avere pensato al sostentamento del vostro corpo (mani e deretano sulla stufetta bollente, schiera di fazzoletti contro il naso colante, un litro di grappa stravecchia, una bella focaccia calda...) dovete IMMEDIATAMENTE pensare al vostro abbigliamento.
Pulitelo, asciugatelo ove necessario, ripiegatelo con cura pronto per essere indossato per la prossima volta.
Ah.. ovviamente non lasciatelo all'addiaccio, nel luogo più freddo dell'appartamento solo perché è ingombrante e non serve più... vestirsi d'inverno con indumenti freddi non è propriamente piacevole...





Ringrazio Urano e Spiffero di Er-6 Italia e Nicola Baldassari di moto.blogup.it.
Ultima modifica di cts il 20 dic 2009 19:17, modificato 36 volte in totale.

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Messaggioda cts » 19 dic 2009 11:57

2- La moto.

Prima del viaggio:
In inverno la nostra moto ha bisogno di qualche attenzione in più.

La prima cosa che mi viene in mente è di far scaldare il motore più a lungo, tanto di certo non avremo problemi di surriscaldamento, e la fluidità dell'olio ne guadagnerà (Riscaldamento del propulsore: consigli sull'ottimizzazione).
Per la stessa ragione, date un paio di pompate ai freni prima di partire.
Se poi utilizzate la moto d'inverno regolarmente e non occasionalmente, è buona norma acquistare nuovi pneumatici, adatti allo scopo.
Altra cosa da tenere a mente è che col calare delle temperature l'aria si "restringe", compresa quella dentro le nostre gomme.
Controllate quindi di frequente la pressione, perché con freddi improvvisi risulteranno senz'altro sgonfie.

Ora mi chiederete: e le gomme chiodate? E le catene da neve per moto? E le bombolette di resina epossidica? Non ne parli? Perché si montano solo sulle ruote posteriori? Le bombolette non si ghiacciano e non si consumano? Possiamo costruire delle catene artigianali? E i chiodi sugli pneumatici davvero fanno piegare tanto?
Ragazzi, mi spiace ma su queste cose (per fortuna!) non ho esperienza.
Se poi mi regalate una baita sugli Appennini, vi prometto che proverò questi sistemi sul mio Satelis il prossimo inverno, ok?
Comunque so che ci sono pneumatici invernali per motocicli prodotti dalla Metzeler, caratterizzati da una scolpitura apposita e una capacità di riscaldarsi molto velocemente anche a basse temperature ma c'è un problema: sono proposte solo nelle misure da scooter perché sono i veicoli più utilizzati anche in inverno.
Si chiamano Feel-free Wintec
http://www.metzelermoto.it/web/produ...e/default.page

Noi scooteristi abbiamo comunque il vantaggio di poter montare abbastanza agevolmente sui nostri mezzi i paramani e le copertine paragambe.



Durante il viaggio:
Parliamo della nebbia.
Non c'è nulla da fare per evitare la condensa sulla visiera dal lato ESTERNO. Per la condensa si può aprire un po' la visiera tanto con il passamontagna non si percepisce molto freddo. Un rimedio: tenere uno straccio o un telo di carta (le salviette di carta vanno benone) tra cupolino e strumentazione, in modo da averne la disponibilità immediata per asciugare la visiera.
La visiera bagnata dalla nebbia spesso acceca letteralmente.



Dopo il viaggio:
Col freddo, poi, le amministrazioni locali cominciano a spargere sale per strada, per evitare ghiacciate. Se la strada è bagnata l'acqua salata si appiccica alla moto, e la corrode molto più in fretta che se fosse normale acqua piovana.
Quindi dopo ogni giro, anche breve, con la strada umida o bagnata sarebbe cosa buona e giusta dare una sciacquata alla moto, soprattutto nella parte bassa, con una canna da giardino ed acqua dolce.
(Per chi non avesse una canna da giardino: secchio e spugna o oppure un contenitore di liquidi con spruzzo svuotato e riempito con acqua dolce, ma lì ci vuole molta pazienza...).
ovviamente questo comporta anche che diventa necessario pulire ed ingrassare catena (per i motocicli che ce l'hanno... i nostri scooters hanno la cinghia di trasmissione) e parti meccaniche più spesso.
Ricordatevi anche i mozzi, il perno forcellone, le guarnizioni, il cavo dei freni e dell'acceleratore, oltre a pulire per bene le cromature sulla forcella (il sale intacca anche la gomma dei paraolio).



Ringrazio Urano di Er-6 Italia.
Ultima modifica di cts il 20 dic 2009 19:20, modificato 10 volte in totale.

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Messaggioda cts » 19 dic 2009 11:58

3- L'ambiente.



In inverno ci sono gioie (poche) e dolori (tanti).



La prima gioia è che non dovrete perdere mezz'ora al rientro da ogni giro per scrostarvi da dosso tutti gli insetti spiaccicati, né ci sono molte possibilità che qualche imenottero pensi di venirvi a trovare dentro al casco.

Poi non ci si deve fare in continuazione una doccia fredda perché si è sudato molto (ma questo non ci autorizza a puzzare come caproni con la scusa che fa freddo per spogliarsi e mettersi sotto la doccia...).



Di contro bisogna stare con gli occhi ancora più aperti.



Prima del viaggio:

Procuratevi abbondanti informazioni (nell'era di Internet non è difficile) sulla viabilità e sulle condizioni meteorologiche sulla sua destinazione.

Se dovete utilizzare le cartine stradali o degli appunti, fissateli saldamente in una zona dove non batta la pioggia ma che sia a voi ben visibile, dopo averli ben incellofanati ben bene in una di quelle buste portalistini di plastica in formato A4.







Durante il viaggio:

La strada è fredda (ed anche le gomme si scaldano meno) e la tenuta non è certo uguale a quella provata con 30° C.

Le zone in ombra sono molto spesso umide, anche se non è piovuto. Ricordatevi anche che le zone umide, se le temperature sono basse, potrebbero essere ghiacciate... e lì la tenuta è zero!

Il ghiaccio sulla strada non è sempre visibile, quindi sulle strade di montagna o fuori città potrebbe essere utile ogni tanto mettere giù il piedino e saggiare con lo stivale quanta resistenza fa l'asfalto: se vi sembra di sciare giù da una montagna forse è il caso di tenere la moto dritta e fare frenate molto, molto, molto leggere.

Immagine

http://en.wikipedia.org/wiki/Wind_chill



Tutta la segnaletica orizzontale (strisce, scritte, eccetera) va ASSOLUTAMENTE evitata. Se d'estate ha un coefficiente d'attrito inferiore, d'inverno sono lastre di vetro.

Lasciate perdere le traiettorie e cercate piuttosto di infilarvi tra gli spazi di asfalto, questo perché le strisce hanno finiture superficiali e comportamento termico diverso dall'asfalto, e se anche questo risulta asciutto le strisce bianche potrebbero benissimo essere bagnate, trattenendo diversamente l'umidità.

Ed abbiamo già detto che in inverno ciò che è bagnato può benissimo essere ghiacciato.



Idem per le foglie secche. Soprattutto bagnate possono essere causa di cadute.

Ragionate anche in prospettiva: se di fianco ad una curva vedete un albero, è assai probabile che le foglie di quell'albero - e la legge di Murphy - siano "esattamente" sulla traiettoria di curva che non vedete, quindi occhio.



Aumentate gli spazi tra i veicoli intorno a voi.



Il sale di cui abbiamo accennato prima, vi corrode la moto se la strada è bagnata, se invece la strada è asciutta si comporta esattamente come la sabbia, quindi fate conto di guidare con la strada ricoperta da un sottile strato di sabbia.

Gli spazi d'arresto si allungano e questo potrebbe essere il periodo in cui ringrazierete di aver dato retta al sottoscritto ed ai maniaci dell'ABS, o vi morderete le mani se non l'avete fatto.

In ogni caso usate quanto più possibile il freno dietro, soprattutto all'inizio della frenata per caricare la forcella (cosa che andrebbe sempre fatta in una frenata corretta, anche in estate...).



In ogni caso, sulle salite e sulle discese se dovete frenare a metà, ricordatevi di usare SEMPRE il freno a monte: in mancanza di aderenza stabilizza la moto come un pendolo, mentre se usaste l'altro.... bum... quindi SEMPRE FRENO DAVANTI IN SALITA E FRENO DIETRO IN DISCESA.

Considerate infine che la visibilità è spesso pessima, che i polli in scatoletta magari hanno i vetri appannati, che il vostro faro si riflette sull'asfalto bagnato rendendo assai complicato capire "dove" siete. quindi, più del solito, GUIDATE COME SE NON VI AVESSERO VISTO.

Nella nebbia, nella foschia, con le strade umide, rallentate prima delle intersezioni, anche se vi sembra che non ci sia nessuno: quello che gira a fari spenti c'è sempre e pure voi potreste avere la visiera del casco appannata.

La nostra moto ha anche il tasto delle quattro frecce: in caso di visibilità scarsa non abbiate remore ad usarlo, è molto più utile del cronometro per i tempi sul giro che c'è su certe supersportive....

Infine ricordatevi che con la strada bagnata o ghiacciata non ci sono trucchi o segreti che tengano: l'unica è andare moooolto piano, con la moto dritta e sempre pronti a metter giù un piede.





Dopo il viaggio:

Nel momento del parcheggio cercate di pensare ad un eventuale aggravamento delle condizioni: infilarvi in un comodo e riparato parcheggio interrato potrebbe sembrare una buona idea, ma siamo sicuri di riuscire ad uscirne, magari di sera con le temperature calate e le rampe bagnate o peggio?

Ah, e ricordate che anche nell'inverno più rigido i ladri non vanno in letargo!

Chiudete per bene la vostra moto, proteggetela con tutti i lucchetti e catenacci che ha in dotazione perché, secondo la legge di Murphy, mentre a voi i lucchetti si geleranno e farete una fatica boia per girare le chiavi nelle serrature, in maniera proporzionale ai ladri basterà un colpettino per rompere in mille pezzi il catenaccio gelato e portarvi via la moto dei vostri sogni (e sacrifici).

....'tacci loro! Che si beccassero una broncopolmonite fulminante!







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Guida: L'utilizzo invernale della moto.

Messaggioda cts » 15 mar 2011 12:27

Moto Journal (F) ha provato i pneumatici chiodati per moto:
http://www.youtube.com/watch?v=Ag0ARsvJ ... ure=relmfu

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Re: Guida: L'utilizzo invernale della moto.

Messaggioda cts » 08 dic 2012 19:01


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Pneumatici invernali Moto.it

Messaggioda Ace » 14 feb 2013 15:53

Gomme invernali per moto e scooter. Esistono?

L’ultimo editoriale del nostro Nico ha portato alla luce un argomento più che mai attuale ma trascurato: pneumatici invernali per moto e scooter. I vostri commenti sono stati molti e ci spingono ad approfondire questo “gelido” argomento

L’editoriale del nostro Nico Cereghini di questa settimana ha portato alla luce un argomento più che mai attuale ma trascurato: pneumatici invernali per moto e scooter. I vostri commenti sono stati moltissimi e ci hanno spinto ad approfondire questo “gelido” argomento.

La moto e la neve
In questi ultimi giorni, che vedono una Milano completamente imbiancata, sembra quasi surreale la totale assenza sulle strade di motociclisti bardati e dell’immancabile ondata mattutina di scooteristi infreddoliti. Comprensibile: se già la pioggia toglie una bella fetta di feeling tra gomma e asfalto figuriamoci la neve, con relativo rischio ghiaccio.
Il settore delle auto ha da tempo ovviato a questo problema con le gomme termiche invernali, ma il settore delle due ruote? Sappiamo che esistono dei pneumatici da bagnato, sia per lo scooter che per la moto. Le famose “rain” permettono persino ai piloti di portare a termine le gare quasi fossero in condizioni di pista asciutta. Hanno un battistrada particolarmente intagliato e una mescola non termica ma di facile e veloce riscaldamento.

Immagine

Pneumatici M+S
Ma le gomme termiche per chi si muove su due ruote esistono. Alcune case producono pneumatici omologati M+S (dall’inglese Mud + Snow, ovvero fango e neve); anche in questo caso gli intagli sul battistrada sono più numerosi, ma la mescola è termica e mantiene quindi le caratteristiche di elasticità e aderenza anche a temperature di 10 gradi sotto lo zero. Inutile dire che queste gomme non fanno miracoli, la prudenza dev’essere sempre la prima “tecnica” su cui fare affidamento, ma per chi usa lo scooter o la moto tutto l’anno sono un vero aiuto, anche perché, al contrario delle auto, non si è obbligati a cambiarli a primavera: si può circolare con pneumatici M+S da gennaio a dicembre.

Solo scooter, enduro e maxi-enduro
Questo tipo di pneumatici però, emerge dalla nostra ricerca, sono disponibili per scooter, enduro e maxi enduro stradali. Per tutti gli altri tipi di moto la disponibilità è pressoché nulla, probabilmente anche perché la richiesta di mercato da parte di moto sportive o touring non c’è.
Andando a spulciare sui siti dei diversi produttori possiamo notare che la maggioranza di gomme M+S è dedicata agli scooteristi, di solito più accaniti nell’uso quotidiano del loro mezzo; ma anche per le moto si muovono i primi passi.
Basti pensare che in Germania, con condizioni climatiche avverse e con ghiaccio o neve su strada, questo coperture sono obbligatorie sui mezzi a due ruote come sulle automobili, pena una sanzione fino a 80 Euro.
Il marchio più in voga in Italia è sicuramente Metzeler, che produce una linea per scooter, enduro e maxi enduro facilmente reperibile dai gommisti. Le altre coperture che citiamo nella nostra ricerca sono invece reperibili per lo più tramite gli ormai innumerevoli rivenditori online.

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Continental

Cosa dice la legge
In merito alle gomme termiche il Ministero degli Interni è recentemente tornato a pronunciarsi, emanando una direttiva pensata per uniformare l’obbligo di circolazione con tali coperture o con catene a bordo per poter circolare sulle strade del territorio nazionale nell’arco del periodo invernale.
La disposizione si propone di evitare la confusione che prima vigeva in merito alle prescrizioni, oltre che di dare un supporto all'utente che rischia di trovare anche nel giro di pochi metri obblighi caratterizzati da sostanziali differenze.
Per quanto concerne le moto, la recente direttiva impone sia ai motocicli che ai ciclomotori a due ruote di astenersi dalla circolazione in caso di neve o ghiaccio, ed anche i singoli Comuni possono, qualora dovessero sussisterne le condizioni, adottare gli stessi provvedimenti.

I produttori
Continental
Continental propone le TKC 80 Twinduro, disponibili in diverse misure per molti tipi di motociclette del segmento maxi enduro. Promettono durata e grip anche in caso di neve, sia su strada che nel fuoristrada.

GoldenTyre
GoldenTyre lancia per lo scooter, e per gli scooteristi più intrepidi, il GT75: omologato M+S si adatta ad ogni condizione meteo, anche alla neve.

Heidenau
La Casa tedesca propone l’ampia linea Snowtex. Si tratta di un pneumatico invernale pensato per chi utilizza la moto, e soprattutto lo scooter, in zone dal clima gelido e adatto quindi sulle strade ghiacciate e innevate. Dalla mescola della gomma fino alla struttura della carcassa, questo Heidenau è stato concepito per essere uno tra i migliori pneumatici invernali. Può essere usato anche su strade asciutte, ma la carcassa in mescola morbida a base di silice, studiata per le condizioni più estreme, sarebbe soggetta a un'usura più rapida.

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Heidenau

IRC Tire
La giapponese IRC Tire, già famosa per le gomme da MTB, offre un’ampia gamma di gomme termiche per scooter. Le Urban Snow SN-23 sono disponibili in moltissime misure e assicurano grip e feeling di guida.

Metzeler
La Casa dell’elefantino pensa al maxiscooter con i suoi FeelFree Wintec: la mescola assicura alte prestazioni anche in condizioni di freddo e di bagnato: le lamelle promettono un veloce riscaldamento della gomma e il disegno del battistrada con tecnologia motociclistica aumenta il drenaggio e la sensazione di sicurezza sul bagnato. Disponibili per scooter e maxi enduro. Per l’enduro più estremo ci sono le Karoo, anch’esse omologate M+S.

Sava
MC20 Monsum e MC32 Win Scoot sono la risposta della Casa slovena Sava ai gelidi climi invernali. Oltre all’omologazione M+S pensano alla sicurezza anche attraverso l’alta visibilità: un piccolo simbolo rinfrangente sul lato esterno della gomma rende il mezzo più visibile anche in caso di condizioni meteo avverse. Disponibili per scooter.

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Sava

La parola al gommista
Centro Gomme, Rho (MI)
Vendete gomme invernali per moto e scooter omologate M+S? E se sì, quali marchi trattate?
«Sì, le vendiamo e trattiamo solo Metzeler, l’unico grosso produttore che le produce».
Avete avuto richieste dai vostri clienti durante quest’inverno?
«Solo un cliente ci ha richiesto gomme invernali per la sua moto».
Pensate che ci sia poca informazione a riguardo?
«Più che poca informazione c’è poca disponibilità di misure, sia per le moto che pe gli scooter, quindi il cliente viene “scoraggiato”».

Frigerio Gomme, Milano
Vendete gomme invernali per moto e scooter omologate M+S? E se sì, quali marchi trattate?
«Sì, le vendiamo e trattiamo Metzeler che produce la linea FeelFree Wintec».
Avete avuto richieste dai vostri clienti durante quest’inverno?
«Qualche richiesta l’abbiamo avuta, soprattutto da clienti scooteristi o possessori di enduro stradali di grossa cilindrata, anche per l’enduro ci sono richieste».
Pensate che ci sia poca informazione a riguardo?
«No, quest’anno la voce si è sparsa e i clienti hanno cominciato ad informarsi».

L’ultimo rivenditore intervistato preferisce mantenere l’anonimato, si tratta di un gommista dell’hinterland milanese.
Vendete gomme invernali per moto e scooter omologate M+S? E se sì, quali marchi trattate?
«Non ci siamo informati a riguardo perché non abbiamo avuto richieste in merito, sappiamo che vengono prodotte da alcuni marchi soprattutto all’estero».
Quindi non avete avuto nessuna richiesta durante quest’inverno?
«No, nessuno».
Pensate che ci sia poca informazione a riguardo?
«Assolutamente, sia per quanto riguarda i rivenditori che per il pubblico, anche in quanto a leggi e omologazioni, la situazione non è molto chiara».

Fonte:Moto.it

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Pneumatici moto Mud & Snow, il chiarimento

Messaggioda cts » 01 nov 2022 06:38

Pneumatici moto Mud & Snow, il chiarimento+
In un comunicato congiunto con Assogomma e Federpneus, ANCMA fa il punto sull'utilizzo degli pneumatici M+S per moto
a sicurezza in moto è affidata al corretto funzionamento del veicolo, alla perizia e alla prudenza di chi guida e all'adeguata interfaccia tra il pilota e l'asfalto rappresentata dagli pneumatici. Questi costituiscono una fondamentale variabile per la tenuta di strada della moto e l'impiego di gomme adatte alla moto e al contesto di utilizzo è assolutamente basilare per garantire il massimo della sicurezza, oltre che essere un aspetto normato dal C.d.S. e da successivi interventi ad opera del legislatore e del Ministero.

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Proprio su un aspetto molto importante e che forse necessitava di ulteriore chiarezza e intervenuto un comunicato di ANCMA, congiunto con Assogomma e Federpneus, che fa chiarezza sull'impiego delle gomme M+S per motocicletta e che riportiamo integralmente.
Nel corso degli anni sono intervenuti una serie di modifiche ai regolamenti omologativi relativi ai motoveicoli ed ai loro equipaggiamenti. Questi cambiamenti interessano anche i pneumatici che hanno subito nel corso del tempo un’evoluzione tecnologica.

Le caratteristiche dimensionali e prestazionali dei pneumatici ammessi sono definite dal costruttore del veicolo in fase di omologazione dello stesso e sono riportate in carta di circolazione. Queste misure sono da considerarsi di serie, cioè montabili per tutto l’anno. Infatti, il montaggio di pneumatici di serie non prevede restrizioni, fatte salve indicazioni diverse, motivate da ragioni di sicurezza stradale.

“La sicurezza stradale è da sempre al centro dell’attenzione di Assogomma” – afferma il suo Direttore, Fabio Bertolotti. “Oggi la filiera moto, rappresentata dalle Associazioni dei costruttori di moto e di pneumatici, nonché dei rivenditori specialisti di gomme, esprime un comune chiaro indirizzo a favore di tutti, motociclisti in primis, ricordando ancora una volta che i pneumatici sono l’unico punto di contatto tra qualsiasi veicolo ed il suolo e quindi la loro idoneità è imprescindibile se si vuole viaggiare sicuri.”

Come noto la marcatura M+S - “Mud & Snow”, tradotto dall’inglese “fango e neve”, è una autocertificazione del costruttore di pneumatici che può essere riportata su diverse tipologie di pneumatici quali: motoveicoli, vetture, mezzi pesanti. Nel caso dei veicoli a due ruote questa marcatura indica che il pneumatico è idoneo limitatamente alla marcia su fango e più in generale per un uso fuoristradistico, non anche su fondo stradale innevato.

Per le tipologie di pneumatici moto di cui sopra (M+S), ai sensi del Regolamento delegato UE 3/2014, del 24 ottobre 2013, è consentito l’impiego, purché sia “occasionale”, con le medesime misure riportate in carta di circolazione, un codice di velocità declassato fino ad un minimo di M (pari a 130 km/h) e con l’accortezza che venga chiaramente segnalato al conducente il limite di velocità massimo di impiego mediante l’apposizione di una targhetta monitoria.

Inoltre, va detto che non esiste una definizione di “uso occasionale o temporaneo” ai sensi dei regolamenti UE di omologazione. Il Ministero italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti, oggi MIMS, con Circolare del 17 gennaio 2014, ha voluto chiarire che l’uso temporaneo di pneumatici invernali idonei alla marcia su neve e ghiaccio coincide con la durata delle Ordinanze invernali introdotte con la Direttiva ministeriale 16 gennaio 2013 (15 novembre – 15 aprile). Nel caso di pneumatici marcati M+S con codice di velocità fino a “Q” (vedi circolare ministeriale 104/95) il periodo di impiego consentito è esteso tra il 15 ottobre ed il 15 maggio per consentire le operazioni di montaggio e smontaggio.

Tuttavia è importante evidenziare che tali prescrizioni non sono applicabili nel caso di ciclomotori e motocicli. Infatti, la Direttiva del 16 gennaio 2013 afferma che nel periodo di vigenza delle Ordinanze invernali i ciclomotori a due ruote e i motocicli, possono circolare solo in assenza di neve o ghiaccio sulla strada e di fenomeni nevosi in atto.



Tutto ciò premesso possiamo riassumere il tutto in tre casistiche:

1) È possibile montare e circolare tutto l’anno con motocicli muniti di pneumatici marcati M+S purché con caratteristiche dimensionali e prestazionali identiche a quelle riportate in carta di circolazione, a meno che non vi sia neve al suolo o precipitazioni nevose in atto. In tale caso ne è vietata la circolazione.
2) È possibile montare e circolare con motocicli muniti di pneumatici marcati M+S con codice di velocità declassato purché per un uso occasionale o temporaneo. In tale caso deve essere apposta una targhetta monitoria che informi il guidatore della velocità massima consentita. Tale equipaggiamento non necessita di aggiornamento della carta di circolazione, né di un nullaosta del costruttore.
3) Laddove si vogliano impiegare pneumatici di misure e di prestazioni non riportate in carta di circolazione è necessario rivolgersi al costruttore del motoveicolo che fornirà le opportune formali assicurazioni. È solo il costruttore del motoveicolo, non il costruttore o il rivenditore del pneumatico, a poter autorizzare un equipaggiamento alternativo a quello previsto in carta di circolazione.

I rivenditori di pneumatici sono invitati a seguire scrupolosamente le indicazioni fornite in questa nota che sintetizza i vari provvedimenti di legge sia nazionale che internazionali. “Riteniamo che questi chiarimenti siano molto utili per l’intera categoria dei rivenditori di pneumatici, e soprattutto potranno offrire un contributo significativo in termini di sicurezza stradale”, commenta Giancarlo Veronesi, il Presidente di Federpneus.

I motociclisti sono tenuti anch’essi al rispetto e alla verifica dell’equipaggiamento di pneumatici idonei alla circolazione e conformi alle normative di legge. È cura dell’utente finale stabilire la temporaneità e/o occasionalità di impiego, fermo restando che un uso di pneumatici con codice di velocità ridotto richiede di regolare di conseguenza la velocità di marcia del veicolo. In questo senso è bene controllare la presenza della targhetta monitoria e regolare la velocità di conseguenza. “Le due ruote sono prima di tutto libertà, passione e divertimento, ma anche sempre più sinonimo di mobilità” – afferma Paolo Magri, Presidente di Confindustria ANCMA “ Promuovere la sicurezza degli utenti e diffondere cultura di sicurezza nei comportamenti e nelle dotazioni dei veicoli sono tra le priorità della nostra associazione: questi chiarimenti segnano una tappa molto significativa in questo percorso continuo”.



Il comunicato riassume chiaramente lo stato delle norme riguardo l'uso di gomme moto M+S e ribadisce - se mai ve ne fosse ancora bisogno - l'assoluto divieto di circolazione delle moto e degli scooter quando è in atto una nevicata o su fondo già innevato e il necessario rispetto delle misure previste dal Costruttore per gli pneumatici da adottare sulla propria moto.


Fonte: moto.it

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Novità della Legge: le calze da neve sono equiparate alle catene da neve

Messaggioda cts » 27 nov 2022 15:10

Novità della Legge: le calze da neve sono equiparate alle catene da neve
Il ministero delle Infrastrutture ha equiparato alle catene i prodotti di tessuto omologati in base a una nuova norma tecnica. Il decreto sarà pubblicato all'inizio del 2023, ma è già possibile impiegarli su strada

Ci sono voluti oltre undici anni di battaglie legali, ma alla fine - grazie a una nuova norma tecnica internazionale entrata in vigore a fine 2020, la UNI EN 16662-1 - anche in Italia le calze da neve sono ufficialmente equiparate alle catene.
Lo ha annunciato a Quattroruote il direttore generale della Motorizzazione civile, Pasquale D'Anzi, spiegando che il nuovo decreto ministeriale è già stato firmato ed è in attesa di pubblicazione, cosa che avverrà alla scadenza del periodo di notifica alla Commissione europea, ossia nel gennaio 2023.

Tuttavia, ha sottolineato il numero uno della Motorizzazione, «trattandosi di una norma tecnica europea, si ritiene già possibile, nelle more della pubblicazione, utilizzare dispositivi conformi alla suddetta norma».
Il ministero dell'Interno, informato da quello delle Infrastrutture, ha dato il suo benestare. Dunque, i conducenti di veicoli che fin dal prossimo 15 novembre utilizzeranno o terranno a bordo della propria auto - sulle strade in cui vige l'obbligo di dotazioni invernali -dispositivi omologati UNI EN 16662-1 non saranno sanzionati.

Ciò detto, giova ricordare che in passato alcuni test indipendenti condotti su calze Autosock di prima generazione avevano mostrato una tenuta superiore a 400 km su strade innevate, mentre su asfalto asciutto e alle alte temperature le prime lacerazioni erano comparse dopo 90 km.

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